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Genoa
Mercato Prezioso
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Teams - Genoa
Scritto da Nicholas Zoli   
Giovedì 05 Agosto 2010 20:03
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Preziosi dopo gli acquisti di Eduardo , Ranocchia , Chico , Criscito , Zuculini , Veloso , Rafinha , Palladino , Toni incomincia a parlare dell'acquisto di Kevin-Prince Boateng centrocampita ghanese classe '87 che, il presidente Preziosi girerebbe in prestito ad un'altra squadra il nome più probabile è quello del Milan.
Genoa ke si apprest a vendere lo storico guerriero rossoblù Giuseppe Sculli all'Inter per circa 5-6 milioni oppure per una contropartita come Biabiany. Per sostitutire l'eventuale cessione del 29enne ala destra si parla di Lukas Podolski classe '85(un gol al Mondiale 2010 ed eletto miglior giovae del Mondiale 2006) attualmente nel Colonia il prezzo dell'eventuale acquisto sarebbe circa di 10 milioni.
Il Genoa ha già speso 40 milioni di € ed è atualmente la scoietà più attiva sul mercato

 
Rafinha mercato Prezioso
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Teams - Genoa
Scritto da Nicholas Zoli   
Giovedì 05 Agosto 2010 19:15
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Il presiente Enrico Preziosi ha messo a segno un altro colpo importantissimo il Jolly dello Schalke 04 Márcio Rafael Ferreira de Souza, detto Rafinha (seguito da degli emissari del Barcellona)il giocatore, 24enne, sta entrando nel giro della nazionale brasiliana.Di quest giocatore se ne era già parlato per squadre del calibro di Milan,Inter,Barcellona e Real Madrid ma Preziosi è riuscito nuovamennell'impresa di strappare un gran giocatore a una grande

Oggi l giocatore ha giocato una buona partita contro la Sestrese terminata con un 12-0 per i Grifoni a segno:pt 16' Veloso, 17' Toni, 20', Mesto, 31' Rudolf, 37' Sculli, 41' Toni, 44' Mesto; st 14' Veloso, 23' Destro, 25' Palladino, 31' Rudolf, 41' Palladino. Al termine della partita Rafinha si è presentato alla stama dimostrando anche un'ottma padronanza della lingua Italiana

Ecco le sue prime parole «Sapevo dell'interesse del Genoa e negli ultimi tempi ho seguito molto il calcio italiano e, in particolare, la squadra rossoblù. Vengo in un grande club e, da quello che ho potuto vedere, in una bella città. L'ho girata un po', mi ha sorpreso. Mi ispiro a Cafu per lo stile che aveva dentro e fuori dal campo. L'ex giocatore della Verdeoro è stato un esempio per tutti i ragazzi della mia generazione»

 
Genoa Milan mai una partita comune !!!
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Teams - Genoa
Scritto da Roberto Tarli   
Venerdì 07 Maggio 2010 09:09
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Quel giorno, a morire, non fu soltanto un ragazzo che indossava una sciarpa rossoblù, ma molto di più. Una famiglia piange ancora, a distanza di tanti anni, un figlio, un fratello. Amici che lo ricordano ancora come fosse sempre presente, semplici sconosciuti che avvertirono una strana sensazione di mancanza, una ferita improvvisa quanto dolorosa e impossibile da rimarginare come un tatuaggio sulla pelle dal disegno inquietante e indesiderato. Nessuno ha dimenticato, né chi era allo stadio e guardava bruciare cassonetti con poliziotti confusi che si muovevano velocemente come formiche impazzite, né chi da casa assisteva impotente ed attonito allo sviluppo degli eventi che altro non erano che constatare la morte di un ragazzo e il fulmineo arresto di un altro giovane, incapace di comprendere, sul momento, la gravità e la vigliaccheria della sua azione.

