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Cagliari
Allegri" Questa squadra, per come sta giocando, merita una folta cornice di pubblico"
Teams - Cagliari
Scritto da Vincenzo di Massa   
Sabato 30 Gennaio 2010 14:36
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Questi i convocati di Allegri per la sfida interna alla Fiorentina,problemi in difesa dove mancheranno Lopez e Pisano, a centrocampo recuperato Conti mentre nessuna convocazione per l'ultimo arrivato Nainggolan, in attacco Jeda e Matri si contendono una maglia.

Portieri: Marchetti e Vigorito

Difensori: Agostini, Ariaudo, Astori, Canini, Marzoratti

Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Cossu, Dessena, Lazzari, Nainggolan, Parola

Attaccanti: Jeda, Matri, Nenè, Ragatzu

 
Si può migliorare il record del '95
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 09 Gennaio 2010 09:37
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Una classica in rossoblù. Bologna-Cagliari è una sfida ricca di storia. Cinquanta i confronti generali, ben diciotto i successi del Cagliari. Ma al Dall'Ara il bilancio è dalla parte della squadra emiliana, che in 25 gare disputate ha conquistato 11 successi contro i 7 del Cagliari.
Cabala a parte, la sfida tra la formazione di Colomba e quella guidata da Allegri resta una gara aperta ad ogni soluzione. Nei 25 confronti lontano dalla Sardegna ci sono stati anche 7 pareggi. Il Bologna ha messo a segno 31 reti contro le 22 del Cagliari. Il bilancio sorride ai rossoblù isolani per quanto riguarda i confronti casalinghi.
Tante le curiosità che ruotano attorno alla partita di domani pomeriggio: parecchie, almeno dal punto di vista numerico, sono dalla parte della squadra di Allegri, che proprio al Bologna ha legato il ricordo della vittoria più netta, con il 5-1 alla formazione rossoblù, il 2 novembre del 2008.
C'è un altro dato confortante: il Cagliari, infatti, va in gol da quattordici giornate consecutive; sono ben 26 le reti realizzate dalla squadra di Allegri, e l'ultimo digiuno risale alla sfida esterna contro la Fiorentina del 13 settembre, quando i rossoblù sono stati sconfitti 1-0.
La partita di Bologna potrebbe anche servire al Cagliari per avvicinare un record, quello del miglior girone d'andata da quando si è entrati nell'era dei tre punti per vittoria. Il Cagliari è a quota 24 punti, ma deve giocare a Bologna e deve recuperare la sfida del 27 a Udine. Il record risale al torneo 1994-1995: allora i punti furono 26.

 
Cagliari, a Bologna bivio salvezza
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 09 Gennaio 2010 09:36
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© foto di Federico De Luca

A Bologna domani pomeriggio (arbitro Pinzani di Empoli) con un dubbio e mezzo: chi gioca da terzino destro e se in attacco Jeda sia pronto a ripartire dal via. La sfida di Bologna - seconda partita in quattro giorni - apre i trenta giorni chiave del Cagliari in prospettiva salvezza.
Al Dall’Ara sardi e padroni di casa si giocano più dei tre punti in palio. Intanto, Massimo Cellino - che dai ieri, aerei permettendo, dovrebbe essere in città - si prepara per il mercato di gennaio in prima battuta. Per la questione stadio, in seconda. Due match apparentemente slegati tra loro. Eppure, di portata mica male.
La soglia salvezza. Il 22 marzo dell’anno scorso Conti e compagni sbancarono Bologna (1-0, gol di Acquafresca). La salvezza era in tasca, con quasi due mesi d’anticipo. Quel Cagliari fiutò a lungo l’Uefa. Poi, mancarono sia una panchina lunga, sia la forza di volerci provare fino in fondo dettata dalla società. Domani, la sfida è sempre tra squadre che hanno per obiettivo la permanenza in serie A. Ma il discorso è leggermente diverso. Il Bologna dei Menarini, sconfitto a Catania domenica scorsa, ha 16 punti, appena uno in più dei siciliani, terzultimi. La formazione dell’ex Franco Colomba in casa vanta 4 vittorie, un pari e 3 sconfitte. Il Cagliari (24 punti e una gara in meno) è alla ricerca del terzo risultato utile di fila e viene dalla galvanizzante rimonta con la Roma. Lontano dal Sant’Elia Cossu e soci contano 3 successi, un pari e 4 sconfitte. «Arriviamo quanto prima a 40 punti, poi vediamo cosa si potrà fare» ripete Allegri il pompiere.
I dubbi di Allegri. Canini squalificato per un turno, ripropone il rebus terzino destro. Out Pisano, in ballo ci sono Lopez e Astori, costretti da abbandonare il centro della difesa, il rientrante Marzoratti, il centrocampista «adattato» Dessena, il neoacquisto Ariaudo. Sulla scelta se ne saprà di più dopo la rifinitura di questo pomeriggio. I più gettonati paiono Astori e Marzoratti, con Dessena e Ariaudo subito dopo. Ma Allegri cela sorprese.
Per quanto riguarda Jeda, con la Roma alla seconda gara in panca dal via, si tratta di capire la qualità e la rapidità della manovra da opporre a Lanna e Portanova. Se si opta per forza fisica e pressing alto, tenuto conto del dispendio di mercoledì, paiono leggermente avvantaggiati Matri e Nené. Con Larrivey pronto all’uso a gara in corso. Ma potrebbe ritrovare spazio il tandem d’avvio stagione: Matri-Jeda.
Qui Bologna. Franco Colomba pensa al tridente. Con Di Vaio, Zalayeta e Adailton a rimorchio. Dall’allenamento di ieri, paiono candidarsi a una maglia da titolare anche Mingazzini e Vigiani. Intanto, Colomba ha rimproverato i suoi per il gol su corner a 10’ dalla fine, costato la sconfitta di Catania: «Ci servirà da lezione». Curiosità, infine, sulla seduta: inizialmente prevista alle 15, Colomba l’ha spostata improvvisamente al mattino.

 
Sebino Nela: "Mi aspetto una gara aperta e ben giocata"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 06 Gennaio 2010 09:48
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In vista della gara di questo pomeriggio tra Cagliari e Roma, TuttoCagliari.net ha rintracciato telefonicamente Sebino Nela, ex terzino e bandiera della Roma per oltre un decennio (1981-1992), 5 presenze in Nazionale, oggi commentatore per Mediaset Premium, per avere un suo parere sulla sfida del Sant'Elia.

Sebino, quella di domani è una sfida tra due squadre che prima della sosta natalizia attraversavano un ottimo stato di forma. Chi avrà lavorato meglio in queste ultime settimane?

Francamente non saprei, ma è sempre un peccato interrompere gli allenamenti quando si è in forma, anche se è giusto fermarsi per le feste. D'altra parte si può sempre cogliere l'occasione cercando di recuperare qualche infortunato, o migliorando lo stato di forma di qualche elemento non particolarmente brillante. Di sicuro entrambe le squadre sono ben guidate e quando la “testa” del gruppo è lucida gli eventi seguono di pari passo.

Entrambe le squadre vivono un momento difficile a causa degli infortuni, con la Roma che dovrà fare a meno di Totti per oltre un mese e con il Cagliari che vive un'emergenza in difesa. Chi, tra Allegri e Ranieri, avrà maggiori difficoltà domani?

La Roma è ormai abituata alle assenze del suo capitano, proprio per questo non credo che avrà particolari problemi a disputare un'ottima gara domani. Per il Cagliari vale lo stesso discorso, dato che entrambe le squadre possiedono ormai un impianto tattico ben definito, oliato in tutti i meccanismi, tale che chiunque giochi è messo in grado di rendere bene. È altresì ovvio che Totti valga tantissimo nell'economia di gioco dei giallorossi, ma Ranieri ha tante altre armi a disposizione per sostituirlo al meglio, non ultimo il nuovo arrivato Toni.

I tre punti in palio domani farebbero molto comodo ad entrambe le formazioni, con la Roma che intende consolidare il quarto posto in classifica, magari facendo qualche pensierino al “podio” e col Cagliari che vuole riprendere la corsa verso le zone che profumano di Europa. Dal momento che tutt'e due giocano un calcio molto offensivo, che tipo di partita si aspetta?

Beh, sicuramente mi aspetto una partita aperta, con tanti gol, ben giocata dalle due squadre che sanno entrambe esprimere un calcio divertente ed efficace. Credo che il Cagliari voglia fare bella figura in casa, davanti ai suoi tifosi, cercando un risultato di prestigio contro la squadra giallorossa, puntando ad aggredire da subito gli uomini di Ranieri per poi colpire in contropiede.

Se dovesse indicare due nomi tra i possibili protagonisti di domani pomeriggio, su chi punterebbe?

Domanda difficile, dal momento che è sempre complicato prevedere chi deciderà una partita: potrebbe sempre risolversi con un “tiraccio” di un difensore o con un episodio simile. Ad ogni modo vedo bene per il Cagliari Matri, dato in buona forma, che cercherà sicuramente l'ottavo gol consecutivo; per la Roma potrebbero essere tanti i nomi, ma penso che Toni, il nome nuovo tra i giallorossi, abbia una particolare voglia di mettersi in mostra e di fare bene, possibilmente già da domani.

 
Amarcord Ranieri: "Cagliari nel cuore"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 06 Gennaio 2010 09:47
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Claudio Ranieri, nella conferenza stampa effettuata prima della partenza per Cagliari, non ha mancato di sottolineare il suo passato in rossoblù e l'amore che lo lega alla città e alla sua gente. "Il Cagliari è la squadra che mi ha lanciato, è stata la mia favola, in tre anni promozioni dalla C alla B e alla A, lo hanno fatto in pochi. Devo tutto alla città, a quei tifosi e alla famiglia Orrù, che mi prese da sconosciuto e che mi affidò una squadra dal grande passato: saranno sempre nel mio cuore".

 
Allegri: "Dovremo avere l'approccio giusto"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 06 Gennaio 2010 09:46
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Massimiliano Allegri si prepara alla ripresa del campionato. Domani il suo Cagliari riceverà al Sant'Elia la Roma, lanciata dal filotto di risultati positivi che l'ha portata al quarto posto, e ulteriormente avvalorata dall'acquisto di Luca Toni in questi primi giorni di mercato. Tuttavia il tecnico rossoblù non si intimorisce più di tanto, conscio delle possibilità dei suoi ragazzi. "Contro la Roma, occorre l'approccio giusto. Finora non è mai accaduto che la squadra abbia peccato di superficialità o negligenza. E' vero che veniamo da quasi un mese di inattività, e questo può dare problemi, ma ci siamo allenati bene, e i test hanno dato buoni risultati". Traspare dalle parole dell'allenatore un velato ottimismo, a patto che non si sbagli nell'atteggiamento con cui la gara deve essere interpretata. Sulla formazione Allegri ha pochi dubbi. Difesa fatta, con Canini, Lopez, Astori e Agostini, scelte obbligate in quanto, come ammette lo stesso tecnico, "Marzoratti torna dopo tre mesi, Ariaudo è appena arrivato". A centrocampo ci saranno Lazzari, Conti e Biondini, mentre in avanti Allegri non svela le proprie scelte. "Non farò turn-over in attacco. Vediamo prima come finiamo la partita", si è limitato a dire. Praticamente certa la presenza di Matri e Cossu, rimane da decidere chi sarà la loro spalla. Il ballottaggio è fra Nenè, Jeda e Larrivey, con i brasiliani leggermente avvantaggiati per giocarsi fino all'ultimo la maglia da titolare.

 
Allegri ne convoca 20: c'è Ariaudo
Teams - Cagliari
Scritto da cristian   
Mercoledì 06 Gennaio 2010 09:45
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Massimiliano Allegri ha diramato la lista dei convocati per la sfida di domani pomeriggio contro la Roma. Non c'è Pisano, ancora alle prese con qualche fastidio muscolare. C'è invece il nuovo acquisto Lorenzo Ariaudo.

Portieri: Marchetti e Vigorito

Difensori: Agostini, Ariaudo, Astori, Canini, Lopez, Marzoratti

 
Allegri: "Gioca subito? Peggio per noi"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 04 Gennaio 2010 08:23
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Ci sono calciatori che diventano allenatori prima ancora di smettere, perché interpretano la partita con occhi diversi e ne sanno intuire i contenuti col senso tattico e la sagacia di chi la segue e la studia dalla panchina. Massimiliano Allegri, 42 anni, è fra questi “predestinati”. Con il passare del tempo, il livornese ha saputo trasformare e plasmare un carattere sregolato, amante della bella vita, refrattario alle regole ferree, fino a diventare uno dei tecnici più attenti, metodici, scrupolosi del campionato. Del Massimiliano ragazzo, capace di mandare all’aria un matrimonio con i testimoni ormai sull’altare, non c’è più traccia. Le parentesi giovanili sono state consegnate da tempo all’archivio dei ricordi. Adesso solo lavoro e idee tattiche innovative, tanto da meritare persino i complimenti di Capello, per il gioco e i risultati che sta ottenendo il sorprendente Cagliari.
«Allenare era il sogno che cullavo da calciatore, soprattutto negli ultimi anni, quando avevo arretrato la mia posizione di centrocampista, giocando davanti alla difesa. Di partita in partita, capivo che mi sarebbe piaciuto, c’era un qualcosa che sentivo dentro».
Una carriera cominciata da lontano, fino alla serie A.
«Ho avuto la fortuna di guidare subito una squadra, l’Aglianese in C2, e così ho potuto mettermi alla prova. Poi Spal, Grosseto, Sassuolo e Cagliari».
Cellino ha vinto la sua scommessa.
«Oltre che affidarmi la panchina, ha avuto il grande merito di non esonerarmi dopo le prime cinque sconfitte consecutive... Ci vuole un bel coraggio e una fiducia immensa a insistere su un tecnico che non raccoglie neanche un punto, mentre la piazza ne chiede l’esonero. Perciò devo dire grazie al presidente».
Qual è il rapporto con Cellino?
«Come dirigente ha saputo dare alla società un’impronta forte, con regole, princìpi e disciplina ben precise. Tecnicamente è preparatissimo e cerca di accontentare le mie scelte, con ragazzi che si inseriscono subito. Il Cagliari è la seconda squadra più giovane del campionato».
Perché Galeone le diede il soprannome di “sentenza”?
«Mi piaceva esprimere giudizi, che potevano apparire definitivi».
A Galeone è legato anche per altri motivi?
«E’ stato il tecnico che mi ha insegnato di più, soprattutto a livello tattico. Con lui ho giocato sei stagioni e ho collaborato per tre mesi a Udine, perciò ho arricchito il bagaglio di tutti gli aspetti positivi».
La scorsa estate fu vicino al Milan, poi vicinissimo alla Lazio. Invece è rimasto a Cagliari: deluso?
«No, assolutamente. Avevo firmato il contratto ad aprile, legandomi a questa società. L’interessamento di altri club mi ha fatto piacere, però sono sempre rimasto con i piedi per terra, senza perdere di vista la realtà».
Si sente pronto per il grande salto?
«Lavoro con entusiasmo in questa città, dove ho anche giocato e dove mi sono sempre trovato bene. I risultati diranno se, in futuro, potrò ambire a panchine più importanti».
Quali sono i segreti del suo Cagliari?
«Il rispetto delle regole, gli allenamenti duri, gli spazi dedicati al divertimento. Sul piano del gioco il Cagliari non pensa mai al pareggio, predilige puntare sempre a fare gol, pur rischiando qualcosa in più. Finora solo uno 0-0. Il gruppo è motivato e compatto».
Mercoledì al Sant’Elia arriva la Roma di Ranieri, il tecnico che ha portato il Cagliari dalla serie C alla A.
«Purtroppo, causa il rinvio di Udine, non giochiamo da quasi un mese. E questo aspetto rappresenta un’incognita: è come se giocassimo la prima di campionato».
Che giudizio ha del collega Ranieri?
«Ottimo. E’ un allenatore bravo ed esperto, che ha saputo ricostruire la Roma rivalutandone gli aspetti migliori».
La Roma non avrà Totti.
«Un vantaggio per noi anche perché, senza il capitano, la Roma credo che dovrà cambiare modo di giocare».
Però esordirà Toni.
«Questa non è una bella notizia... Toni è stato un acquisto importante, l’elemento che mancava alla Roma per completarsi. Ora potrà contare su una maggiore fisicità».
Che Cagliari vedremo contro i giallorossi?
«Piacerebbe saperlo anche a me. Di sicuro ci vorrà una prova di spessore perché la Roma, almeno nei dodici-tredici, è inferiore solo all’Inter. E credo possa puntare al secondo posto. Mentre noi dobbiamo vincere altre sei partite per raggiungere la salvezza».

