A Torino si affrontano due squadre con la stessa posizione in classifica, partite con diverse ambizioni ma che dopo un’abbondante fetta di campionato si ritrovano con i medesimi obiettivi. Da una parte una Juventus ancora priva di identità sia di squadra che di gioco, dall’altra un Genoa che, pur privo di numerosi titolari, si presenta solido, ordinato e a tratti spettacolare rispecchiandosi fedelmente nei dettami tecnico tattici del proprio allenatore. Zaccheroni insiste con un 3-4-1-2 che se per un verso esalta le doti del suo giocatore di maggior talento (si è visto un Diego in netta ripresa rispetto alle recenti deludenti prestazioni), per l’altro schiera una difesa che traballa e non poco ad ogni assalto rossoblù.
Il vantaggio genoano non giunge per caso. Dopo un palo del suo capitano e altre due azioni che non portano a nulla di concreto solo per interventi alla disperata dei confusi difensori bianconeri, è di nuovo Marco Rossi a concludere (questa volta in rete) dopo un’azione in velocità che vede protagonista anche un rapido Suazo e un intelligente Acquafresca. In tutto il primo tempo, salvo qualche tiro da fuori, la Juve fatica a creare un’azione che possa definirsi tale e solo su un rimpallo favorevole ed errore di posizionamento della retroguardia rossoblù raggiunge il pareggio allo scadere della prima frazione con un potente colpo di testa del redivivo Amauri. La ripresa inizia con i padroni di casa che tentano di fare la partita.
Il Genoa attende pronto a colpire in azioni di rimessa. In pochi minuti altri due gol (uno per parte) infiammano le già roventi tribune dello stadio torinese (vergognoso il lancio di petardi da parte di entrambe le tifoserie). Reti che sono però frutto più di ingenuità difensive: il gol bianconero porta la firma di Del Piero che approfitta di un errore incredibile di Bocchetti che si fa rubar palla al limite della propria area. L’attaccante numero 10, dopo delizioso scambio con Diego, realizza con freddezza. Il pareggio immediato del Genoa è invece frutto di un errore colossale del portierone azzurro Buffon che non trattiene un tiro cross di Mesto e permette a Marco Rossi (ancora lui) di realizzare la personale doppietta. Una Juventus che appare sempre più impotente ed impacciata prova a reagire per portare a casa tre punti fondamentali per la sua deficitaria classifica ma la difesa del Genoa è attenta e non da’ mai l’impressione di poter nuovamente capitolare.
A poco più di dieci minuti dal termine, invece, succede quel che non vorremmo mai vedere in un campo di calcio: Del Piero scatta sul filo del fuorigioco (le immagini diranno poi che la posizione era invece irregolare) e sta per entrare in area genoana quando viene colpito da svenimento temporaneo, forse primi cenni di paralisi senile oppure molto più semplicemente e verosimilmente si lascia cadere sperando nella complicità del direttore di gara, piazzato tra l’altro vicinissimo all’azione. Tra lo stupore generale viene assegnato il rigore che lo stesso Del Piero realizza. Il finale è convulso e il Genoa sfiora con due mischie e un’occasione clamorosa non sfruttata da Sculli un pareggio che sarebbe stato assolutamente legittimo e meritato. Una Juventus dunque fortunata vince una partita che avrebbe potuto perdere. Al contrario, un Grifone imbestialito con alcune decisioni dell’arbitro, torna da Torino senza punti nel carniere e con la consapevolezza di non poter giocare alla pari in certe occasioni. Troppo importante per la Juventus, in un modo o nell’altro, vincere questa partita. Ultima considerazione su Del Piero, da tempo immemore ritenuto dalla maggior parte dei media un modello per i ragazzini di tutta Italia: Noi crediamo che invece sia il caso di utilizzare la prova tv per punire questo simulatore (è la terza volta solo quest’anno, non può certo trattarsi di un caso!) e di smetterla di raccontare e raccontarci che il campionato italiano non sia falsato dagli arbitraggi.
Voti ai Genoani:
AMELIA 5,5: grave l’errore di valutazione sul cross che porta al primo gol della Juve. Sugli altri due è incolpevole. Per il resto ordinaria amministrazione.
SOKRATIS 6,5: buona prova del greco che copre con sagacia tattica e spinge anche in due occasioni creando scompigli nella difesa bianconera. Punito da una decisione assurda e inconcepibile nell’occasione del rigore/farsa concesso nel finale.
DAINELLI 6,5: commette un errore, in collaborazione con i suoi compagni di reparto, nell’occasione del gol di Amauri ma per il resto sfodera una prestazione da elogiare sul piano della quantità e qualità. Ottimo baluardo anche sui molti calci piazzati degli avversari.
BOCCHETTI 5: molto falloso, poco disciplinato tatticamente, commette poi un’ingenuità incredibile sul vantaggio bianconero. Errore imperdonabile, vista la dinamica dell’azione.
MESTO 6,5: picchia, lotta, corre, difende, attacca. Solo i troppi errori in disimpegno gli impediscono un voto maggiore. Giocatore comunque fondamentale per questo Genoa.
ROSSI 8: immenso. Palo, gol, copertura della zona di competenza e all’occorrenza anche di quella dei propri compagni in difficoltà, altro gol, spirito di sacrificio e intelligenza. Da Nazionale.
ZAPATER 6,5: prova convincente sia sul piano del dinamismo che su quello della qualità. Perde raramente palla e quasi mai il confronto a distanza con il gigante Sissokò.
CRISCITO 6: gioca tranquillo sulla fascia e solo l’errore sul primo gol della Juve ne pregiudica il voto. Nel secondo tempo, insieme con Fatic, domina completamente la fascia di competenza.
(ALEKSIC SV)
SUAZO 6: buona partita, la sua, anche se non riesce mai a concludere nella porta avversaria. Fa da sponda ai compagni, la sua velocità mette in crisi i bianconeri e conquista molti falli. Esce esausto. (EL SHAARAWY s.v.)
ACQUAFRESCA 6 si muove poco e male ma ha il merito dell’assist per il primo gol genoano e si procurerebbe anche l’espulsione di un avversario (manata in faccia di Candreva a gioco fermo) se ad arbitrare ci fosse stato un arbitro competente e non di parte. Da rivedere, è il futuro del Genoa.
(FATIC 6): inizia subito benissimo, entrando in partita con due discrete iniziative personali. Gli errori che commette non sono una novità. Sembra acerbo per questa serie A ma gioca molto meglio rispetto ad altre occasioni. In crescita, soprattutto di personalità.
SCULLI 6: grave l’errore sul primo pareggio bianconero. Perde alcuni palloni ingenuamente e risulta alla fine molto meno lucido e concreto del solito. A parziale scusante la non perfetta forma fisica che ne pregiudica indubbiamente la prestazione comunque onesta e supportata dalla solita grinta e spirito di sacrificio.
Gasperini: 8 nonostante le numerosissime assenze, mette in campo una squadra che nel primo tempo non solo si porta in vantaggio ma che addirittura potrebbe chiudere la partita. Sorprende Zaccheroni schierando due punte e poi modifica e plasma la sua squadra in corso d’opera con la consueta intelligenza e sagacia tattica. Solo un errore clamoroso dell’arbitro gli impedisce di uscire indenne da questa difficile trasferta.
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