Quel giorno, a morire, furono anche la serenità e l'ingenua allegria che accompagna chiunque vada allo stadio semplicemente per veder giocare la propria squadra del cuore. D'improvviso comparve la paura. Paura di essere dalla parte sbagliata, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Come se davvero potesse esistere, al contrario, una parte, un posto e un momento giusto per qualcosa. Una paura anche fisica, dopo anni di apparente tranquillità. Paura che sostituì ogni altra emozione. Non fu facile, per nessuno, dopo quel giorno, tornare allo stadio non tanto come se nulla fosse successo (questo no, sarebbe stato un ulteriore oltraggio per la famiglia della vittima e un'intima, patetica offesa all'intelligenza di tutti coloro credevano ancora di poter vivere serenamente la propria passione calcistica) quanto piuttosto tentare con ogni sforzo possibile di convincersi che un fatto del genere non potesse mai più accadere, che si trattava di un episodio isolato di un folle, che mai e poi mai avrebbero perduto la speranza di una spensierata giornata di sport per colpa di qualche idiota ammantato di spirito da supereroe di scadenti, tragici e diabolici fumetti.

 
Goal e spettacolo a Marassi
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Teams - Genoa
Scritto da Roberto Tarli   
Lunedì 15 Marzo 2010 15:11
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Gli addetti alla manutenzione del Ferraris avranno, oggi e nei prossimi giorni a venire, un gran daffare per rimettere il campo in condizioni perché si possa disputare un’altra partita di campionato. Ma questa volta non si tratta di rizollare alcune buche nel terreno provocate nella maggioranza dei casi da piedi non propriamente gentili o di rimettere a posto ciuffi d’erba spazzati via con violenza e noncuranza dal meno dotato tecnicamente di turno, no. Occorre, per la prima volta in questa stagione, sostituire i pali ieri così duramente messi alla prova con una sorta di tiro al bersaglio che ne ha minato le fondamenta e soprattutto le reti, gonfiate più e più volte e alla fine della contesa abbandonate a se stesse, come guerrieri colpiti, battuti e sonoramente sconfitti fin tanto da essere lasciati in fin di vita sul campo di battaglia.

Il Genoa stravince il confronto con un Cagliari che si conferma squadra allenata bene ma con una rosa inadeguata allorché manchino alcuni suoi preziosi titolari. Troppo corta la coperta per non rimanere infreddoliti dopo la grandinata di azioni e di gol dei rossoblù padroni di casa.

Inizia subito forte il Grifone sfruttando le fasce con la velocità e l’imprevedibilità di due suoi autentici fuoriclasse: Palladino e Palacio diventano ben presto autentiche mine vaganti, Milanetto e Zapater indossano alla perfezione il ruolo in mezzo al campo di soldati arroccati sulla propria montagnola quando occorre difendere e di generali dalle idee chiare e ordini risoluti quando invece c’è da impostare una manovra aggirante e penetrante. Dietro, invece, alcune amnesie di troppo permettono agli ospiti di rimanere in partita per quasi tutto il primo tempo. In effetti è proprio il Cagliari a passare in vantaggio, a sorpresa, con un’azione che vede Matri (bel giocatore davvero) protagonista in area e autore di un assist che permette a Dessena di realizzare a porta vuota. Il Genoa, come una belva ferita, si getta subito in avanti alla ricerca del pareggio e la squadra ospite barcolla più volte prima di cadere su rigore indiscutibile fischiato per fallo su Palacio e trasformato con freddezza da Zapater. I continui attacchi dei padroni di casa portano il pubblico ad una strana eccitazione che prende i connotati di una vera e propria corrida. Ripetuti sono i colpi ai fianchi inferti al malcapitato toro di turno che pare indifeso e ormai pronto a crollare finché arriva lo spettacolare gol di tacco di Palacio dopo azione sontuosa di Palladino. Sembra il preludio ad una goleada invece il toro si rialza e grondante ormai sangue da ogni dove trova comunque la forza di sorprendere ancora una volta l’avversario e di riacciuffare un insperato, momentaneo pareggio.

 
Il Genoa stoppa l'Inter
Teams - Genoa
Scritto da Roberto Tarli   
Lunedì 08 Marzo 2010 10:22
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L’Inter capolista non va al di là di un pareggio casalingo contro un ottimo Genoa, ben organizzato e in grado non solo di difendersi con estrema attenzione ma anche di punzecchiare a dovere gli avversari di turno con qualche pericolosa sortita in avanti. In realtà per tutto il tempo la corazzata nerazzurra assomiglia tanto a quella della pellicola russa che narrava le gesta della Potiomkin sia per la lentezza del dipanarsi dell’azione che per l’accostamento quanto mai azzeccato con la famosa definizione del Fantozziano Villaggio che, annoiato ed esausto, ne commentava le non brillantissime imprese. La trappola tattica di Gasperini impedisce alla squadra di casa di dipanare l’azione come meglio le aggrada e se Maicon non spinge, Sneijder rimane intrappolato in mezzo a due avversari, Pandev cammina, Balotelli litiga con tutto e tutti (persino con se stesso) e infine il Principe Milito non riesce a scrollarsi di dosso la lacrimuccia per dover giocare contro la sua ex squadra, il massimo risultato per la squadra di Mourinho è quello di non subire gol e terminare il primo tempo a reti inviolate. Il Genoa, dal canto suo, ha un Suazo abbastanza ispirato ma lasciato troppo solo in avanti e soltanto Mesto, in forma smagliante, è capace di supportarne l’azione con qualche folata che mettono i brividi al pur esperto J. Zanetti.