 
Riva e l'elisir azzurro di giovinezza
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 04 Gennaio 2010 08:17
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Eccolo Gigi Riva, a 65 anni è l’inossidabile mito del calcio italiano. Accompagnatore della nazionale sin dalle Olimpiadi di Seul del 1988, conosce vita, morte e miracoli del pallone azzurro. Il bomber dei bomber - il suo record delle 35 reti in 42 gare con la maglia azzurra è granitico - ha però metà cuore rossoblù e a Cagliari è legato a doppio filo.
Riva è tornato dunque anche a parlare del Sant’Elia, argomento diventato ormai un tormentone a Cagliari. Un suo pallino quello di non demolire lo stadio, come invece sembra ormai deciso. «Sono perplesso - dice Riva - non capisco le ragioni che stanno dietro le scelte di abbatterlo. E per me non può essere una faccenda sentimentale: è lo stadio dove mi sono infortunato e ho chiuso la carriera».
Lo scudetto è stato vinto infatti all’Amsicora. Ma Riva tira dritto. E spiega: «Non è giustificato abbattere uno stadio nato nel 1970. Il Sant’Elia è nato come stadio Olimpico regionale, è costato 50 milioni di euro di soldi pubblici, poteva contenere fino a 60 mila spettatori».
Riva insiste insomma. «Apriamo un dibattito, fateci capire le ragioni della convenienza a demolirlo dopo aver speso 30 milioni di euro nel 1990 ed aver ospitato per i mondiali Inghilterra e Olanda. Non sono contrario al nuovo stadio, chiedo solo chiarezza».
Ma coloro che vorrebbero spazzare via il vecchio stadio sottolineano come il Sant’Elia sia ridotto male. «È in condizioni pietose - conviene lo stesso Riva - ce ne siamo accorti anche nell’ultima amichevole con la Russia disputata cinmque anni fa. Ma c’è da chiedersi se le manutenzioni e gli interventi del comune e del club siano stati fatti».
Dal tema Sant’Elia al calcio mondiale. E al curioso esodo di tecnici italiani in giro per il mondo, a cominciare dall’Inghilterra. Un premio per il nostro calcio, secondo Riva. «Gli inglesi hanno inventato il calcio - sottolinea -, hanno sempre avuto un grande potenziale ma non vincevano nulla. E ora si sono accorti di poter ricevere una mano d’aiuto dai nostri allenatori: da Ancelotti, tra i più preparati, a Zola che fa miracoli con una squadra modesta, fino a Mancini. Se ci sono fior di campioni in campo, bisognerà pur fargli vedere come devono giocare, giusto? La dimostrazione arriva da Capello, uno che ha vinto dappertutto e che sta rilanciando le quotazioni della nazionale inglese in vista dei mondiali».
A proposito di mondiale, Rombo di tuono si augura una finale con l’Italia protagonista. «Magari potrebbe finire con un bella sfida proprio contro l’Inghilterra. Ma c’è anche il Brasile, e non scorderei le africane: la Costa d’Avorio, incontrata in Svizzera prima dei mondiali 2006, mi aveva fatto una grande impressione».
La nazionale è quasi un elisir di giovinezza per Riva. Che lo confessa molto volentieri. «Stare con la squadra azzurra mi fa invecchiare bene. Dal 1988 a oggi ho avuto a che fare con tanti campioni e tanti ragazzi. Molte storie, ma soprattutto si respira aria di sfida ad alto livello, l’inebriante aria del calcio che conta. E il fatto che ci siano nel gruppo anche Marchetti e Biondini fa sprizzare di gioia la mia parte di cuore rossoblù».
Inevitabile un riferimento agli attaccanti. Riva promuove Gilardino. «È molto forte di testa, un autentico lottatore che ha anche la qualità dell’opportunismo. Un po’ come Inzaghi, uno che sta 15 volte in fuorigioco ma segna con l’unica palla buona anche se gioca 10 minuti».
E fra i giovani, al primo posto Marchisio e Beppe Rossi. «Mi piacciono parecchio. Ma anche Quagliarella, Di Natale e Pazzini sono ottimi giocatori. Sarà dura per Marcello Lippi stilare la lista dei convocati e fare la formazione. L’abbondanza però è una qualità in più per una squadra, come ha dimostrato il successo del 2006 in Germania».
Fra i giocatori che potrebbero essere nuovamente a disposizione di Lippi ci potrebbe essere anche Totti. Riva non si sbilancia. «Ha lasciato a suo tempo per sua scelta. A condizionarlo gli infortuni e l’elevato numero di partite. Ora tocca a Lippi decidere».
Immancabile un riferimento al suo Cagliari. «Ha iniziato benissimo il campionato - commenta -. Con la squadra di Allegri ci sono anche Bari, Parma, Chievo. Provinciali che giocano bene e mettono in difficoltà le grandi, un motivo in più per regalare spettacolo al nostro campionato».
Infine una dedica. «Sì, per David Suazo - conclude Riva - in Sardegna ha fatto belle cose. Vederlo in panca all’Inter faceva piangere il cuore. Al Genoa può ritrovarsi».

 
Mercato, tentazione Lazio per Canini
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 04 Gennaio 2010 08:16
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Da Milano circolano notizie così così per Allegri: Canini sarebbe ancora una volta nel mirino della Lazio. A dire il vero, il club di Lotito non ha mai fatto mistero di ambire al centrale. Ballardini stima Canini, e Cellino, tenendo conto del tira e molla all’ultimo mercato estivo, potrebbe anche cedere il difensore. Se così fosse, il tecnico rossoblu si troverebbe punto e a capo. Ovvero, arriva Ariaudo a puntellare una difesa contata, e rischia di perdere Canini. «Al presidente ho detto che il gruppo va confermato in blocco» ha spiegato Allegri alla ripresa della preparazione.
L’allenatore livornese non lo dice, ma chiunque mastica calcio sa che aver totalizzato 23 punti giocando per quattro mesi senza gli indispensabili ricambi in difesa, è stato una sorta di miracolo. Ma guai ad abusare delle stelle. E del fatto - sarebbe accaduto a Udine e accadrà quasi certamente mercoledì con la Roma al Sant’Elia - che Dessena, e se occorresse anche Conti, sia pronto a giocare da terzino destro.
Intanto, per quanto riguarda l’apertura del mercato invernale, le strategie della società di Massimo Cellino paiono - per quel che è dato sapere - innescarsi sulle indicazioni del tecnico. Il patron non mette in uscita nessuno. Ad esempio, gode di ottime credenziali in A e B, Andrea Parola. Ma il centrocampista è il sostituto ideale per Conti. Anche Larrivey ha estimatori. Il Mantova ci avrebbe fatto un pensierino. Ma anche in questo caso, non dovrebbe muoversi foglia.
Anche perché per affrontare i prossimi tre mesi - ritenuti da Allegri decisivi per la salvezza - l’unico reparto affollato è il centrocampo. Con un’avvertenza: su otto pedine, l’unica essenzialmente «tecnica» è Lazzari. Radio mercato, sul tema qualità in mezzo al campo, rilancia attenzioni del club di Cellino per Guberti (alla Roma, con mezza serie A dietro), Pinardi (capitano del Modena) e Bentivoglio (Chievo). Chissà. Di fatto, ad Asseminello abbondano i mediani. Tra questi, Barone, campione del mondo a Berlino 2006, avrebbe ricevuto alcune proposte. Ma l’ingaggio dell’ex Toro sfora i budget della cadetteria. A dirla tutta, il Cagliari mette sul mercato solo Enrico Cotza e Rafael Acosta. Quest’ultimo, venezuelano classe ’89, con diverse presenze nella nazionale maggiore - una contro l’Argentina di Maradona - è un trequartista con ottime chance per la prima divisione.

 
Sei reti contro il Villacidro
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 04 Gennaio 2010 08:15
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Ottima sgambata per il Cagliari, impegnato a Villacidro in un incontro amichevole contro la Riunite Villacidro, seconda squadra del paese, attualmente capolista del Girone A della Promozione Regionale. Sei a zero il risultato finale, in un pomeriggio piacevole per i tanti che hanno seguito l'amichevole dagli spalti soleggiati dello Stadio Comunale. Esordio, anche se non in partita ufficiale, per Lorenzo Ariaudo. Il nuovo acquisto del Cagliari, che aveva svolto stamane il primo allenamento con i nuovi compagni, ha giocato la prima frazione di gara al fianco di Diego Lopez, facendo intravedere le qualità che tutti gli associano e che ne fanno uno dei prospetti più interessanti fra i giovani difensori italiani. Il primo tempo del match amichevole si è conluso con il punteggio di 2-0, con gol di Lazzari e Larrivey, dopo che Matri aveva colpito un palo prima e una traversa poi. Nella seconda frazione è andato subito a segno il baby Ragatzu, sul quale girano voci sulla possibiltà di disputare la seconda parte di stagione proprio a Villacidro, sponda Villacidrese. Il 4-0 porta la firma di Nenè, seguito dal gol di Cossu e dalla doppietta dello stesso centravanti brasiliano che ha chiuso la partita. Buone indicazioni dunque per Allegri, nonostante la differenza abissale fra le due squadre in campo. In particolare il rossoblù sono apparsi più in forma rispetto alla precedente uscita contro il Siliqua, e si apprestano dunque ad affinare la preparazione in vista dell'incontro di mercoledì contro la Roma del nuovo arrivato Toni, che scenderà in campo al Sant'Elia quasi certamente orfana di Totti.

PISANO E DESSENA AI BOX - All'amichevole non hanno preso parte Pisano, Dessena e Dametto. Per il primo ancora problemi muscolari, nello specifico un affaticamento ai flessori della gamba destra. Solo febbre invece per la mezz'ala e per il giovane difensore della Primavera. Oltre a loro, sono rimasti fermi anche Brkljaca e Lupatelli, che non hanno ancora ripreso a lavorare in gruppo dopo il rientro dalle feste.

LA CRONACA DEI GOL - Il risultato si sblocca solo al 31', quando Lazzari và a segno colpendo di testa su un ottimo suggerimento di Sivakov, lo "Zar" rossoblù in continua crescita. Il raddoppio arriva al 42', con Larrivey che appoggia di testa un cross del suo assist man "personale", Matri. Nella ripresa Ragatzu segna subito, correggendo in rete al 48' un tiro cross di Nenè. Al 71' il baby talento sardo ricambia la cortesia, e dopo una bella azione personale serve il brasiliano che non sbaglia. Al 77' Cossu fa le prove per sbloccarsi in campionato, e con un bolide di destro trafigge Secchi, con la palla che sbatte anche sul palo prima di finire in rete. All'83' Nenè segna il sesto e ultimo gol, facendo sfoggio di tutta la sua elevazione per colpire di testa su un bel cross teso di Cotza.

CAGLIARI (Primo Tempo): Marchetti, Marzoratti, Ariaudo, Lopez, Agostini, Sivakov, Conti, Lazzari, Jeda, Larrivey, Matri.

CAGLIARI (Secondo Tempo): Vigorito, Cotza, Canini, Astori, Mancusi, Biondini, Parola, Barone, Cossu, Nenè, Ragatzu.

VILLACIDRO (Primo Tempo): Mennella, Trincas, Congia, Aresu, Damiano, Palmas, Ponte, Muscas, Deidda, Porcu, Ibba.

VILLACIDRO (Secondo Tempo): Secchi, Meloni, Atzeni, Damiano, Palmas, Mocci, Tuveri, Zaccheddu, Murgia, Porcu, Porta.

Reti: 31' Lazzari, 42' Larrivey, 48' Ragatzu, 71' Nenè, 77' Cossu, 83' Nenè.

 
Finalmente Ariaudo
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 03 Gennaio 2010 10:40
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Lorenzo Ariaudo, stella nascente tra i giovani difensori centrali italiani, è a Cagliari. L’ex Juventus sbarcato a Elmas ieri sera. E fin da stamani è a disposizione di Max Allegri. Ariaudo sarà col gruppo in trasferta al comunale di Villacidro, in programma questo pomeriggio alle 15. E potrebbe anche giocare.
In sostanza, il Cagliari copre finalmente il buco del reparto arretrato. Dopo le partenze di Bianco, Matheu e Magliocchetti, è arrivato Marzoratti. Con in più la promozione a titolare di Astori, riscattato dal Milan. Troppo poco per gestire un campionato di serie A. Ma adesso, si riparte. E col recupero di Pisano, e dello stesso Marzoratti (giovedì scorso in campo nell’amichevole con il Siliqua) l’organico è a posto. E Allegri tira un sospiro di sollievo. Con Ariaudo che può scimmiottare Massimo Troisi con un eloquente “Scusate il ritardo”. Infatti, il difensore approda ad Asseminello con quattro mesi di ritardo: il Cagliari e la Juve avevano già chiuso per il trasferimento lo scorso 31 agosto. Poi, un fax mai arrivato o mai partito, né l’uno e né l’altro, ha lasciato le cose come stavano.
Ariaudo è nato a Torino l’11 giugno 1989, 186 cm per 70 kg, vanta 3 presenze in serie A e 3 nelle coppe, 2 in Coppa Italia e una in Europa. L’esordio in campionato con i bianconeri risale al 18 gennaio 2009: Ranieri lo schierò con la Lazio all’Olimpico e finì 1-1. Sul proprio sito ieri il Cagliari ha dato notizia dell’avvenuto accordo con la Vecchia signora.
Lorenzo Ariaudo arriva in prestito con diritto di riscatto a favore del club di Cellino. In attesa della formalizzazione contrattuale, che avverrà domani, il difensore è stato autorizzato dalla Juventus ad allenarsi con Conti e soci.

 
Pazza idea Matri: superare Riva
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 03 Gennaio 2010 10:39
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Il bomber vuole il record. Caccia a Gigi Riva e agli otto gol consecutivi: Alessandro Matri, capocannoniere del Cagliari dei miracoli cerca gloria alla ripresa. Stato di forma invidiabile, tutti si aspettano una nuova esultanza dopo una prodezza. Potere di un momento esaltante, senza alcun dubbio il migliore da quando l'attaccante lombardo è un calciatore professionista. Il 2009 da protagonista, medie da super bomber per un ragazzo che sino all'anno scorso ha dovuto troppo spesso fare i conti con il suo alter ego Acquafresca. Altri periodi, altri ricordi, questo Matri è un giocatore che piace e porta entusiasmo. I numeri sono tutti dalla sua parte: sono 14 le reti segnate nell'anno solare, un numero da brividi se si pensa ai momenti vissuti malinconicamente in panchina nella scorsa stagione. Adesso l'attaccante principe della squadra rossoblù è proprio lui.