La ripresa inizia sulla falsariga della prima frazione tranne che per gli ultimi venti minuti in cui i nerazzurri lanciano l’assalto finale inserendo E’ too al posto di un inguardabile Pandev e tentano più volte di portarsi in vantaggio. Risultano tuttavia sterili i tentativi di Milito prima, Sneijder e Maicon poi. Il Genoa crea anche l’occasione migliore della partita con Mesto che si ritrova solo davanti a Julio Cesar ma non riesce ad imprimere la forza necessaria per un tiro decisivo. Pareggio comunque giusto che permette all’ Inter di rimanere a distanza di sicurezza dalle presunte pretendenti allo scudetto e al Genoa di confermarsi squadra ostica contro qualsiasi avversario. Quest’anno, per Gasperini e i suoi ragazzi, è mancata soprattutto la continuità altrimenti il Grifone avrebbe senz’altro una classifica migliore. Attenuanti per la mancata vittoria dell’Inter ce ne sono e sarebbe sbagliato non considerarle: l’assenza di Cambiasso in mezzo al campo è risultata pesantissima, in più molti protagonisti della sfida di ieri hanno giocato a metà settimana nelle rispettive nazionali (anche se la stessa cosa è accaduta anche per più della metà del Genoa) ma soprattutto si è sentita la mancanza di Mourinho ai bordi del campo. Il mister interista ha spesso svolto funzioni da dodicesimo uomo in campo con grinta, carattere e personalità che spesso hanno cambiato in meglio le prestazioni dei suoi giocatori stimolati da tanto ardore e carisma. Dall’altra parte un Genoa molto ordinato ha sofferto pochissimo strappando un meritato pareggio contro la squadra più forte del campionato. Rimane il grande rammarico per aver gettato via domenica scorsa tre punti già in tasca che ne pregiudicheranno, forse, la scalata per la conquista di un posto per l’Europa che conta.

Ultima considerazione: ottimo l’arbitraggio che non ha ceduto minimamente alle penose e ingiustificate proteste di qualche interista che, vista l’ impossibilità di sbloccare la partita, ha pensato bene di trasformare l’area genoana in una piscina olimpionica.


Voti ai Genoani:

Amelia, 6,5: pochissimi interventi ma effettuati sempre con sicurezza e
tranquillità.
Sokratis, 7:dietro blocca chiunque passi dalla sua parte, in più effettua
qualche affondo dei suoi con la consueta devastante esuberanza e forza fisica.
Sfiora il gol con un tiro che accarezza la traversa.
Bocchetti, 7,5: migliore in campo. Non fa rimpiangere l’assenza di Dainelli e
gioca la sua miglior partita stagionale contro gli avversari più forti che
militino nel nostro campionato. Una sicurezza.
Moretti, 7: solo qualche sbavatura per eccesso di confidenza col pallone tra i
piedi, per il resto controlla bene la sua zona e spesso raddoppia e aiuta il
compagno non lasciandolo mai nell’uno contro uno. Quando gioca con questa
personalità e determinazione risulta difficilmente vulnerabile.
Rossi M., 7: sbaglia pochissimo, tampona ovunque, si spinge anche in avanti
per offre valida alternativa al compagno più avanzato. Sbaglia due conclusioni
dal limite che avrebbero potuto essere finalizzate meglio. Capitano coraggioso,
senza macchia e senza paura.
Criscito, 7: annulla completamente Balotelli, lotta con Maicon e spesso ne
esce vincitore, presidia la sua fascia con intelligenza tattica e non disdegna
qualche sortita in avanti. Da Nazionale.
Mesto, 7: incredibile la sua facilità di corsa che gli permette di coprire
tutta la fascia sia in fase difensiva che offensiva. Suo il tiro più pericoloso
nel primo tempo, sue altre pericolose incursioni che preoccupano e non poco la
retroguardia nerazzurra.
Zapater, 7: è tornato il giocatore ammirato ad inizio stagione. Sradica
palloni a chiunque, li distribuisce bene e lotta come un forsennato senza
fermarsi mai.
Milanetto, 6,5: partita ordinata e generosa, la sua, ma con qualche errore di
troppo in fase di costruzione dell’azione. Un gradino sotto al compagno di
reparto spagnolo.
Sculli, 6: incide poco, preoccupandosi più della fase difensiva che di aiutare
Suazo in avanti. Colpito duro in avvio, probabilmente accusa il colpo e si
limita a coprire (bene) la sua zona.
Suazo, 6: in alcuni momenti da’ l’impressione di essere incontenibile, in
altri invece risulta fumoso ed evanescente. Lasciato per troppo tempo da solo a
lottare contro due “mostri” come Lucio e Samuel non sfigura ma non riesce mai a
rendersi pericoloso.
Palladino, s.v.
Palacio, 6: stesso discorso per Sculli anche se lui ha dalla sua una maggiore
tecnica individuale che si intravede a sprazzi. Buono comunque il suo
contributo in ripiegamento difensivo.
Jankovic, s.v. sfortunatissimo. Speriamo non sia grave il risentimento che lo
costringe ad uscire.

Gasperini: 7,5: imbriglia la costruzione del gioco interista senza mai fare
catenaccio ma facendo in modo che i suoi pressino alto e non permettano agli
avversari di ragionare. Azzeccate anche le marcature e se solo avesse avuto un
Acquafresca in più forse adesso commenteremmo una partita diversa. Ottimo
punto, comunque, guadagnato contro il suo amico/avversario Mourinho. Ampiamente
“vendicata” la partita d’andata in cui il Genoa sbagliò tutto (anche approccio
e formazione iniziale). Lo diciamo da sempre: questo allenatore è il vero
valore aggiunto del Genoa.

 
Genoa clamoroso tonfo
Teams - Genoa
Scritto da Roberto Tarli   
Domenica 28 Febbraio 2010 19:02
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La peggior squadra vista quest’anno a Marassi riesce incredibilmente a vincere una partita che avrebbe nettamente meritato di perdere. Il calcio, ancora una volta, stravolge pronostici e valori in campo: un Genoa determinato e capace di segnare tre gol (più numerosissime occasioni per segnarne altri) perde una partita incredibile lasciando agli avversari soltanto quattro occasioni da gol che vengono puntualmente trasformate in rete dagli ospiti. Difficile commentare una partita del genere: la squadra di casa, ogni qualvolta si presenta in area avversaria crea una potenziale occasione da gol. Gli ospiti, invece, giocano esclusivamente di rimessa e pescano dal cilindro (complice anche l’arbitraggio assurdo, ai limiti del ridicolo) quattro conigli che significano vittoria e un passo avanti decisivo per la salvezza. Il Genoa avrebbe meritato senz’altro di più ma il risultato finale condanna alcune scelte del mister e soprattutto le prestazioni a dir poco imbarazzanti di alcuni suoi elementi, Criscito e Dainelli su tutti. La squadra di casa passa per tre volte in vantaggio e puntualmente viene recuperata da un Bologna fortunato e mai domo. In più lo zampino di una decisione dell’arbitro molto contestata dai genoani fa il resto. Vittoria finale dei felsinei che, loro stessi increduli, festeggiano alla fine un insperato successo. Parte subito forte il Genoa che passa in vantaggio con un gol di rapina di Suazo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il pareggio del Bologna sembra la fotocopia del primo gol rossoblù. Genoa nuovamente davanti con un tocco sotto misura di Sculli e pareggio del Bologna su erroraccio di Dainelli che spiana la strada ad Adailton. La squadra di Genova non ci sta, spinge sull’acceleratore e trova il nuovo vantaggio con la doppietta di Suazo, abile ad infilare il portiere ospite con un tocco a fil di palo. Il primo tempo si conclude sul 3-2 con la sensazione che la squadra di casa sia in totale dominio della partita. Il secondo tempo vede ancora il Genoa protagonista con alcune occasioni che sfiorano il gol e la traversa di Zapater con una conclusione al limite dell’area. Un rimpallo maligno, invece, permette al Bologna di pareggiare con Adailton e addirittura di passare in vantaggio grazie ad un rigore generosamente concesso dal pessimo arbitro di giornata. Partita che non si può commentare: sinceramente una sola squadra in campo e l’altra capace di punirla in contropiede. Risultato finale un pirotecnico 3-4 che punisce oltremodo il Genoa e gratifica ben al di là dei suoi meriti un modesto Bologna. Il calcio è anche questo: chi alla fine segna ha sempre ragione, peggio per il Grifone incapace di concretizzare le numerose occasioni da gol create. La squadra ospite torna a casa con tre punti insperati e fondamentali per il suo obiettivo finale.