Venticinque anni, una vita professionistica davanti, tante possibilità di crescere e migliorare. «Il 2009 è stato il periodo più importante della mia carriera», afferma deciso il giocatore dopo l'allenamento, «adesso comincia un nuovo anno, mi auguro proprio di trovare una conferma». Grande gioia e felicità invidiabile ma Alessandro pensa soprattutto alla squadra: «Cerchiamo la salvezza, vogliamo chiudere i conti prima possibile», continua Matri, «poi penseremo anche a divertirci». Sorride il giocatore cresciuto nel Milan, i gol portano ottimismo ma Matri vuole stare con piedi per terra. Troppo facile passare dall'esaltazione alla sofferenza: «Certo, perché poi quando il gol non arriva le attenzioni non sono le stesse e chi soffre siamo noi giocatori». Impossibile comunque non parlare dei suoi gol: 14 perle nel corso dell'anno solare e una voglia di stupire ancora che cresce di pari passo con l'entusiasmo degli appassionati: «I due gol più importanti della mia carriera sono sicuramente quelli che ho fatto alla Juve», sottolinea, «poi arrivano quelli contro la Lazio dello scorso torneo, e la rete segnata ultimamente al Napoli».
Gol belli e importanti, per una serie che Matri spera di allungare già mercoledì nella sfida contro la Roma a cui ha già segnato: «Ma dovremo stare attenti, perché conosciamo il reale valore dei giallorossi che tra l'altro si sono rinforzati con l'arrivo di Luca Toni».
Dovesse segnare ancora Matri riuscirebbe a battere il mito, Riva: «Ma a lui non voglio nemmeno paragonarmi», ammette, «non l'ho visto giocare ma sento che cosa ne pensa la gente, i tifosi. Soprattutto qui in città è sempre un idolo».

 
Cellino: "Mai creduto al sorteggio arbitrale"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Martedì 22 Dicembre 2009 14:16
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“Penso che il sorteggio fosse pilotato. Io al sorteggio non ci ho mai creduto”: questa la dichiarazione che sicuramente più farà discutere uscita dalla bocca del presidente rossoblù Massimo Cellino, oggi in aula a Napoli per il processo su Calciopoli, accompagnato dai carabinieri dopo aver pagato 250 euro di ammenda. La deposizione del numero uno del Cagliari ha riservato qualche chicca. Tra queste, rispondendo alla domanda di uno dei difensori, ha criticato il sistema dell'epoca: "Sì, c’era il sorteggio ma si è visto che sorteggio era”, ha detto ricordando quando a Dal Cin “avevano mandato” Palanca per Messina-Venezia

 
Cellino rinnova i contratti dei big?
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Martedì 22 Dicembre 2009 14:14
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A Natale si sa, si è tutti più buoni. Non fa eccezione nemmeno Massimo Cellino, presidente rossoblù. Secondo le indiscrezioni raccolte dalla Gazzetta dello Sport e da La Nuova Sardegna, il patron del Cagliari avrebbe rinnovato i contratti di tutti i pezzi pregiati della rosa rossoblù. A cominciare da Federico Marchetti, portiere stimatissimo da tutti, sul quale pare aver messo gli occhi il Milan. L'estremo difensore ex AlbinoLeffe pare abbia rinnovato il suo contratto fino al 2014. Rinnovo anche per Cossu, che aggiunge un altro anno di contratto (scadenza 2012) e che ha dichiarato di voler chiudere la carriera in rossoblù. Contratto fino al 2013 per i vari Jeda, Lazzari, Biondini e Alessandro Matri. Per ora non c'è nessuna conferma ufficiale da parte della società rossoblù, ma conoscendo Cellino non sarebbbe strano se il tutto si rivelasse vero.

 
Edinson Cavani all'Inter?
Teams - Cagliari
Scritto da Alessandro Milazzo   
Lunedì 14 Dicembre 2009 19:39
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Secondo il sito sportmediaset.it il prossimo obiettivo di mercato di Gennaio sarà proprio Edinson Cavani. Pare quasi ufficiale l'arriva dell'uruguagio già a Gennaio. Il giocatore 22enne attaccante del Palermo, farebbe davvero comodo vista l'assenza di Samuel Eto'o e potrebbe annullare l'arrivo a Milano di Luca Toni. Per quanto riguarda Goran, il macedone pare sia ancora uno degli obiettivi principali di Mou. Cavani e Goran dunque i possibili arrivi a Gennaio. Il Presidente Zamparini continua a smentire ma sia il sito e sia altri giornalisti sportivi come Recalcati pare che confermino le voci dell'arrivo di Edinson all'Inter, staremo a vedere... In caso di arrivo potrebbe rimpiazzare il via di Suazo e probabilmente di Arnautovic e potrebbe essere un giocatore da "coltivare" vista la giovane età e le grandi qualità tecniche.

 
Il segreto di Biondini: sangue romagnolo e cuore ormai sardo"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Giovedì 10 Dicembre 2009 09:37
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L’allungamento del biennale col Cagliari, la convocazione in Nazionale e l’esordio nella sua Cesena. E’ già una stagione da metter sotto vetro quella di Davide Biondini. Il guerriero del centrocampo rossoblù, ospite ieri della Scuola Media Statale Alfieri di Cagliari per la consueta iniziativa “Lo stadio dei bimbi” ha analizzato con minuzia di particolari la dieci giorni di passione al servizio di Marcello Lippi. “E’ stata un’ emozione grandissima vestire l’azzurro - ha detto il biondo centrocampista davanti agli studenti - anche perché la chiamata è arrivata del tutto a sorpresa».
«L’esperienza azzurra è stata fantastica, ho scoperto che anche alcune persone che all’apparenza sembravano antipatiche in realtà sono personaggi di spessore e soprattutto positive. Tengo però a precisare che non è tutto merito mio. E’ grazie al Cagliari Calcio e alla sua politica se in tre anni ho migliorato il mio rendimento raggiungendo questo prestigioso traguardo. Ora spetta a me confermarmi».
Motorino instancabile in mezzo al campo, piedi buoni e tatticamente prezioso, Biondini rivela senza riserve anche la scadenza del contratto che lo lega in rossoblù. «Starò qui fino al 2012, ho rinnovato il venerdì precedente alla gara Cagliari-Sampdoria. Mi sembra il giusto riconoscimento per una società che ha creduto in me fin dall’inizio. Oggi, al mio quarto anno in Sardegna, ogni gara inizia ad avere un sapore diverso, le sensazioni aumentano perché questa terra e la sua gente ti prendono». Il cesenate, sereno nel rispondere al fuoco di fila dei giovani studenti, passa poi all’analisi del recente passato e del futuro immediato in campionato. «Nell’ ultimo periodo abbiamo avuto impegni ravvicinati con grandi squadre - dice - non si può vincere sempre ma è ovvio che se abbiamo battuto big come Sampdoria e Juventus un motivo ci sarà. Stiamo attraversando un buon momento di forma e riusciamo il più delle volte ad esprimerci come vorremmo». Giro palla sempre più rapido e intensità agonistica che proveranno a far male anche al Napoli di Lavezi. «Speriamo, il Napoli ha una bella corsa, in questo momento è in forma, e si è sbloccato Quagliarella, attaccante temibile e pericoloso». Poi riaccende i riflettori sulla sconfitta in Sicilia. «Siamo una squadra che è stata costruita per proporsi e non per cedere il pallino del gioco ai nostri avversari - spiega - e forse non è un caso se le sconfitte sono arrivate proprio quando abbiamo inciso di meno sul match». Poi l’analisi del faccia a faccia di domenica prossima coi napoletani. «È una gara cui teniamo e sappiamo che è molto sentita anche dai nostri tifosi - aggiunge - siamo a tre punti dalla quota che raggiungemmo l’anno passato. Abbiamo ancora quattro gare prima del giro di boa e vogliamo migliorarci». Coi partenopei non ci sarà il mattatore delle ultime gare tinte d’azzurro, il romano Daniele Conti. «Giochiamo insieme ormai da anni e abbiamo affinati i meccanismi»

 
Cellino, atto d'accusa al Cagliari
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Giovedì 10 Dicembre 2009 09:33
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Presidente Cellino, buongiorno. Ha avuto modo di vedere a Miami Palermo-Cagliari?
«L'ho vista in differita e non mi è piaciuta per niente. Ho visto un Cagliari prima timoroso, poi presuntuoso. Quando sento parlare di Europa mi vengono i brividi. Preferisco voltarmi all'indietro e tenere d'occhio la parte bassa della classifica».
Non pensa che sia una paura esagerata?
«Affatto. Ne ho visto di squadre “girare” alla fine del girone di andata a ventidue punti e poi non riuscire a racimolare nel ritorno i diciotto necessari per salvarsi».
Può essere più preciso, che cosa non le è piaciuto della sconfitta di Palermo?
«A parte il risultato? L'atteggiamento. Ho avuto la sensazione, anche da alcuni avvenimenti della vigilia, che la squadra pensasse più alle prossime vacanze di Natale che all'impegno di Palermo. E dire che lo sapevano che ci tenevo».
A causa della rivalità con Zamparini?
«Anche. Ma soprattutto perché sono stufo di una squadra che batte la Juventus e che si fa fregare da Siena, Chievo e da un Palermo malmesso».
Ma la vittoria sui bianconeri è stata storica.
«Le dico la verità, di battere la Juventus mi interessa poco, di battere il Palermo molto. Chiaro il concetto»?
Chiarissimo. Credo anche che vincere con il Napoli sia una sua priorità. O no?
«Avrei preferito che non avessimo l'obbligo di riscattare la sconfitta con il Palermo. Mi aspetto una squadra viva, determinata».
Sarà in tribuna al Sant'Elia?
«Mi imbarcherò tra poche ore sul volo Miami-Roma. Voglio vedere con i miei occhi, dal vivo, come andranno le cose. Non le nascondo che sono piuttosto irritato per l'incapacità della squadra di compiere il salto di qualità».
Ma è una squadra costruita per salvarsi, che nelle ultime sette partite ne ha vinto cinque e perso due con Milan e Palermo in entrambe le occasioni non meritando affatto la sconfitta.
«Io credo che la rosa sia di ottima qualità e che si possa pretendere attenzione in ogni occasione. La sconfitta di Palermo assomiglia a quella di Milano, ed è frutto di una serie di errori».
Commessi da chi?
«Da tutti. Torno in Italia per ribadire un concetto: si fa come dico io. Il messaggio è indirizzato a dirigenti, tecnici e giocatori».
Pare una sfuriata basata più sulla scaramanzia che su dati di fatto.
«La scaramanzia non c'entra affatto. Ho visto tante di quelle sciocchezze a Palermo che mi sono arrabbiato e preoccupato. Sia chiaro che sabato con il Napoli non voglio vedere calciatori giocare con sufficienza, errori marchiani, distrazioni. Natale è lontano e quando arriverà vorrei trascorrerlo serenamente e non incazzato come sono ora».



 
C'è l'insidia Palermo per il Cagliari Allegri si affida a Jeda e Matri
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 06 Dicembre 2009 11:50
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Il rischio, è quello di perdere la testa. Di farsi inebriare dall'aria fresca che si respira in alta, altissima classifica. Dopo aver indossato il tight alla Scala del Calcio contro il Milan e l'abito della festa domenica scorsa contro la Juventus, il Cagliari di Allegri necessita di un cambio d'abito: via i ninnoli e i lustrini, spazio alla tuta da lavoro. Fuor di metafora, a Palermo sarà necessaria una partita diversa dalle ultime due, contro un avversario alla disperata ricerca di punti e lasciato di fatto solo persino dal proprio presidente, il vulcanico Zamparini.

Una settimana convulsa per il Palermo, che tra esternazioni presidenziali (martedì: "Vinciamo noi, garantito"; giovedì: "Il Cagliari ci batte 2-0". La coerenza, infatti, è donna) e atti di intimidazione (Cavani e Bertolo aggrediti in centro) ha preparato la partita di oggi con i nervi a livello di epidermide. Delio Rossi deve fare a meno anche di capitan Miccoli e del vice Liverani, così come dell'infortunato Bresciano.

Massimiliano Allegri invece si cruccia soltanto per l'assenza di Marchetti, colpito duro da Amauri sette giorni fa. Un'assenza non da poco, considerata la caratura ormai internazionale del portiere ex AlbinoLeffe. Al suo posto, in porta, Cristiano Lupatelli, all'esordio stagionale in campionato. L'unico altro dubbio riguarda Anderson Nenè, allenatosi a parte fino a giovedì: facile prevedere che Allegri lo preservi in vista del rush finale del match, affidando inizialmente le sorti offensive al collaudato duo Jeda-Matri. A centrocampo non dovrebbe essere variato l'assetto consueto, con Conti perno centrale e Biondini con Lazzari ai suoi lati: Dessena, in forma smagliante, scalpita.

Queste le probabili formazioni:

PALERMO: Sirigu, Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Nocerino, Simplicio, Pastore, Cavani, Budan.

CAGLIARI:
Lupatelli, Pisano, Lopez, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu, Jeda, Matri.

ARBITRO: Orsato di Schio.

 
Allegri lascia ancora il segno: "Felice di allenare il Cagliari"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 30 Novembre 2009 09:01
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Dopo aver fatto trascorrere due ore ad alta tensione a Leonardo ha mandato in tilt pure Ciro. “Meritavamo il pareggio”, “L'arbitro non ci ha dato un rigore nettissimo”, “I ragazzi non meritavano di perdere”, ripeteva ieri con toni vittimistici l'allenatore della Juventus sconfitto 2-2 al Sant'Elia. Max Allegri di Livorno, Conte non per caso, dopo averlo sconfitto sul campo gli ha risposto con eleganza. Dribbling, tunnel, finta, chiamatela come vi pare. «Il rigore su Amauri c'era ma così come anche il nostro e se iniziassimo a parlare degli arbitri facciamo notte. Poi oggi era difficile dirigere questa gara, l'arbitro lasciava correre e ci sono stati molti interventi duri». Saranno altri i particolari che Allegri ricorderà di questa gara, un risultato destinato a restare memorabile così come ormai tanti altri dalla sua gestione al Cagliari. «È stata una partita molto emozionante, fisica, maschia, veloce». Un po' quello che si aspettava, Allegri, che l'ha preparata minuziosamente. «Avevo chiesto di cercare soluzioni sugli esterni mantenendo la difesa alta, provare a colpirli in profondità e dare pressione ai loro centrocampisti». Ha azzeccato tutto, giocando un primo tempo discreto e un secondo tempo di sofferenza pura. «Bravo Nenè a fare un gol importante, si vede che questi numeri ce li ha nei piedi». Ma l'applauso personale di Allegri va a tutto il suo Cagliari. «Siamo stati bravi a mettere in campo spirito di sacrificio, soprattutto sono soddisfatto del secondo tempo, siamo riusciti a difenderci con tanta cattiveria agonistica. I ragazzi hanno capito che dovevamo prenderci ciò che è sfumato a San Siro». Poi i cambi. «Cossu è morto, l'ho visto un po' stanco», sorride il tecnico. Che stavolta si è chiuso a riccio per non rischiare nulla. «Parola ha fatto una buona partita entrando dalla panchina giocando nel 4-4-2, modulo che vediamo per la prima volta». Solo un espediente. «Il mio modulo non cambia». E ora il Cagliari viaggia in alto. «È vero 22 punti sono tanti ora e ci servono per trascorrere un Natale sereno. Sono contento di allenare il Cagliari e mi sento fortunato perché questi ragazzi lavorano tanto e ti regalano soddisfazioni».