 
Il Genoa non fa sconti
Teams - Genoa
Scritto da Roberto Tarli   
Domenica 21 Febbraio 2010 14:09
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Il Genoa torna a Marassi, davanti al pubblico amico, dopo il furto di domenica scorsa e il timore è che i giocatori abbiano ancora nella testa l’incubo di quel fischio assurdo che costò la sconfitta. Nessuno ha dimenticato e i tifosi rossoblù, oltre a striscioni simpatici ma inequivocabili sul tuffo di Del Piero e i continui favori alla Juve, intonano prima della partita cori non propriamente di simpatia nei confronti della Lega Italiana.

Quando però le squadre entrano in campo tutti si concentrano esclusivamente sui tre punti in palio. Udinese che parte di slancio, cercando in tutti i modi di sfruttare il guizzante Di Natale che sfiora il gol in un paio di circostanze. Bravo Amelia e la difesa genoana ad arginare il capocannoniere del campionato. Nonostante il buon avvio è evidente l’equivoco tattico nel quale si ritrova la squadra bianconera: schierata con un 4-4-2 con centrocampisti esterni inadeguati (Sanchez non riesce a coprire adeguatamente e Pasquale sull’altra fascia, all’ opposto, non ha la capacità di spingere a dovere) e una mediana troppo fragile ed imprecisa.

Il Genoa, invece, mostra solidità difensiva, uno Zapater ispirato come ad inizio stagione e un centravanti vero capace di catalizzare le azioni offensive dei suoi. Impreciso a volte ma spietato nel primo gol e cinico dal dischetto: prima doppietta nel Genoa e contributo fondamentale per la vittoria. Quando poi l’arbitro decide che Zapata (che protesta dall’inizio del match fino all’espulsione) ha esaurito il bonus di lamentele e può andare a fare la doccia prima degli altri, il Genoa dilaga e oltre al terzo gol (tuffo di testa di Palacio su assist delizioso di Sculli) ne potrebbe segnare altri con tiri a ripetizione che solo per sfortuna o imprecisione non lasciano il segno. Partita in definitiva vinta meritatamente da un Genoa tonico, preciso, compatto, meno spettacolare di altre volte ma decisamente reattivo e sempre in partita contro una squadra che se potenzialmente meriterebbe ben altra posizione, sembra in balìa di una tempesta di cui non se ne conosce la fine. Nemmeno il cambio dell’allenatore ha dato la scossa necessaria e ora la preoccupazione tra i suoi tifosi cresce per una classifica deficitaria. Per il Genoa invece tre punti che lo avvicinano all’Europa che conta. Giocando sempre con questa determinazione la squadra ha i mezzi per raggiungerla.

 

 
Problemi a centrocampo per Gasperini
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Venerdì 19 Febbraio 2010 23:41
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Gian Piero Gasperini ha diramato la lista dei convocati in vista della sfida di campionato contro l'Udinese che andrà in scena domani alle ore 18. Ecco l'elenco completo:

Portieri - Amelia, Scarpi.

Difensori - Bocchetti, Criscito, Dainelli, Fatic, Moretti, Sokratis, Tomovic.

Centrocampisti - Gucher, Mesto, Rossi, Zapater.

Attaccanti - Acquafresca, Jankovic, Palacio, Sculli, Suazo.

 
Genoa abbattuto dall'arbitro
Teams - Genoa
Scritto da Roberto Tarli   
Lunedì 15 Febbraio 2010 14:13
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A Torino si affrontano due squadre con la stessa posizione in classifica, partite con diverse ambizioni ma che dopo un’abbondante fetta di campionato si ritrovano con i medesimi obiettivi. Da una parte una Juventus ancora priva di identità sia di squadra che di gioco, dall’altra un Genoa che, pur privo di numerosi titolari, si presenta solido, ordinato e a tratti spettacolare rispecchiandosi fedelmente nei dettami tecnico tattici del proprio allenatore. Zaccheroni insiste con un 3-4-1-2 che se per un verso esalta le doti del suo giocatore di maggior talento (si è visto un Diego in netta ripresa rispetto alle recenti deludenti prestazioni), per l’altro schiera una difesa che traballa e non poco ad ogni assalto rossoblù.

Il vantaggio genoano non giunge per caso. Dopo un palo del suo capitano e altre due azioni che non portano a nulla di concreto solo per interventi alla disperata dei confusi difensori bianconeri, è di nuovo Marco Rossi a concludere (questa volta in rete) dopo un’azione in velocità che vede protagonista anche un rapido Suazo e un intelligente Acquafresca. In tutto il primo tempo, salvo qualche tiro da fuori, la Juve fatica a creare un’azione che possa definirsi tale e solo su un rimpallo favorevole ed errore di posizionamento della retroguardia rossoblù raggiunge il pareggio allo scadere della prima frazione con un potente colpo di testa del redivivo Amauri. La ripresa inizia con i padroni di casa che tentano di fare la partita.

 
Marco Rossi goal da 3 punti
Teams - Genoa
Scritto da Roberto Tarli   
Lunedì 08 Febbraio 2010 14:13
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Il peggior Genoa della stagione formato casalingo ha ragione di un Chievo umile, concentrato ma privo di elementi in grado di mutare il corso della partita a proprio favore. Come un’orchestra che intona un motivetto semplice eppur gradevole rovinato soltanto dalla povertà di tecnica di esecuzione dei propri musicisti. Partita che inizia sotto un sole primaverile con ritmi bassi e poche verticalizzazioni. La prima occasione è dei padroni di casa con un salvataggio sulla linea su tiro di Acquafresca. Poi lo stesso centravanti rossoblù si fa rubare palla a centrocampo e sulla ripartenza Luciano, a tu per tu con Amelia, si fa ipnotizzare dal portiere di casa e sbaglia una buona occasione. Continua lo sterile possesso palla del Genoa che però non porta pericoli dalle parti di Sorrentino. Sono invece gli ospiti ad andare vicino al gol con Pellissier che tira a botta sicura ma trova davanti a sé uno strepitoso Amelia. Un paio di mischie in area gialloblù e un tiro di Mesto fuori di molto da ottima posizione chiudono la prima frazione di gioco.

 
Un punto nel diluvio
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Domenica 31 Gennaio 2010 14:17
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Sotto il diluvio universale l’arca del Grifone rimane a galla e porta a casa una prestazione convincente sotto il profilo dell’impegno, dell’attenzione e della voglia di lottare con in più in dote un punto che non fa solo morale ma anche classifica. Il Napoli procede a folate, come vento impetuoso e imprevedibile. Tuttavia da ovest non arriva nemmeno un alito e giocare solo su una fascia risulterà limitativo e insufficiente per aver ragione di questo Genoa. Mazzarri, si sa, non è mai stato maestro di tattica e in più contro Gasperini spesso rimedia anche brutte figure e anche nell’ultima sfida dimostra tutti i suoi limiti. Così come il suo italiano è privo di alcune consonanti e la grammatica spesso balbettante è diventato suo marchio di fabbrica, anche il gioco della sua squadra alterna giocate da grande squadra (a parte Lavezzi era al completo) ad altre da censura e mani nei capelli. Schierato con una difesa a quattro , due centrocampisti centrali dotati tecnicamente ma troppo fragili per un campo del genere e due laterali di cui il primo ci si accorge della propria presenza solo quando lascia il campo e l’altro, pur uno dei centrocampisti più forti della nostra serie A, risulta sprecato se limitato a quella fascia e offre un contributo modesto alla causa partenopea più due punte solo sulla carta perfettamente complementari. Il campo dice invece una volta di più che l’ italiano se non supportato a dovere o lanciato in contropiede risulta praticamente inutile mentre l’argentino ha limiti tecnico/tattici enormi e se commuove la sua voglia di fare fa altrettanto piangere, ma senza tenerezza in questo caso, quando tocca palla o fa movimenti sbagliati dentro l’area di rigore.