 
Nenè e un gol da impazzire: "Ho visto Buffon spostato e ho cercato l'angolino"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 30 Novembre 2009 09:01
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Come sempre, un soffio di voce e lo sguardo verso il cielo, ringrazia Dio. Poi, la dedica: «A mia moglie Marisa e mio figlio Gustavo: sentirli vicino mi regala serenità». Anderson Da Silva, per i tifosi Nené, festeggia con la saggezza di chi sa che la strada per affermarsi in Italia è ancora lunga. Intanto, il sesto gol, con una strepitosa media realizzatrice di 87, è stato spettacolare. «Ho visto Buffon spostato al centro, e ho cercato la porta. Mi è andata bene. Il più bello della mia carriera? No, i gol sono tutti importanti». E Buffon? «E’ uno dei più grandi portieri al mondo. Ma sono contento: la rete è servita a battere la Juve e a farci fare punti importanti per la salvezza». Nel secondo tempo, da oltre 50 metri, l’“Atleta di Cristo” (come Kakà, ndr) ci ha riprovato: «Buffon era fuori dai pali. Ma non ho colpito bene ed è andata fuori». Classe ’83 - contratto quadriennale con il club di Cellino che la scorsa estate per quattro milioni e mezzo di euro lo ha strappato a diverse società della Bundesliga - parte in sordina ma ha le idee chiare. «So di essere arrivato qui da sconosciuto ma sono stato il capocannoniere della serie A portoghese. E proverò a farmi sentire anche in Italia». Messaggio centrato. Ieri, il brasiliano ha vinto due sfide a distanza. La prima con Diego: quando il centravanti rossoblu giocava nella Primavera del Santos, la mezzala juventina era in prima squadra: «Fortissimo. Ma stavolta abbiamo vinto noi». Il secondo test ha un sapore perfino migliore: Nenè ha vinto la prova con Amauri, carioca in cerca di passaporto italiano. E per ora, ha segnato di più. «Diventare italiano? Sarei lusingato ma voglio dimostrare che posso essere utile alla nazionale del mio paese». Dunga è avvertito. E sul tema allenatori, c’è un grazie per Allegri. «Sono contento per l’opportunità che mi dà il mister e per la collaborazione dei compagni. Il cambio? Ero stanco e Matri è stato bravissimo. Ma ora pensiamo al Palermo».

 
Un'ora di gioco eccezionale
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 30 Novembre 2009 09:00
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«Mi dispiace per gli juventini della Sardegna che saranno costretti a fare ritorno a casa con le bandiere ben arrotolate in macchina ma in questa partita è stato soltanto il Cagliari ad aver conquistato punti».
Spetta ad Andrea Cossu il compito di aprire le danze per la festa-vittoria contro la Vecchia Signora.
«Abbiamo disputato almeno un’ora di gioco eccezionale - dice il fantasista del Cagliari - tutti, ma proprio tutti, hanno giocato ad altissimi livelli». Occhi luccicanti di gioia anche quelli di Davide Astori. «Nel secondo tempo sembrava che la partita non volesse finire mai - scherza il centrale del Cagliari - rispetto alla gara col Milan la Juve è stata forse più brava a rompere le nostre trame offensive e a non permetterci di ripartire». Tutto cambiato però, almeno dopo che Nenè ha messo a segno il primo vantaggio rossoblù. «Faccio i complimenti al mio connazionale - dice Jeda - partita dopo partita sta dimostrando tutto il suo valore. Ormai è davvero pronto per il fare grandi cose nel campionato italiano». Per la mezza punta del Cagliari la gara coi bianconeri è stata tutt’altro che agevole. «E’ stato un confronto complicato - spiega - nel quale abbiamo avuto la capacità di soffrire forse più di altre partite ma anche di punire gli avversari alla prima occasione concessaci». Lo stesso Jeda rompe infine gli indugi e inizia a far luce su alcune discutibili scelte arbitrali. «Ricordate il fallo su Cossu? - dice - dal proseguimento di quell’azione mi sono trovato tu per tu col portiere e con certezza posso dire che non ero in fuorigioco». Parole che fanno tandem con quelle di Alessandro Agostini. «La Juve parla di rigori negati? Io penso che quello su Amauri non lo era assolutamente, penso che quando si perde 2-0 ci sia poco da dire e penso ancora che noi non usiamo mai lamentarci dei direttori di gara». Gara di sacrificio, invece, per Davide Biondini. «Forse dalla Juve era lecito attendersi qualcosa di più - dice - ma il merito va soprattutto a questo Cagliari, che col passare delle domeniche impara dagli errori fatti in precedenza». Meno intenso del solito ma ugualmente efficace il gioco rossoblù per Andrea Lazzari. «Oggi, anche per merito della Juventus, siamo stati meno brillanti ma più cinici - dice l’ex atalantino - il segreto di queste vittorie sta nel gruppo, che è sempre più capace di interpretare le partite». Parole che non sono di circostanza neanche quelle di Andrea Parola e Daniele Dessena. «Sono entrato in un momento particolarmente convulso - dice il calciatore toscano - era normale attendersi il ritorno della Juve ma tutti eravamo anche consapevoli di poterli affondare in contropiede». «È stata una partita dove bisognava correre - si accoda l’ex blucerchiato - abbiamo lottato e tirato fuori l’anima ma alla fine ci siamo ripresi quello che ci avevano tolto sabato a Milano». Infine Alessandro Matri e Federico Marchetti, ancora una volta artefici, su fronti diversi, della cavalcata rossoblù: «Quando sono entrato le nostre giocate erano soltanto di contropiede - dice l’attaccante che ieri con sei reti ha eguagliato il suo record stagionale - nell’occasione del gol avevo capito di essere da solo in avanti così ho deciso di affondare, mi è andata bene». «Il contrasto con Amauri è stato molto duro e doloroso - spiega Marchetti visibilmente zoppicante all’uscita dagli spogliatoi - ma sono felice per l’ennesima vittoria conquistata col coltello tra i denti».



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Un Cagliari yè yè le suona alla vecchia signora
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 30 Novembre 2009 08:59
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© foto di Gianfranco Orrù

Il Cagliari di Massimiliano Allegri somiglia alla sua Ford Fiesta fucsia, modello Woodstock. In un mondo di Hammer e di Porsche fa la differenza e vale il pullover di Marchionne: la sostanza prevale sull’apparenza. A fine partita, il più decorato club italiano schiuma rabbia di fronte a un gruppo di giovanotti rossoblù, colorati come hippies in gita, guidati da un professore con la chitarra in mano. Spesso le suonano alle grandi squadre.
La miscela che fa del Cagliari una squadra pericolosa per tutti è un insieme di virtù societarie, di circostanze geografiche e qualità personali. Aiuta la temperatura mite della città, il mare e la spiaggia, il clima provinciale che ne fa un Sud America fuori porta e il senso del club per gli uomini. Quest’ultima caratteristica del Cagliari Calcio si traduce in campagne acquisti che non perdono un colpo e in scelte per la panchina che sembrano una specie di selezione di “Saranno famosi”.
L’elenco degli allenatori rivelazione che si sono susseguiti alla guida del Cagliari sono una specie di catalogo della nuova generazione di tecnici italiani.
Di stagione in stagione, i rossoblù prendono le sembianze del mister che li conduce ed emergono nuovi talenti da affiancare ai marescialli plurimedagliati di tante battaglie.
Un campionato, il Cagliari è squadra operaia dedita alla fatica e a lavorare di vanga e piccone, quello successivo sperimenta tecniche guerriere, tanto più esaltate quanto maggiore è il valore del nemico. Quest’anno è una squadra “ye ye” che suona uno spartito divertente, eseguito in scioltezza con la serenità del direttore d’orchestra Max Allegri.
Di fronte alla Juventus che un tempo faceva tremare il mondo del calcio e che ora punta a ritrovare la passata potenza, si è visto un “Cagliarone”, versione locale dello “squadrone”.
I rossoblù corrono per tutta la partita, pressano il centrocampo avversario, stanno alti finché possono, cedono per due terzi del secondo tempo all’assalto avversario, lo infilano in scioltezza con un contropiede da calcio italico di vecchia scuola.
In settimana, Massimiliano Allegri aveva preannunciato una brutta partita, fisica, rude, lontana dalla prestazione tutta champagne vista contro il Milan.
In parte è stato così: una gara spigolosa, i contatti duri, più concretezza che bollicine, ma si è visto pure del buon calcio, anche volendo trascurare il gol di Nenè che ripaga il biglietto.
La mano di Allegri, lo scorso anno come questo, è quella di un grande motivatore, capace di tenere il gruppo, di comunicare serenità, di difenderlo e gratificarlo con uno stile meno mediatico ma altrettanto concreto di altri celebrati allenatori in corsa per tutti i trofei possibili e immaginabili.
Se insegnasse in un liceo, invece che allenare una squadra di calcio, i suoi alunni studierebbero in letizia e di buona lena. Visto che guida il Cagliari, si può star certi che i rossoblù faticheranno fino alla fine del campionato per conquistare il massimo, a cominciare dalla salvezza, con la grinta di un gruppo rock in vacanza su una Fiesta fucsia

 
Cagliari, due schiaffi alla Juve
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 30 Novembre 2009 08:57
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Sconfitto ingiustamente da Inter e Milan, il Cagliari si è rifatto delle sfortune del recente passato battendo in maniera inequivocabile la Juventus, la terza delle grandi del calcio italiano. Soprattutto i rossoblù hanno superato l’esame di maturità. Da squadra che è partita con l’obiettivo di salvarsi, da ieri può essere davvero considerata qualcosina di più. Settimo posto in classifica, a due punti dalla zona Champions. Tutto vero, tutto meritato.
Una partita perfetta, quella del Cagliari. In cui Allegri ha vinto alla grande il duello tattico con Ferrara. Il tecnico rossoblù ha azzeccato tutte le mosse e scelto sempre l’atteggiamento migliore: aggressivo nel primo tempo, prudente quasi rinunciatario a difendere l’1-0 sino al velenosissimo 2-0 che ha chiuso la gara. Ferrara ha pasticciato inizialmente la formazione, volendo mettere dentro a tutti i costi Amauri e un Molinaro francamente impresentabile. Buttando dentro Del Piero quando ormai era troppo tardi.
La partita il Cagliari l’ha vinta nel primo tempo. Intanto con un pressing asfissiante sui portatori di palla bianconeri. I centrocampisti cagliaritani, con Biondini e Conti autentici giganti, hanno interrotto decine di iniziative juventine, per poi ripartire in rapide e incisive incursioni piratesche nella metà campo avversaria. Il gioco spezzettato della Juve, non ha consentito ai fuoriclasse bianconeri di esaltare le indubbie qualità tecniche. Dall’altro lato, il Cagliari invece ha sempre attaccato con pericolosità, forte di Cossu e Lazzari capaci di inventare sempre giocate interessanti sulla trequarti. I tiri di Conti hanno fatto rabbrividire Buffon, mentre in un paio di occasioni i cross dalle fasce hanno messo a nudo una difesa bianconera un po’ allo sbando, a cominciare (e duole sottolinearlo) dal monumento Cannavaro.
E’ vero che il punteggio è stato sbloccato da una prodezza balistica, ma il Cagliari aveva ampiamente meritato già il vantaggio. Nel tiro di Nenè si sono mescolati in un perfetto cocktail tecnica, potenza, precisione e quel pizzico di culo che non guasta: la palla è finita all’incrocio dei pali con Buffon inutilmente proteso in tuffo. Il brasiliano ha firmato così il suo sesto gol stagionale, confermando che la porta la vede, eccome!!!
Rotto l’equilibrio nel primo tempo, è iniziata un’altra partita. Al 3’ della ripresa la Juve avrebbe potuto rimettersi in sella, ma il gol di Amauri in tuffo è stato siglato in fuorigioco, ed è servito solo a dimostrare che nell’affollato Sant’Elia gli juventini erano tantissimi. Strozzato in gola l’urlo del gol ai supporter bianconeri, il Cagliari ha iniziato ad arretrare sempre più il baricentro. Allegri ha prima messo dentro Matri per Nenè. Poi però ha accentuato la copertura togliendo Lazzari al 19’ per Dessena e al 28’ anche Cossu per inserire Parola. Qualche disapprovazione in tribuna, visto che la squadra praticamente rinunciava a giocare puntando tutto sul contenimento. Ma Allegri, invece, ha avuto ragione. Perchè in effetti il Cagliari ha corso pochi pericoli. Giusto una conclusione ravvicinata di Chiellini in una megamischia in area su cui Marchetti ha compiuto un miracolo, e due tiri dalla distanza di Diego che il portierone cagliaritano ha controllato senza grossi patemi d’animo. E alla fine il contropiede di Matri ha chiuso i conti defintivamente. Dopo la vittoria di Torino della scorsa stagione, ora il successo sui bianconeri al Sant’Elia che mancava addirittura da dieci anni.

 
Allegri: "Decisivi i cambi e la freschezza atletica"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 29 Novembre 2009 07:41
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© foto di Federico De Luca

Memore del clamoroso sgambetto inflitto alla Vecchia Signora all’Olimpico di Torino nell’indimenticabile serata del 31 gennaio 2009, il Cagliari sogna di fare il bis questo pomeriggio al Sant’Elia, davanti ai suoi tifosi. A spingerlo, un Sant’Elia tutto esaurito.
Ma Massimiliano Allegri avverte: «Rispetto alla gara con il Milan ci sono delle differenze enormi. I rossoneri hanno più tecnica e qualità, la Juventus pratica un gioco molto più fisico e meno spettacolare, quindi vedremo una partita non bellissima, più ricca di agonismo, dove saremo chiamati a rispondere con grande intensità».
- Ha preparato accorgimenti particolari?
«Intanto sono proibiti gli errori, con una squadra del genere li paghi a carissimo prezzo. Poi dovremo ripetere le ultime prestazioni mettendoci intensità, ritmi elevati, e capacità di soffrire».
- La Juve è reduce dalla batosta in Champions.
«Me li aspetto arrabbiati, vorranno dimostrare che quella sconfitta è stata un incidente di percorso, e dare una prova di come i veri antagonisti dell’Inter nella corsa allo scudetto siano loro».
- Ha risolto i dubbi sulla formazione?
«Gli unici certi del posto sono Pisano, che giocherà anche perché Canini non si è allenato negli ultimi tre giorni, Conti e Cossu. Il resto è tutto da decidere».
- Matri come sta?
«Si è aggregato venerdì alla squadra, ma quando ci sono partite di questo tipo si ha bisogno di tutti. Mi sbaglierò, ma i cambi potrebbero avere una valenza determinante».
- I bianconeri sono pericolosi sulle palle inattive.
«Dovremo evitare di commettere falli vicino all’area e magari augurarci che Diego non sia in giornata».
- C’è il pubblico delle grandi occasioni.
«Sarà bellissimo vedere il Sant’Elia gremito questo testimonia ancora una volta quanto i nostri tifosi siano attaccati ai loro beniamini. Però mancano ancora 21 punti al nostro obiettivo, la salvezza, e dobbiamo farli al più presto».