 
I convocati di Gaperini per il Napoli
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Venerdì 29 Gennaio 2010 18:10
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Pacche sulle spalle e un grande in bocca al lupo a Jankovic, alla prima convocazione della stagione dopo il grave infortunio patito in estate nel corso dell’amichevole di Reggio Emilia. Il nazionale serbo è stato festeggiato da compagni e addetti. Della truppa partita per Napoli fa parte pure Palladino, per lui un ritorno a casa. Rientra da squalifica Bocchetti. Di seguito la lista completa.

PORTIERI: 32 Amelia, 1 Frison, 73 Scarpi.

DIFENSORI: 25 Biava, 26 Bocchetti, 3 Dainelli, 13 Fatic, 24 Moretti, 15 Sokratis.

CENTROCAMPISTI: 4 Criscito, 28 Juric, 20 Mesto, 77 Milanetto, 7 Rossi, 40 Tomovic, 21 Zapater.

ATTACCANTI: 17 Jankovic, 8 Palacio, 10 Palladino, 14 Sculli, 19 Suazo.

 

 
Genoa: Vittoria Firmata argentina
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Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Lunedì 25 Gennaio 2010 18:27
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Spettacolare gara di ballo a Marassi in una giornata grigia e fredda, riscaldata ed illuminata però dai passi di danza dei suoi protagonisti. Si alternano tango argentino e passo doble, micidiale mix di sensualità, forza, eleganza nei movimenti ed entusiasmante sul piano della finalizzazione. Risultato? l’Atalanta per tutto il primo tempo sta ad ammirare un Genoa superiore in ogni zona del campo. Prima il delizioso colpo di Palacio con un sopraffino pallonetto, poi la potenza rabbiosa di un Crespo mai visto così determinato concludono la gara ancor prima che finisca il primo tempo.

Nella seconda frazione la balera si svuota e scendono in pista bimbi tanto volenterosi di ripetere le gesta dei più grandi quanto impotenti nel riuscirne ad imitare i movimenti, così come accade nelle sagre di paese quando l’orchestra si prende una pausa e lascia che sia una base musicale preconfezionata a riempire il tempo dell’intervallo. Meritano un applauso per l’impegno ma sono davvero troppo goffi e inadeguati per poter pretendere di ottenere risultati migliori. Verso la fine della gara, ecco che entra poi in scena la salsa e merengue di Suazo che, da solo, improvvisa qualche passo tipico del suo repertorio che lascia a bocca aperta i bergamaschi e fa sobbalzare l’infreddolito e soddisfatto pubblico di Marassi.

Partita dunque che un Genoa voglioso e finalmente sicuro di sé vince senza soffrire mai e un’Atalanta capace solo nel secondo tempo di dare qualche segno di vita, seppur inutile ai fini del risultato. Arbitraggio molto al di sotto della sufficienza, come purtroppo ultimamente troppo spesso accade quando c’è di mezzo il Grifone e altrettanto squallida è la prestazione dei non pochi tifosi orobici che invece di incitare la propria squadra passano il tempo ad insultare Genoa e Napoli rei, a parer loro, di un gemellaggio che non ci dovrebbe essere. E a proposito della squadra partenopea, la prossima sfida della squadra rossoblù sarà proprio in quel del Vesuvio. Affrontarla a viso aperto senza timori reverenziali e soprattutto dimostrando lo spirito che lo contraddistingue quando gioca tra le mura amiche è l’auspicio che si augurano tutti i tifosi del Grifone. Solo dando una svolta nelle prestazioni esterne questo Genoa potrà darla al suo campionato, avendo già dato ampia dimostrazione che quando gioca in casa a ballare, spesso, rimane da solo e l’avversario rimane lì a guardare immerso in una compiaciuta arrendevolezza.

 

 
Delusione Genoa
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Giovedì 21 Gennaio 2010 10:46
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La peggior squadra vista quest’anno a Marassi riesce a strappare un punto ad un rimaneggiato Genoa che alla fine della gara ha molto da recriminare e poco da raccogliere. La squadra pugliese, fin qui ammirata per prestazioni ad alto livello anche contro le grandi del campionato, contro la formazione ligure disputa una partita probabilmente molto al di sotto delle sue possibilità lasciando l’impressione che se fosse questo il vero Bari ci sarebbero ben poche speranze anche di salvezza. Ogni partita, ovviamente, fa storia a sé e quindi il giudizio rimane inevitabilmente su quel che si è visto in singoli novanta minuti di gara. Un Bari dunque che trova un gol casuale dopo pochi minuti e poi si rintana nella propria metà campo lasciando che Gillet e i suoi compagni di difesa tengano palla il più possibile dando libero sfogo ad una melina mai vista quest’anno al Ferraris. Non è un caso se alla fine il giocatore barese che ha toccato più palloni risulti proprio il portiere, autore tra l’altro di alcune parate sensazionali prima su Milanetto, poi su Mesto (due volte) e Suazo. Il Bari  non prova nemmeno ad alleggerire la pressione, con le due punte totalmente isolate in avanti e incapaci di tenere palla. Monologo rossoblù, quindi, che vede la squadra di Gasperini dominare in lungo e in largo ma trovare il pareggio solo su punizione, deviata, di Milanetto ad inizio ripresa. Nemmeno a quel punto il Bari tenta una reazione. A giocare rimane sempre una squadra sola che tenta invano in tutti i modi di prendersi i tre punti. Ancora Gillet sugli scudi e qualche fallaccio dei difensori baresi che solo così riescono ad arginare alcune folate offensive di Suazo, imprendibile quando prende velocità. Alla fine un pareggio che soddisfa solo Ventura e i suoi ragazzi mentre il Genoa può consolarsi per la bella prestazione tutta cuore e carattere e l’ennesima riprova che quando gioca in casa raramente sbaglia partita. Occorre però recuperare qualche infortunato, provare a ricucire un rapporto a brandelli con la Dea Fortuna e magari trovare ogni tanto anche un arbitro in grado di dirigere equamente le partite. Ieri l’ennesimo torto arbitrale rischiava di far perdere un incontro dominato dal primo all’ultimo minuto.

 
Gasperini recupera Sculli e Dainelli
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Martedì 19 Gennaio 2010 21:16
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Questi i convocati da mister Gasperini per la delicata sfida contro il Bari, recupero della 17 giornata, rinviato per neve.

PORTIERI: 32 Amelia, 73 Scarpi.

DIFENSORI: 25 Biava, 26 Bocchetti, 3 Dainelli, 24 Moretti, 15 Sokratis.

CENTROCAMPISTI: 4 Criscito, 13 Fatic, 28 Juric, 77 Milanetto, 7 Rossi, 40 Tomovic, 21 Zapater.

ATTACCANTI: 9 Crespo, 11 El Shaarawy, 20 Mesto, 36 Ragusa, 19 Suazo, 14 Sculli.

 

 

 
Genoa abbattuto a Roma
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Lunedì 18 Gennaio 2010 09:24
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Un Genoa imbarazzante contro una Roma non entusiasmante sul piano del gioco (le squadre di Ranieri non sono state e mai saranno spettacolari) ma con grande
determinazione e voglia di vincere si sfidano in una partita già decisa dopo pochi minuti di gioco. Il Grifone diventa rosso, avvolto da inspiegabile timidezza, ogni qualvolta gli avanti romanisti si affacciano dalle sue parti e poi giallo d’invidia vedendo le prestazioni maiuscole dei tre protagonisti principali del successo capitolino: un forte e sicuro difensore centrale, Juan, che governa la difesa con sicurezza e disinvoltura, un centrale in mezzo al campo, Perrotta, che oltre a contrastare si spinge alla ricerca della conclusione sempre pericolosamente, realizzando non a caso il primo gol della sua squadra e infine il terminale offensivo che prende il nome di Toni, vecchia conoscenza del calcio italiano. Giocatore che sarà senz’altro sgraziato come pochi, tecnicamente poco dotato ma che possiede il dono, raro, di far reparto da solo e di impossessarsi di tutti i palloni aerei vaganti che transitino dalle sue parti.
Così la partita diventa un assolo romanista, in cui il Genoa si limita ad ascoltare senza nemmeno cercare di intonare qualche motivetto che dovrebbe
conoscere a memoria. La squadra sembra davvero confusa, in balìa totale dell’ avversario e il suo direttore d’orchestra appare come mutilato della sua bacchetta magica, impotente di fronte ad una prestazione così sottotono.

 
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