 
Cagliari, in dodici contro la Juve
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 29 Novembre 2009 07:40
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Faccia a faccia senza vie di mezzo. D’altronde, tra Cagliari e Juve va da sempre così. Tra pathos e ambizioni, campanilismi e tradizione, valori tecnici e corsa al risultato. E poco importa che si sia appena alla quattordicesima giornata.
I rossoblù pensano alla salvezza e vogliono archiviare l’ingiusta sconfitta di Milano. La Juventus, dopo il 2-0 di Bordeaux, in campionato non può perdere terreno. E deve ritrovarsi in vista del match (5 dicembre) con la capolista Inter.
Questo pomeriggio - alle 15, arbitra De Marco di Chiavari - al Sant’Elia lo spettacolo e le emozioni sono garantite. Anche se Allegri sul tema taglia corto e prevede un menu ricco di corsa e quantità. Gli sportivi hanno decretato il tutto esaurito e le migliaia di richieste di tagliandi inevase confermano il fascino storico delle sfide tra Quattro mori e vecchia Signora.
I “cento minuti di grande sofferenza”, come ha detto l’allenatore del Cagliari, nascondono scelte che verranno prese solo a poche ore dalla partita. Mentre in difesa i giochi sono fatti (Canini sfebbrato andrà in panca e Pisano parte dal via), a centrocampo e in avanti i dubbi sono di spessore. Due tra Biondini, Dessena e Lazzari devono piazzarsi ai fianchi di Conti. Con la tesi della gara muscolare rilanciata da Allegri, Biondini e Dessena paiono favoriti. Così come lo sono Jeda e Nené su Matri in attacco.
Difficile intuire le opzioni. Ma, ad esempio, si può tener presente un concetto caro al tecnico livornese: Allegri ritiene Lazzari spalla ideale di Matri. Ma quest’ultimo ha sulle gambe un solo allenamento col gruppo dopo tre giorni di lavoro differenziato per problemi muscolari. Da qui, oltre al dover ribattere alla spinta di Camoranesi e Caceres a destra, Giovinco e De Ceglie a sinistra, l’ipotesi di andare verso uomini che garantiscono innanzi tutto quantità. Ricapitolando i primi undici potrebbero essere Marchetti, Pisano, Lopez, Astori, Agostini, Dessena, Conti, Biondini, Cossu, Jeda e Nenè. Se così fosse, è quasi scontato l’impiego (“Mai come con la Juve saranno decisivi i cambi” ha puntualizzato Allegri) a gara in corso di Matri, Lazzari e Larrivey.
Per il Cagliari ottavo con 19 punti alla pari con il Napoli, la sfida alla seconda della classe (27 punti) è un test sofisticato. Con una differenza sostanziale rispetto alla trasferta di domenica a San Siro. Con il Milan serviva qualità. E sappiamo come è andata. Con la Juve è indispensabile forza fisica, pazienza, abilità nello stringere i denti. Anche perché è scontato prevedere la super carica agonistica e mentale dei bianconeri di Ciro Ferrara.
Per Conti e soci si tratta di ripartire dalla tenacia vista con la Samp. L’impegno a non mollare e l’organizzazione in campo sono lo spot del gruppo. Un gruppo che vuole dimostrare di avere le carte in regola per una prova all’altezza della Vecchia Signora. Con un’avvertenza: la Juve parte sonnecchiando. Ma poi, è letale nell’affondare i colpi. Sarà meglio non dargliene la possibilità. Anticipandola e levandole il fiato.

 
Gli uomini di Allegri per la Juventus
Teams - Cagliari
Scritto da Vincenzo di Massa   
Sabato 28 Novembre 2009 16:55
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Sono 21 i convocati di Massimiliano Allegri per la sfida di domani pomeriggio contro la Juventus. Assente Ragatzu,Non c'è Marzoratti, ancora infortunato, mentre fanno parte del gruppo Canini e Matri, pienamente ristabiliti.


Portieri: Lupatelli e Marchetti
Difensori: Agostini, Astori, Canini, Lopez, Pisano
Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Cossu, Cotza, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè

 
Anche la Primavera affronta la Juventus
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 28 Novembre 2009 11:48
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Come ricco antipasto del confronto di Serie A, questo pomeriggio a Torino si affrontano le formazioni Primavera di Cagliari e Juventus (ore 14.30).

La squadra rossoblu attraversa un ottimo momento di forma, ma sarà chiamata a soffrire al cospetto di un avversario di prima grandezza, capace di andare a vincere mercoledì in Coppa Italia 2-0 a Genova.

Fuori Verachi per squalifica, e Gallon, influenzato. Al posto del primo giocherà Carta. In attacco, dubbio tra Picault e Filippo Atzeni.

 
Questa volta trema la Signora
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 28 Novembre 2009 11:47
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Arriva la Juventus seconda della classe e Allegri non si fida. E non solo per la rabbia e le polemiche a seguito della sconfitta in Champions. Il tecnico rossoblù teme le insidie di una squadra solida e ricca di tecnica. Capace di sonnecchiare e colpire quando meno te lo aspetti. E neanche le chiamate a raccolta di Diego e le risposte di Ferrara, lo convincono.
Allegri in settimana ha lavorato su due fronti: smaltire il rammarico legato al 4-3 subito al Meazza con il Milan. E ricaricare le pile per affrontare Del Piero e soci. Il match si gioca sul filo del rasoio: approccio e concentrazione dovranno essere perfetti. Il Cagliari operaio e sbarazzino sta bene. Ed è capace di far tremare chiunque.
La Juve non può perdere altro terreno dall’Inter. E da Torino si inquadra come ineludibile la caccia al risultato di domani. Al Sant’Elia sono in palio tre punti. Ma, indirettamente, il test si proietta sul passaggio del girone in Champions (Juve-Bayern) e sulla possibilità di sperare nello scudetto. Anche perchè il 5 dicembre c’è il faccia a faccia con l’Inter.
Intanto, allo stadio c’è il pienone: il club di Cellino raccomanda agli sportivi di evitare le corse dell’ultimo momento.
Le forze in campo. I padroni di casa, con 19 punti, sono l’ottava forza del torneo. La Juve (27) è dietro i nerazzurri di Mourinho. In casa il Cagliari vanta tre vittorie, altrettante sconfitte e neanche un pari, con 11 gol fatti e 9 subiti. Buffon e compagni lontano da Torino hanno vinto 4 volte (8 in tutto), più un pari e una sconfitta: lo scorso ottobre a Palermo. Tredici le reti all’attivo, 7 quelle incassate. Allegri tiene tutti in tiro, specie in mezzo e in avanti. Matri ha smaltito i fastidi muscolari, Canini la febbre. Quest’ultimo si candida per la panca: di fatto, rientra Pisano e al centro ci sono Lopez e Astori. Discorso diverso per Matri, con tre giorni di differenziato sulle gambe. Allegri potrebbe anche partire col duo Jeda-Nené. A centrocampo, in mezzo Conti e ballottaggio tra Biondini, Lazzari e Dessena per due maglie. Si vedrà. Ma un aspetto è certo: il fascino e gli stimoli del match garantiscono un Cagliari propositivo: “Noi non ci snaturiamo mai, né in casa, né fuori” ha sottolineato Allegri.
Curiosità. Conti e Amauri, domani vanno verso la trecentesima e la duecentesima partita in serie A. Inoltre, Cagliari e Juventus, più Napoli, sono le squadre ad aver segnato il maggior numero di gol nel quarto d’ora finale di gara: dal 76’ al 90’, recuperi inclusi, sono 6 i gol realizzati da rossoblù e bianconeri, stessa cifra del Napoli.
Sant’Elia al gran completo. Cagliari-Juve ha tradizioni di spettacolo di vecchia data. Domani al Sant’Elia ci sarà il tutto esaurito: i biglietti sono finiti da lunedì scorso. Una ragione di più per raccomandare a sportivi e tifosi di raggiungere lo stadio quanto prima per evitare eventuali code e godersi tranquillamente anche il prepartita.

 
Seduta tattica, recuperato Matri
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 28 Novembre 2009 11:46
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Seduta del venerdì dedicata principalmente alla tattica per il Cagliari di Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese ha sottoposto i suoi a un allenamento incentrato sulle geometrie di gioco da mettere in campo domenica contro la Juventus di Ciro Ferrara. Dopo il riscaldamento tecnico di rito, i rossoblù si sono cimentati in situazioni tattiche 11 contro 0, prove di fase offensiva e difensiva, tiri in porta e per concludere la classica partitella finale, che non nuoce mai nè alle gambe nè al morale.

E' rientrato in gruppo Alessandro Matri, che ha completamente recuperato dall'affaticamento muscolare che si portava dall'ultima partita contro il Milan. Il bomber del momento è a piena disposizione, e si giocherà la maglia da titolare in vista di domenica con Jeda e Nenè. Ancora differenziato invece per Marzoratti, mentre Canini, malgrado si sia ripreso dall'attacco influenzale, ha riposato anche oggi.

Domani mattina è prevista per le 10 la seduta di rifinitura, al termine della quale Allegri comunicherà i convocati e anticiperà nella conferenza stampa di routine i temi dominanti della sfida contro la Juventus. I bianconeri sono attesi a una prova di riscatto dopo la pesante sconfitta rimediata in terra francese ad opera del Bordeaux, e scenderanno in campo a Cagliari con l'obbligo assoluto di fare risultato. La forza muscolare e la rabbia della Vecchia Signora contro la voglia di vincere e l'allegria che si tramuta in gioco del Cagliari.

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Il Cagliari vicino ad Ariaudo
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 27 Novembre 2009 09:13
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Il Cagliari sarebbe sempre più vicino allo juventino Lorenzo Ariaudo (20), promettente difensore centrale della Nazionale Under 21. Il giovane bianconero potrebbe trasferirsi nell'isola a gennaio, dove avrebbe la possibilità di giocare con più continuità. In questo avvio di stagione, infatti, non è riuscito ancora a ritagliarsi uno spazio nella squadra di Ciro Ferrara, chiuso dai nazionali Cannavaro, Chiellini e Legrottaglie. Cagliari sarebbe certamente la piazza ideale per valorizzare un giovane come Ariaudo che ha voglia di dimostrare. A margine della sfida di domenica prossima al Sant'Elia, i dirigenti dei due club potrebbero definire i dettagli dell'accordo per il passaggio del ragazzo in Sardegna

 
Matri a rischio
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 27 Novembre 2009 09:04
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C'era anche Tomowacki (?), finlandese dai denti bianchi e dal caschetto biondo da far invidia alla Carrà. Nuovo acquisto della Primavera rossoblù provato ieri nel secondo tempo dell'amichevole del Cagliari contro il Muravera insieme ad altri giovani dalle belle speranze che aspettiamo di vedere in campo prima o poi (Brkliaca, Sivakov, Acosta). Biondini, Marchetti, Jeda, Larrivey, Astori, Parola e Pisano hanno fatto da chiocce e chiuso l'amichevole contro la vicecapolista del campionato d'Eccellenza (con un Oliveira
punta di diamante e Marco Piras in panchina) col punteggio di 9-0. Tutto ciò aspettando la Juventus che questa domenica sbarcherà al Sant''Elia. Nel primo tempo Allegri ha messo in campo una formazione che per tre quarti si avvicina a quella che sarà schierata sin dal fischio d'inizio contro i bianconeri. In attacco la coppia Ragatzu-Nenè davanti a Cossu si è mossa con sintonia. Il brasiliano, che sente profumo di maglia da titolare (dato lo stop di Matri per affaticamento muscolare) piace anche quando perde palla perché se la va a riprendere. Ieri ha segnato le prime due reti dell'amichevole. Una su passaggio di Dessena filtrante, l'altra dopo due minuti, con un piattone a girare al quale Nenè in partita ufficiale ci aveva già abituato. Prevista quindi contro i bianconeri la coppia samba Jeda-Nenè davanti a Cossu che riprende il posto da trequartista. A centrocampo ieri Lazzari, Conti e Barone. Ma domenica al posto dell'ex Torino ci sarà Biondini, che ieri ha giocato solo nel secondo tempo realizzando gol e tra l'altro tacchetti disinvolti. In difesa Agostini, Lopez, Cotza e Dessena. Canini è rimasto a letto con la febbre, Astori è stato impiegato solo nel secondo tempo.Tra i pali Lupatelli, che ha rischiato di prendere due gol (annullati per fuorigioco) da un buon Muravera. La difesa rossoblù, a tal proposito, dovrà far quadrato e limitare al minimo gli errori per portare via qualche punto alla Juve. A chiudere il primo tempo per 3-0, dopo la doppietta di Nenè, ci ha pensato Cossu che ha tirato al volo su un delizioso passaggio del solito
piacevole Ragatzu. Nel secondo tempo doppietta di Jeda e Larrivey, oltre alla rete di Biondini (diagonale rasoterra). E ieri mattina Marchetti è stato ospite dell'Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Sant'Andrea Frius. Domenica c'è la sfida tra i due numeri uno della Nazionale. «Non è una partita tra me e Buffon, bensì tra le nostre due squadre. Con Gigi ho un rapporto bellissimo. Mi impressionano le sue qualità tra i pali, ma anche la sua capacità di gestire le situazioni difficili, mantenendo la freddezza necessaria». Forse l'unico aspetto che Marchetti deve limare ancora un po'. Dopo la gara persa al Sin Siro arriva il faccia faccia
tra due numeri uno: «Contro il Milan avremmo meritato di fare punti, invece siamo rimasti a mani vuote. Abbiamo accumulato tanta rabbia. Mi auguro la useremo nel modo giusto contro la Juventus».

 
Marchetti: "Lo batto e poi gli chiedo la maglia"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 27 Novembre 2009 09:03
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Stima reciproca. E ammirazione. A quarantott’ore dal confronto a distanza con Gigi Buffon, Federico Marchetti appare sereno per la gara contro la Juventus. Il portiere rossoblù è stato ospite ieri dell’istituto Dante Alighieri di S. Andrea Frius nell’ambito dell’iniziativa Lo stadio dei bimbi.
Marchetti non ha lesinato battute di ammirazione per il compagno e campionissimo della Nazionale a cui, parole dello stesso numero uno rossoblù, domenica non esiterà a chiedere la maglia.
“Gigi Buffon è un fenomeno - ha detto l’estremo difensore - un portiere fuori dalla norma perché completo e meticoloso nella cura dei dettagli. Uno specialista al quale si cerca sempre di rubare qualcosa”.
Passa un minuto, tra una delle tante richieste di autografi arrivate dai piccoli alunni, ed è lo stesso Marchetti a scendere nei dettagli. “Gigi è molto bravo a gestire tutte le situazioni, senza farsi coinvolgere emotivamente anche nei momenti più delicati della partita. Sa rimanere freddo e riesce a far delle cose facendole sembrare molto più semplici di quanto lo siano realmente”.
Un fiume di complimenti che trova l’apice nell’indicazione della giocata vincente dello juventino. “La velocità della parata - prosegue Marchetti - è una delle sue più importanti caratteristiche, quelle caratteristiche che lo rendono grande in tutto”.
L’analisi del personaggio passa poi per l’anno agrodolce vissuto dallo stesso in serie B e per i recentissimi approcci con la tifoseria nella continua lotta al razzismo. “Giocare tra i cadetti è stata una grande dimostrazione di attaccamento alla maglia. La serie B era una categoria che non gli apparteneva ma Gigi ha saputo risalire con la sua squadra da mille difficoltà”.
Poi le considerazioni sulla scelta del giocatore azzurro di avvicinarsi alla curva dei tifosi per provare a mitigarne le tensioni, mercoledì a Bordeaux, quando gli ultras bianconeri scandivano slogan razzisti contro Balotelli. “Altro gesto di lealtà e temperamento che aumenta, se mai ce ne fosse bisogno, lo spessore umano del personaggio. Penso che Gigi sia andato sotto la curva perché se lo sentiva e per aiutare un ragazzo che non merita gli insulti che sta ricevendo in queste ultime giornate”.
Messo da parte Buffon, la mente di Marchetti vola spedita alle insidie della gara con la Juventus. “Partita difficilissima ma abbiamo tanta voglia di riscatto per i punti persi immeritatamente a San Siro. La chiave del match? Limitare Diego e Del Piero- conclude Marchetti - entrambi sono specialisti nei calci piazzati ma noi non siamo da meno. Stiamo creando parecchie occasioni in ogni partita dimostrando la nostra pericolosità soprattutto nelle ripartenze”. Inciso che ha il sapore di avvertimento. Se la Juve vorrà fare bene al Sant’Elia dovrà fare attenzione a non concederci gli spazi nei quali il Cagliari va a nozze. Al resto, provvederà Marchetti.

 
De Marco per Cagliari-Juventus
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 27 Novembre 2009 09:02
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Andrea De Marco di Chiavari è stato designato a dirigere Cagliari-Juventus di domenica al Sant'Elia. Sarà coadiuvato da Renato Faverani di Lodi e Andrea Stefani di Milano. Quarto uomo Daniele Doveri di Roma1.

 
Cagliari da urlo, ma vince il Milan: 4-3 A San Siro la differenza la fa l'arbitro
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 23 Novembre 2009 17:05
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Una Milano uggiosa è illuminata dalle luci che a San Siro regalano Milan e Cagliari. Partita bellissima fra le due formazioni che, più che a contenere, hanno badato ad attaccare per tutti i 90 minuti. Alla fine l'hanno spuntata i rossoneri, con un 4-3 che comunque ci consegna uno fra i più bei Cagliari degli ultimi anni.
Dopo un buon avvio della formazione di Allegri sono i rossoneri a passare: al quarto minuto triangolazione in area fra Seedorf e Borriello; Marchetti in uscita sulla punta napoletana lascia la porta sguarnita e il trequartista orange insacca a porta vuota. Immediata reazione rossoblù: al 7' Matri lanciato in area viene atterrato da Dida, ma l'arbitro non segnala nulla. Un minuto dopo lo stesso Matri firma l'1-1 colpendo al volo su suggerimento di Lazzari dalla sinistra.

 

 
Milan - Cagliari, come seguirla in tv e radio
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 21 Novembre 2009 12:06
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Il campionato riprende dopo la pausa per la Nazionale, con una partita affascinante in quel di San Siro tra Milan e Cagliari. Si tratta di una vera e propria sfida d'alta quota tra due squadre divise da appena tre punti. Per seguire la sfida prendete nota:

Per quanto riguarda la piattaforma dtt la partita sarà visibile su Premium Calcio 2 per quanto rigurda Mediaset Premium, mentre su Dahlia il canale dedicato alla partita sarà Dahlia calcio 2, infine Sky proporrà il match su Sky Calcio 1, canale 251.
Per chi volesse seguire la partita alla radio, oltre agli aggiornamenti su Radio 1 Rai con Tutto il Calcio minuto per minuto, Radiolina propone la radiocronaca in diretta affidata come di consueto alla voce di Vittorio Sanna. Su Videolina, aggiornamenti all'interno di Sport Club sugli spalti, condotto da Mara Chessa.

 
Il Cagliari gioca il jolly
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 21 Novembre 2009 12:06
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L'uomo per tutte le esigenze. Riecco Andrea Lazzari, nel giorno dell'assenza certa di Cossu, squalificato, è pronto l'ex atalantino, vero jolly di centrocampo. Da sostituto di Biondini a trequartista, il capocannoniere della Coppa Italia 2005 ritorna in campo dopo l'assenza contro la Sampdoria, causata da un attacco influenzale. Problema risolto, Andrea scalpita e offre una garanzia in più in chiave ultimo passaggio per gli attaccanti rossoblù (l'altra possibilità sarebbe quella di utilizzare Jeda alle spalle di Matri e Nenè). Non un giocatore qualunque ma un atleta, quello bergamasco, capace ultimamente di saper interpretare al meglio le partite.

 
La Primavera ospita il Grosseto
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 21 Novembre 2009 12:04
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Contro il Grosseto, questo pomeriggio ad Assemini, la Primavera rossoblù cercherà di dare seguito alla striscia positiva; il punto colto contro il Genoa ha ulteriormente dato sprint alla squadra di Melis, che già in occasione dell'ingiusta sconfitta di Sassuolo aveva mostrato di essere in salute.

Melis farà a meno di Filippo Atzeni e Verachi (per quest'ultimo, due giornate di squalifica). Probabile l'impiego di Carta, in attesa di sapere se poter contare su Cotza

Calcio d'inizio fissato per le ore 14.30.

 
Tessera del tifoso, la posizione del Centro Coordinamento Cagliari Club
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 20 Novembre 2009 10:11
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Il presidente del Coordinamento dei Cagliari Club, Leonardo Tilocca, si dichiara favorevole all’iniziativa del governo a proposito della schedatura dei supporter delle squadre grazie all’iniziativa nota come “scheda del tifoso”. Più che favorevole, Tilocca fa notare come ormai sia inutile scandalizzarsi per una schedatura che possa in qualche modo invadere la privacy del comune cittadino in quanto “siamo già tutti schedati, come quando sottoscriviamo la tessera al supermercato o vogliamo semplicemente acquistare un cellulare. Siamo schedati e controllati, a prescindere dalla tessera del tifoso che, come nel nostro caso, per chi va allo stadio per seguire una partita e tifare la propria squadra con al seguito magari moglie e figli, potrebbe anche risultare comoda”.

La questione è stata anche oggetto di dibattito nel recente incontro nazionale tenutosi ad Aritzo:”Durante l’incontro di ottobre dei Cagliari Club ad Aritzo abbiamo invitato anche il  dottor. Zanoni, presidente della FISC (Federazione Italiana Squadre di Calcio), cui aderiscono tutti i club di tifosi. Fondamentalmente siamo d’accordo con la loro posizione, in quanto questa scheda faciliterà l’acquisto dei biglietti nella zona dei settori ospiti ai nostri tifosi in continente, quando il Cagliari gioca in trasferta. Sono emersi soprattutto vantaggi da questa iniziativa e a noi come a tutti i tifosi sportivi la schedatura non crea problemi o imbarazzi. Diversamente la potrà pensare chi va allo stadio per creare problemi o chi di problemi già ne ha”. Durante la riunione di Aritzo tutti i presidenti dei rispettivi Cagliari Club presenti hanno appoggiato l’iniziativa, alla pari del Cagliari Calcio: ”Non abbiamo fatto una riunione per stabilire la nostra posizione in merito ma durante il congresso di Aritzo ci siamo trovati tutti concordi e lo stesso posso dire per la società che ritiene questo provvedimento inappellabile anche perché governativo”

 
Cagliari, anche il bilancio è vincente
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 20 Novembre 2009 10:10
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Un voto di piena sufficienza, un 6,5 che premia rigore aziendale, attenzione ai costi e investimenti pregiati. Per il Cagliari del presidente Massimo Cellino la pagella lusinghiera arriva da repubblica.it. Il sito del quotidiano conferma la virtuosità espressa anche dalla Covisoc, l’organo di controllo contabile della Figc: in viale La Playa si spende con oculatezza e si guarda al futuro.
Il club di Cellino, con sei milioni di euro al passivo (il doppio se si tiene conto dell’intera posta in gioco) in una stagione segnata da poderosi investimenti, si ritrova a ridosso delle big.
Un apprezzamento che fa il paio con classifica sontuosa, applausi per gioco e risultati, attenzioni. Infatti, pare sia tornato alla carica l’imprenditore italo-argentino Carlos Bulgheroni. Se anche fossero veri i suoi interessi per il Cagliari, è folle pensare che il patron voglia disfarsi del giocattolo.
Modello vincente. Con circa 19 milioni di budget dedicato agli stipendi, il club di Cellino ha inaugurato in Italia il salary cap. Il modello - adottato dagli Usa - è seguito anche da Lotito e, in parte, da altri presidenti. Cellino è stato attento a non sforare. Ha puntato sui giovani: da Pisano a Ragatzu fino a Gallon, il vivaio è doc. Ha costruito sulla credibilità con gli staff tecnici e medici, e soprattutto con i calciatori, la sua forza contrattuale. Al Cagliari - altrove si viaggia con mesi di ritardo - gli stipendi sono puntuali. Non è un dettaglio.
Campagna acquisti. E’ una stagione che dal punto di vista degli investimenti, per la società rossoblù rappresenta il culmine. Dall’aver puntato, e vinto, su Allegri (biennale che scade nel 2011) passando per tre rinnovi pesanti (Marchetti, Lazzari e Astori), acquisti impegnativi (Nenè, Dessena, Brkljaca, Matri, Agazzi, promettente portiere lasciato in prestito alla Triestina) e prestiti lussuosi (Lupatelli, Barone) il Cagliari ha scritto una pagina volta al futuro. Per repubblica.it il passivo che merita un plauso è di appena 6 milioni. Ma la cifra raddoppia se si tiene conto dell’intera partita estiva. Un discorso impegnativo che mette il Cagliari, assieme al Bari, tra le più virtuose della A, dopo Inter, Milan e Fiorentina. Una filosofia opposta, ad esempio, a quella del Parma, diretta concorrente per la salvezza.
Bulgheroni. Del magnate con interessi nel gas e nel petrolio che si interessa al Cagliari si parla nel 2008. I siti internet rilanciano un contatto, con l’editore Nicola Grauso che fa da intermediario, con Cellino. Il patron rossoblu pare intenzionato a cedere il timone. Ma l’idea di lasciare dura poco. E così, oltre a quella su Bulgheroni, presidente del gruppo Bridas e amministratore della Torno costruzioni, si chiudono tutte le voci sui probabili acquirenti del club: anche il terzetto di imprenditori locali formato da Porcedda, Cerina e Giannuzzi, si mette l’anima in pace.

 
Marchetti, il futuro è adesso
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 20 Novembre 2009 10:08
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L'ultimo velo se l'è tolto mercoledì sera a Cesena. Ha iniziato la sfida alla Svezia da vice-Buffon, l'ha finita da Marchetti. La partita perfetta del portiere del Cagliari, sul quale Lippi non ha più dubbi (se mai li ha avuti). Predestinato. E finalmente protagonista tra i pali azzurri. «Per me questa era un'occasione importante». Meglio non avrebbe potuto sfruttarla. A giugno in Sudafrica per i Mondiali ci sarà. E ci sarà anche quando il numero uno della Juve lascerà la Nazionale.
Marchetti, il futuro è adesso. «So di avere la fiducia del commissario tecnico, mi godo l'attimo e vivo questa avventura giorno per giorno». Gli occhi lucidi, un po' arrossati, e i capelli lunghi al vento, vento di Sardegna. Nemmeno il tempo di dormire e sognare un'altra serata speciale. La notte è azzurra, il mattino rossoblù. Sveglia all'alba, da Bologna a Cagliari passando per Olbia, ma sotto questo sole è bello ricominciare. Poi c'è il Milan, non proprio un match qualunque, soprattutto per lui che a Milanello avrebbe già uno stipetto prenotato per la prossima stagione, ma questa è un'altra storia ancora, e Marchetti non ha proprio voglia di bruciare le tappe. «Io penso alle cose concrete», taglia corto all'uscita dell'aeroporto di Elmas, davanti al parcheggio dei taxi, una decina di gradi in più rispetto alla notte prima e uno strano silenzio dove è fantastico perdersi dopo dieci giorni vissuti sulla cresta dell'onda.
La Nazionale è il treno dei desideri, corre velocissimo, Marchetti ci è salito sopra lo scorso maggio, e non ha alcuna intenzione di scendere. Terza partita da titolare l'altro ieri a Cesena, forse il primo vero esame di maturità per lui visto che Buffon ha già fatto sapere che dopo Juventus-Inter (in programma il 6 dicembre) si sottoporrà a un intervento chirurgico al menisco e salterà pertanto le prossime amichevoli di marzo. Nel posto giusto al momento giusto. «Sono davvero contento», ammette. «C'era la possibilità di mettersi in evidenza, tra l'altro contro una squadra con una storia prestigiosa alle spalle e mi sono fatto trovare pronto». Nessun paragone con Buffon, però. «Gigi è un fenomeno, chiuso il discorso. Io mi accontento di far parte di un gruppo fantastico e di essere apprezzato».
Sin troppo modesto, il ventiseienne portiere veneto, impeccabile dal primo all'ultimo minuto nell'amichevole della svolta. Pronti via, subito protagonista. Prima chiude la strada a Hysen, poi la porta in faccia a Mellberg. Sicuro nelle uscite, e che personalità ogni volta che schiera la difesa e la carica a mille. «Federico è molto stimato, sia dai compagni sia dallo staff», aveva detto di lui un mese fa circa Gigi Riva, team manager azzurro e mito rossoblù. «Il preparatore dei portieri Bordon lo ha seguito a lungo e adesso stravede per lui, sostiene che è completo. Lo stesso Lippi lo adora, anche per quel suo modo di proporsi. Durante la giornata», aveva poi aggiunto Riva, «dirà sì e no dieci parole, appena indossa i guanti, poi, parla ininterrottamente, urla, richiama all'ordine i compagni e si sente solo lui. Insomma, come entra in porta si trasforma».
Metti un'estate in Sudafrica. «E chi l'avrebbe mai detto», se la (sor)ride Marchetti, già scalpita all'idea di rappresentare l'Italia intera in un mondiale di calcio. «Questa è l'ennesima conferma che molte volte i sogni si avverano, per questo non bisogna mai smettere di inseguirli». Nazionale da capogiro. «E chi la molla più». Marchetti ci è arrivato al termine dello scorso campionato, complici i successi del suo Cagliari. Prima alternativa ad Amelia, all'epoca unico vice-Buffon. Poi la Confederation's Cup in estate, proprio in Sudafrica, ha ribaltato le gerarchie alle spalle del numero uno bianconero. Amelia ha deluso e pagato così a caro prezzo la prestazione contro la Nuova Zelanda (lo staff dei portieri conservava già da tempo qualche riserva). Marchetti è stato quindi promosso, allo stesso tempo è stato ripescato l'attuale portiere del Napoli De Sanctis, terzo della rosa.
«Ogni volta che posso cerco di giocarmi le carte giuste. Sono orgoglioso di vestire questa maglia, così come sono onorato di parare per il Cagliari». E con il Cagliari ora Marchetti proverà a scalare i gradini della serie A. Subito il big match di San Siro per non perdere l'adrenalina della grande sfida. «Affrontiamo una delle squadre più forti del campionato, ma la partita è importante più che altro per la classifica». Concreto, Marchetti, predestinato anche a Milanello (l'amministratore rossonero Galliani ha già ottenuto da Cellino un'opzione qualora il presidente rossoblù decidesse di cederlo), ma aggrappato all'isola che lo ha reso famoso. «Stiamo giocando bene e i risultati ci stanno dando ragione. E sarebbe bello confermarsi a certi livelli». A San Siro un nuovo esame di maturità. Stavolta, però, Marchetti si presenta all'appello con i quattro mori stampati sul petto.

 
Il Milan è avvisato
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 20 Novembre 2009 10:07
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Quella di mercoledì contro la Svezia è stata la sua migliore prova in azzurro. Da quell'esordio amichevole contro l'Irlanda del Nord, datato 6 giugno, poi seguito dalla gara disputata in ottobre contro Cipro, con la qualificazione mondiale già in tasca. Federico Marchetti, alla terza presenza, annuisce. «Anche se è sempre una grande responsabilità difendere la porta della squadra che rappresenta il tuo paese». Un compagno di club arrivato anch'egli in Nazionale, Davide Biondini. «Mi ha fatto piacere. Siamo rimasti assieme nei dieci giorni di ritiro. Un premio per lui, certamente meritato». È una sorta di portafortuna, l'estremo difensore rossoblù. Tre partite ed altrettante vittorie. Tra l'altro, ha mostrato di essere in possesso anche di una certa dose di personalità, messa in vetrina anche in azzurro, oltre che nel Cagliari. «Cerco di dare al meglio le direttive ai miei compagni di difesa. Del resto il compito del portiere è proprio questo. Oltre che infondere sicurezza al reparto. È normale che, con il passare del tempo, riesco ad integrarmi sempre meglio nel gruppo. In occasione della partita di mercoledì, mi ha dato fiducia l'intervento che ho fatto all'inizio. Mi ha sbloccato. Talvolta basta un episodio per cambiare le sorti di un incontro». Lippi ha mostrato, a chiare lettere, di apprezzare Marchetti. Al momento di varare la lista di coloro che prenderanno parte al mondiale in Sudafrica, non avrà la minima esitazione ad assegnargli il posto di vice-Buffon. Del resto, le avvisaglie ci sono tutte. «Io credo che prendere parte ad una manifestazione mondiale sia la massima aspirazione per tutti. È però la logica conseguenza del campionato che disputi con la tua squadra di club. Ecco perchè sarà fondamentale ciò che farò con il Cagliari da qui a maggio. So bene che i tecnici della formazione azzurra mi seguono, per cui mi auguro di continuare a mantenere un livello ottimale di rendimento». Nemmeno il tempo di rifiatare. Appena sbarcato dall'aereo che l'ha riportato in sede, assieme a Biondini, Marchetti si immediatamente tuffato nella “routine” quotidiana e si è sottoposto ad un lavoro defatigante. Guai a mollare gli ormeggi. C'è il confronto del Meazza alle porte. Al cospetto di un Milan che ha ripreso a marciare spedito, senza tentennamenti. Previsti gli straordinari anche domenica. «Giocheremo contro una squadra che sta attraversando un buon periodo. Ma anche noi non siamo da meno. Stiamo adesso raccogliendo
quanto di buono seminato. Senza però farsi trascinare troppo da facili entusiasmi. Il fatto di essere una buona squadra è un fatto assodato. Resta tuttavia l'innegabile constatazione che basta allentare la morsa e subito le cose si complicano. Sono i crudi destini delle squadre di provincia, che non possono permettersi distrazioni. Sarà così anche a Milano». L'anno scorso fu sconfitta per la squadra rossoblù. Gol di Seedorf al 20' della ripresa. Dopo una clamorosa spinta di Inzaghi ai danni di capitan Lopez. «Domenica sarà tutt'altra storia. Loro non hanno iniziato molto bene il campionato, ma si sono ripresi. C'è stata la sosta ed hanno anche rifiatato».

 
Biondini felice: "Ho dato tutto e non ho alcun rimorso ma adesso penso al Cagliari"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Giovedì 19 Novembre 2009 11:06
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Davide Biondini è felice, ha la coscienza a posto, perchè sa di essersi giocato al meglio le chance che gli ha concesso Lippi. Prima il debutto contro l'Olanda, poi una maglia da titolare contro la Svezia nella sua Cesena, adesso il sogno Mondiale è più vicino. «Non ci sto pensando, ma sono contento perchè so di aver dato tutto e di essermi giocato queste due chance come volevo», spiega il centrocampista del Cagliari «cioè senza troppi timori e cercando di fare meno errori possibili. Per me è importante non avere rimorsi, spero di essere riuscito a giocarmi bene le mie chance, ma adesso penserò solo a far bene con il Cagliari».
Anche ieri la sua prestazione è stata positiva. «È andato tutto benissimo peccato per quella occasione da gol che ho fallito, forse ho colpito troppo bene, purtroppo avevo la palla sul sinistro». Lo paragonano a Gattuso, a lui ovviamente va benissimo. «Il mio modello è lui, perchè cerco sempre di dare il massimo in campo e trasmettere grinta. Ma qui ci sono tanti campioni, noi dobbiamo cercare di diventarlo e dobbiamo fare di tutto per riuscirci. Queste partite trasmettono solo grande carica e non ti stancano, quindi non c'è nessun pericolo, anzi se fosse stato per me sarei rimasto in campo anche nel secondo tempo. Il presidente Cellino sarà contento di me e di Marchetti».



 
Matri ha un conto aperto con il Milan
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Giovedì 19 Novembre 2009 11:04
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Il cordone ombelicale si è rotto nell'estate del 2008 quando il Cagliari ha riscattato l'altra metà del suo cartellino. «Lì è finita la mia storia con il Milan, dopo otto anni tra le giovanili e quattro in prestito». Coccolato e scaricato sul più bello dal Diavolo, con il quale ha esordito in serie A sette stagioni fa. Giù il boccone, retrogusto amaro, amarissimo. E ancora oggi se qualcuno glielo ricorda, Alessandro Matri storce il naso e ammette: «Sì, ci sono rimasto male, mi ha dato proprio fastidio. Del resto a nessuno fa piacere essere ceduto, al di là del fatto che quella rossonera fosse la mia squadra del cuore sin da bambino».
Vigilia speciale per l'attaccante rossoblù, nato a Sant'Angelo Lodigiano, una quarantina di chilometri da San Siro, lo stadio dove domenica proverà a prendere a schiaffi il passato. Matri non cerca rivincite, e tiene subito a precisarlo. «Ci mancherebbe». E nemmeno gol pesanti. «È bello segnare a chiunque». Eppure già gongola all'idea di trascinare il suo Cagliari rivelazione proprio contro il Milan. «È una partita importante, in un palcoscenico non indifferente e contro una squadra non indifferente». E dopo quattro vittorie consecutive. «Piedi per terra, la salvezza nel mirino, mancano ancora ventun punti, ma ci teniamo a far bene e magari allungare la striscia positiva». Più chiaro di così.
Dai pulcini alla prima squadra. «Lo sport ma non solo, le giovanili al Milan sono proprio una scuola di vita». Rossonero sbiadito. «Gli anni passano, i ricordi pure». Matri conserva, però, gelosamente il debutto nel calcio che conta del 24 maggio 2003 contro il Piacenza. Partita di campionato, quello vero, testa e gambe sono però rivolte a Manchester dove il mercoledì successivo è in programma la finale di Champions League contro la Juventus. Così Ancelotti convoca alcune promesse della Primavera. Tra loro c'è anche Matri, gioca in coppia con Piccolo. Formazione inedita, Fiori il portiere, Brocchi e Redondo i leader. Lo stesso anno l'emergenza infortuni porta Matri in panchina per la gara di Champions con il Celta Vigo. Poi in prestito a Prato, Lumezzane e Rimini, ultima tappa prima dello sbarco in Sardegna.
Sei reti al primo campionato rossoblù, altrettante al secondo, quest'anno è già a quota quattro è sente il profumo del record personale. «Il mio obiettivo, non l'ho mai nascosto, è quello di migliorarmi». Spesso ignorato da Ballardini, rilanciato da Allegri. Che di lui dice: «Deve fare ancora un ultimo gradino per diventare un giocatore importante». Il diretto interessato ringrazia. «I complimenti del mister fanno sempre piacere», ammette. «Difetti ne abbiamo tutti. Io cerco comunque di perfezionarmi, sia sotto il profilo tecnico, ma anche per quel che riguarda la concentrazione».
Cagliari nel cuore. «Sarò per sempre grato a questa società che ha fatto uno sforzo notevole per portarmi qui e ha da subito creduto in me». La sfida alla serie A è ricominciata come prima e più di prima. «Siamo più o meno lo stesso gruppo e i nuovi si sono adattati alla grande». Nel frattempo Matri segna e prova a lasciarsi alle spalle etichette evidentemente scomode. «È vero, spesso sono risultato decisivo partendo dalla panchina, ma se venissi considerato per questo mi infastidirei, e non poco. Il mio obiettivo è quello di giocare dall'inizio e tutta la partita». Figurarsi domenica contro il Milan.

 
Luci rossoblù nell'azzurro italiano
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Giovedì 19 Novembre 2009 11:04
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Basta un gol all’Italia per battere la Svezia e chiudere l’anno che l’ha portata al Mondiale con un sorriso, nonostante la bordata di fischi iniziale a Marcello Lippi e il coro finale per Cassano. A firmare l’1-0 è Chiellini, leader per una sera di una nazionale di giovani che in campo è stata per 80’, fino all’ingresso di Camoranesi, senza neanche uno dei Campioni di Berlino.

 
Milan-Cagliari, la situazione disciplinare
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 16 Novembre 2009 14:01
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Domenica a San Siro andrà in scena il match tra Cagliari e Milan. Non saranno della partita Andrea Cossu e Alessandro Nesta, fermati entrambi per un turno dal Giudice Sportivo. E' entrato in diffida Michele Canini, dopo aver ricevuto il terzo giallo stagionale, così come accaduto anche a Filippo Inzaghi.

 
Biondini: "Lippi mi ha fatto i complimenti"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 16 Novembre 2009 14:00
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Esordio in azzurro che è piaciuto a tutti, Lippi compreso. «Mi ha fatto i complimenti a fine gara», ha detto Biondini, che ieri è stato provato ancora tra i titolari ed è quasi certo che mercoledì contro la Svezia sarà schierato in campo sin dai primi minuti. Meriti di quell'impatto che non ti aspetti, con annessa la prima partita in maglia azzurra. Quarantunesimo esordiente nella gestione Lippi. Correva il 25' della ripresa. Il commissario tecnico l'ha buttato nella mischia senza esitare. «Non dimenticherò mai la serata di sabato scorso. Prima convocazione, coincisa anche con l'ingresso in campo. Di più, obiettivamente, non potevo chiedere. L'ho capito quando mi è stato detto di scaldarmi. Era il mio momento». Forse non era in preventivo essere utilizzato già a Pescara contro L'Olanda. Lippi ha accelerato i tempi. «Avevo lavorato per tutta la settimana però con questo chiodo fisso. Sapevo che c'era l'opportunità di entrare, nel secondo tempo, dato che l'allenatore poteva fare ben sei cambi. È toccato anche a me e sono felicissimo. Devo però dire che le avvisaglie erano buone fin dall'inizio ». In un mondo totalmente nuovo per lui. Davide Biondini ha trascorso il primo periodo con la Nazionale senza particolari sensazioni. Emotivamente è un freddo, non si lascia facilmente irretire e trascinare dall'euforia del momento. Anche se la sua “prima volta” non lo ha lasciato totalmente indifferente. E ci mancherebbe. Chi non vorrebbe essere chiamato ad indossare la maglia della Nazionale. «Devo dire che ho subito legato con tutti. Mi sono accorto dell'attitudine al dialogo da parte dei compagni di squadra. Anche di coloro che oramai sono divenute delle vere e proprie icone. Persone alla mano, che ti fanno sentire immediatamente a tuo agio». Poi Lippi. Che lo ha fatto seguire, soprattutto negli ultimi tempi. Non è facile entrare nelle sue grazie. «Dell'allenatore mi ha colpito una cosa. Ha lo stesso atteggiamento con tutti. Non si lascia condizionare dal fatto che in squadra vi sono elementi con i quali lavora da tanto tempo. Anzi, nei miei confronti, è stato sempre prodigo di consigli, per supportarmi ed aiutarmi ad inserirmi al meglio in un certo contesto». Normale l'emozione. Del resto, la formazione azzurra è quella che detiene il titolo di Campione del Mondo. Già con il biglietto in tasca per il Sud Africa dove, nella prossima estate, si svolgerà la manifestazione iridata. «Tengo a precisare una cosa. Io non guardo tanto avanti. Ad un futuro lontano. Potrebbe essere pericoloso e destabilizzante. Penso esclusivamente alla prossima partita con la Svezia, che fra l'altro si giocherà a casa mia, a Cesena». Poi prosegue: «Ora capisco perchè sono stati raggiunti determinati traguardi. Lo spirito e la compattezza del gruppo sono ingredienti imprescindibili. Alla base delle grandi imprese». E dopodomani, nella sua città, di fronte ad una platea di parenti richiamati dall'evento: «Ci saranno tutti». Il CT azzurro, in maniera velata, ha lanciato qualche segnale. Lo aveva ripetutamente provato, in settimana, anche in una ipotetica formazione base. Non ha remore,Marcello Lippi, lo ha già dimostrato contro l'Olanda inserendo da subito proprio Candreva. Ora potrebbe essere il turno del centrocampista cagliaritano partire titolare. «Che dire. Sarebbe meraviglioso. Per ora mi accontento di ciò che è avvenuto. Poi vedremo». Infine, una puntualizzazione. «Giocare in una squadra di provincia aiuta parecchio - ha detto Biondini – Perlomeno vengono evidenziate le qualità dei calciatori. C'è l'opportunità di essere utilizzati in maniera continuativa. Al contrario di quanto capita in una formazione di prima fascia, dove c'è il serio rischio di fare molta panchina e certe risorse restano inespresse».

 
E' il momento di una messa a punto
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 16 Novembre 2009 13:59
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A caccia di un terzino destro e con una mezzala in più. Il calciomercato di gennaio si avvicina e il Cagliari fa due conti. A sette partite dalla fine del girone di ritorno, il team di Massimiliano Allegri ha almeno due obiettivi che si intrecciano l’un l’altro. La salvezza da cogliere al più presto richiede una marcia accettabile e continua.
Gli ulteriori 19 punti chiesti da Allegri per raggiungere quota 40, sono il primo bersaglio per Conti e soci. Inoltre, la corsa per restare in A racchiude un secondo traguardo: con i mondiali alle porte, il campionato storicamente riserva sorprese, in testa e in coda. Il messaggio del tecnico è nitido: “Sarebbe follia pensare che il più è fatto. Ho detto che questa stagione si sarebbe rivelata durissima ed è così. Ci sarà da sudare partita dopo partita”.
Le strategie. Massimo Cellino si muove a fari spenti. Il patron è da un pezzo sulle mosse da attuare alla riapertura del mercato. In ballo per la difesa, due nomi già sentiti: Ariaudo (Juventus) e Andreolli (Roma). Poco importa che rientrino nei piani di Ferrara e Ranieri. Il presidente vuole mettere una zeppa e non molla. E serba un colpo a sorpresa. Tra l’altro, tra gli svincolati è stato seguito Stovini, accasatosi con l’Empoli. Ma non è tutto. A centrocampo, si fa la fila. Parola e Barone potrebbero cambiare aria. Idem in attacco, il Mantova preme per Joaquim Larrivey. Cellino tiene al centravanti ex Huracan ma, al prezzo giusto, potrebbe prendere in considerazione un prestito proficuo. Con Matri, Jeda, Nené e Ragatzu ci si può muovere senza grandi affanni.
Difesa. Con tre pedine che possono giocare al centro e a sinistra (Astori, Agostini e, se serve, Pisano), quattro centrali (Lopez, Canini, Astori e Marzoratti), a destra si soffre. Manca il Matheu di turno. Infatti, per la duplice assenza degli infortunati Pisano e Marzoratti, Allegri ha spolverato Canini. C’è anche Lopez, ma la coperta rimane corta. E anche con il rientro degli acciaccati, il quadro è critico. Ed è rischioso che l’ottava della A non abbia neanche un difensore di ruolo in panca.
Il mantra di Allegri. Il tecnico livornese batte su un tasto: “Il Cagliari della scorsa annata è stato splendido. Ma adesso, ci sono sei giocatori nuovi, si lavora al meglio per un assetto stabile e una proficua integrazione ma c’è tanto da fare”. Cellino ha annuito. E ha scelto toni sentimentali: “Questa squadra è forte perché ha cuore e personalità”. Il patron è molto attento anche ai singoli. In tempi diversi, ma con una scaletta per nulla casuale, ha applaudito Biondini, Astori e Cossu, bacchettato Marchetti, Jeda, Conti e Canini, incoraggiato Larrivey e Nené. Come sempre ha tirato le fila in un’annata che potrebbe essere davvero interessante.
I crucci. Leggermente ottimista per l’evolversi della questione stadio, Massimo Cellino è preoccupato per il ricorso di Conto tv e i problemi conseguenti per Sky e l’accordo sui diritti con la Lega. Un cruccio riguarda anche l’iter della tessera del tifoso: “Sono un cittadino italiano e devo rispettare le regole. Poi, possiamo parlarne per migliorarle” ha detto di recente. Ma intanto si gode il suo Cagliari. Il patron è forte, tra riscatti e acquisti, di almeno quattro scommesse vinte: Marchetti, Astori, Lazzari e Nené. Per non dire di Biondini, Cossu e Matri. Un gruppetto che vede il proprio listino prezzi lievitare. Certo, quando il valore sale, si mette in moto anche l’adeguamento dei contratti. Ma questa è un’altra storia.

 
Cagliari, operazione Milan
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 16 Novembre 2009 13:58
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Cagliari avanti tutta verso il big match di San Siro, in programma il 22 alla ripresa del campionato. Quella con il Milan non sarà una partita come tutte le altre per Allegri, corteggiato proprio dai rossoneri la scorsa estate prima che la scelta ricadesse su Leonardo. Sfida speciale anche per Matri (cresciuto a Milano), ma anche per Marchetti e Astori, destinati a vestire un giorno la maglia del MilanMetti un pomeriggio speciale a San Siro. Ma non lo sarà soltanto per Allegri che, tra l'altro, da giocatore aveva anche indossato la maglia rossonera durante una tournée estiva.
MARCHETTI. Il Milan gli ha messo gli occhi addosso già dallo scorso campionato. Lo stesso amministratore delegato rossonero Galliani avrebbe già strappato un opzione all'amico Cellino che tra non molto riscatterà dall'AlbinoLeffe l'altra metà del cartellino a un prezzo già fissato in estate. Predestinato il portiere rossoblù e azzurro insieme. E pensare che tra i pali del Diavolo - al momento - ballano in tre. Ci sono Dida, Abbiati e l'ex Storari. E c'è pure Roma. E c'è soprattutto Marchetti. Dall'altra parte. Per ora.
NENÈ E JEDA. Sfida nella sfida tutta brasiliana con Pato e Ronaldinho. Già dopo il successo sulla Samp l'ex capocannoniere della Superliga portoghese non stava nelle pelle. «Sarà una gara particolare per me, e non potrebbe essere altrimenti», ha ammesso Nenè due domeniche fa mentre si lasciava alle spalle gli spogliatoi dello stadio Sant'Elia. «Tra l'altro è un onore giocare soprattutto contro Pato». Attaccante come lui. «Uno dei più forti al mondo. È velocissimo». E ci sono pure i brasiliani Dida e Thiago Silva.
ASTORI. L'estate scorsa il Cagliari ha acquistato metà del suo cartellino, ma già il prossimo campionato il Milan potrebbe riscattarlo nuovamente (sia Kaladze che Favalli hanno le valigie pronte). Il giovane difensore rossoblù è cresciuto proprio nelle giovanili rossonere (nel 2003 ha vinto il titolo Allievi, in quella squadra c'erano anche Abate e Marzoratti) per poi farsi le ossa in C1 prima con il Pizzighettone, poi con la Cremonese di Mondonico. Nel Cagliari la svolta nel calcio che conta, ora prova a sfidare il suo futuro.
MATRI. A Milano è di casa (è nato a Sant'Angelo Lodigiano), e non vuole certo sfigurare davanti agli amici che solitamente incontra la domenica sera o il lunedì pomeriggio. E ci terrà non poco a battere la squadra che due anni fa lo ha ceduto (proprio al Cagliari) dopo averlo hatto esordire in serie A nel 2002 quando ancora lui aveva ventidue anni.

 
Biondini, tre metri sopra il cielo azzurro
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 16 Novembre 2009 13:57
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Lassù tra le colline riminesi dell'Alto Rubicone si divertiva a inseguire Pantani, le salite dell'infanzia, e il Pirata correva sempre più veloce del suo motorino. E l'amico Enrico, dietro, si ostinava a pedalare, lui ciclista voleva diventarlo davvero. Davide (Biondini ancora per pochi intimi) aveva, invece, il calcio nella testa, con la maglia del Cesena sette giorni su sette. Quante scampagnate, poi, con i compagni scout della sezione staccata di Montiano, il profumo della natura, indimenticabili pic-nic, meglio i crescioni della piadina, una preghiera nel verde, gli occhi chiusi, le braccia distese, pensieri stupendi. Già si immaginava sul prato di San Siro.

 
Santa alleanza per lo stadio
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 11 Novembre 2009 11:44
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Un accordo di programma che consenta di superare tutte le problematiche burocratiche emerse in questa settimane. Comune, Giunta regionale e Cagliari calcio (con la Figc spettatrice interessata) ieri sera hanno percorso un nuovo passo in avanti verso la costruzione del nuovo stadio Sant'Elia. Stipulando un patto che deve essere messo nero su bianco entro il prossimo 27 novembre, se la città (e a questo punto l'intera Isola) non vuole perdere il treno degli Europei 2016. Entro quella data, secondo quanto precisato ieri dal project manager di Euro 2016 Michele Uva, negli uffici romani di via Allegri dovranno essere depositati sia l'atto formale con il quale il Comune si impegna a realizzare la nuova struttura entro il 2011 e sia il progetto preliminare della "Karalis Arena", fatto realizzare dal Cagliari calcio.

 
Nel pomeriggio la ripresa
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 11 Novembre 2009 11:43
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Riprenderanno quest'oggi gli allenamenti per il Cagliari di Massimiliano Allegri, che avrà quasi due settimane di tempo per preparare la sfida al Milan di Leonardo, considerando il turno di riposo che il campionato osserverà per via degli impegni delle nazionali.

Alle 15,30 tutti in campo ad Assemini, eccezion fatta per gli azzurri Biondini e Marchetti, impegnati alla Borghesiana agli ordini del ct Lippi, e per il bielorusso Sivakov, impegnato con la selezione Under 21 del suo paese. Con ogni probabilità proseguiranno nel loro programma differenziato Pisano e Marzoratti, che avevano lavorato ad Assemini anche domenica e lunedì. Le loro condizioni verranno valutate attentamente, e verrà stilata una tabella di recupero che miri a recuperare almeno uno dei due in vista del Milan. Qualora ciò non fosse possibile, la fiducia in Michele Canini sarà totale e ampiamente meritata date le prestazioni eccellenti disputate in un ruolo non suo. Si aggregherà invece al gruppo Andrea Lazzari, completamente ristabilito dall'influenza che l'aveva fermato la scorsa settimana e che l'aveva messo out nella sfida contro la Sampdoria.

Il programma della settimana prevede, oltre alla seduta pomeridiana odierna, un'amichevole che si disputerà domani ad Oristano contro gli sloveni del Koper, primi in campionato nel loro paese, e una doppia seduta di allenamento in programma per venerdì. La settimana verrà chiusa dalla seduta mattutina del sabato, dopodichè la squadra riposerà domenica e lunedì, prima di ritrovarsi in campo martedì prossimo per riprendere a pieno ritmo gli allenamenti e preparare al meglio la gara contro il Milan. Una gara nella quale i rossoblù proveranno a conquistare il record di vittorie consecutive sfuggito l'anno passato, quei cinque successi che consentirebbero alla "Allegri Band" di eguagliare la striscia positiva del Cagliari di Gigi Riva che vinse il tricolore. Il Milan partirà ovviamente con i favori del pronostico, ma Conti e compagni proveranno a mostrare tutte le loro qualità anche alla Scala del calcio, per cercare una vittoria che significherebbe aver "suonato" la quinta sinfonia e inoltre aver raggiunto i rossoneri stessi nei quartieri alti della classifica.

 
L'Allegrimania è ricominciata
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 11 Novembre 2009 11:42
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Bene, bene. Dopo la solitudine dei momenti difficili il telefono rinizia a squillare con insistenza. Amici e parenti, persone più o meno importanti, i soliti scocciatori. Tutti per dire: «Bravo Max». Che ha iniziato la stagione con una paura: «È sempre difficile riconfermarsi...», aveva detto. Gli sono bastate
quattro vittorie di fila e un ottavo posto perché ci si ricordasse chi è Massimiliano Allegri. Come in “Il giorno della marmotta” si rinizia tutto da capo. Penne curiose pronte a ricostruire “il personaggio”: storie e vicissitudini del Conte Max, secondo atto. Si ritoglie fuori la storia della sposa abbandonata, del piacere incontrollato per le carte, del calciatore brulicante di talento che si applicava poco, fino ad arrivare all'Allegri uomo, finalmente. Papà premuroso e ora di nuovo “tra i migliori tecnici d'Italia”. Corteggiato perché trasforma in oro ciò che tocca. Un'immagine, uno stile, una falcata elegante che hanno fatto breccia persino nel cuore del Premier Berlusconi. Dopo tante difficoltà iniziali solo ora ci si ricorda che in lizza con Leonardo per la panchina del Milan c'era anche lui. Che Lotito si era preso una cotta per Max già lo scorso febbraio. Che Cellino se l'è tenuto stretto e si è riscoperto paziente e tollerante. Che ha regalato giornate indimenticabili. Leader con poche parole, non molla mai, neanche quando il telefono non squilla per un po'. Il suo Cagliari oggi viaggia alle porte della Champions, pur non mostrando il gioco frizzante dello scorso anno. Motivo logico: gli uomini sono cambiati, quindi anche i meccanismi. Allegri l'ha capito e ora che importa se non si tessono tele pregiate col pallone, l'importante è il risultato finale. La sua squadra sta vincendo soprattutto col carattere.
E in questo, Max, è un maestro, da una vita. Continui a dire che “il merito è tutto dei ragazzi” e “nessuno faccia voli pindarici”. Che lo voglia o no l'“allegrimania” è ripartita. Cellulare silenzioso e via.

 
Cagliari da record
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 11 Novembre 2009 11:42
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Dodici giornate, 19 punti. Un andamento eccezionale rispetto al Cagliari delle ultime stagioni. Sei vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte, con 16 reti segnate e appena 12 subite. Nella passata stagione, in questo periodo, la squadra di Allegri aveva 13 punti (furono addirittura 9 nel torneo 2007-2008) e cominciava ad ingranare dopo le prime cinque sconfitte consecutive. Non tanto nei punti, quanto nell'atteggiamento sembra essere cambiata la situazione dei rossoblù: la maturità evidenziata negli ultimi confronti e l'atteggiamento deciso nelle gare esterne portano a pensare ad una crescita da parte dei giocatori e del gruppo plasmato dal tecnico toscano. L'equilibrio della serie A rende la stagione del Cagliari ancora più bella e imprevedibile: ancora nessuno sembra aver capito dove questa squadra possa arrivare veramente. Anche in questo torneo la partenza è stata da dimenticare: nelle prime quattro sfide, il Cagliari ha racimolato appena un punto, quello dell'esordio contro il Livorno. Nelle successive otto partite, quindi, i rossoblù hanno conquistato 18 punti, una media impressionante per una squadra che punta alla salvezza. Anche il discorso continuità sembra dare una mano alla formazione allenata da Allegri: in casa il Cagliari non riusciva a sbloccarsi, adesso, oltre ad andar sempre forte lontano dalla Sardegna, i rossoblù dimostrano di saperci fare anche al Sant'Elia. Insomma, attualmente, non ce n'è per nessuno e alla vigilia del "ciclo terribile" (così definito da Allegri) contro Milan, Juventus e Palermo, c'è il tanto per coltivare sogni quasi impossibili. La solidità delle difesa e le certezze di Marchetti hanno trasformato la retroguardia del Cagliari in un bunker. Nonostante gli uomini contati, l'addio di Matheu e gli infortuni di Pisano, Lopez e Marzorati, i gol subiti sono stati solamente 12 in 12 partite. Nella passata stagione, dopo la dodicesima giornata le reti subite erano 15. Quel Cagliari battagliero è sempre lo stesso: sono cambiate poche pedine, ma non la filosofia e l'atteggiamento improntato al sacrificio e alla disciplina. Doti che, unite alla coerenza e ad una solidità di valori non comune, hanno portato Allegri e i suoi giocatori a raggiungere questo primo traguardo. Tanto esaltante, quanto inutile. Allegri continua a dire, infatti, che con 19 punti non si arriva da nessuna parte, anzi si retrocede, e per continuare volare il Cagliari, questo Cagliari, non potrà mai scordare da dove arriva, l'umiltà di fondo e la consapevolezza che il gruppo viene prima di qualsiasi altro fattore, determinante o meno.

 
Biondini, l'umiltà dell'esordiente
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 11 Novembre 2009 11:41
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Davide Biondini entra in scena con gli effetti speciali: ieri il centrocampista del Cagliari è arrivato alla Borghesiana in auto insieme al ct Marcello Lippi: «Sono contento di essere qua -spiega- cercherò di fare bene e vivere questa esperienza emozionante. E’ la prima convocazione: per me è tutto nuovo, ci sono tantissime cose da scoprire, sarà un altro mondo, che mi affascina».
Il centrocampista rossoblù è una delle novità di queste convocazioni di Marcello Lippi per le amichevoli della Nazionale contro Olanda e Svezia, nella quale troverà anche il compagno di squadra Federico Marchetti. Il quale, vista l’influenza che ha colpito Gigi Buffon, “rischia” di giocare da titolare almeno la prima delle due gare.
Tornando a Biondini, è stato il suo tecnico Allegri a dargli la notizia della convocazione dopo la sostituzione domenica: «Ci ho creduto -racconta- anche se con il mister il pericolo di uno scherzo c’era. Se ho dimenticato gli scarpini? E’ stato più un fatto di disorganizzazione, è stata la prima convocazione e qualche cosa avrò dimenticato sicuramente. Come mi hanno accolto i ‘senatori’? Si nota che c’è un gruppo splendido. Sono contento di farne parte e prendo questa convocazione come un premio per quello che sta facendo il Cagliari in quest’ultimo periodo». Biondini ha 26 anni, non arriva giovanissimo al primo appuntamento con la maglia azzurra e sogna il debutto soprattutto mercoledì nella sua Cesena contro la Svezia. In carriera ha svolto tutta la trafila in azzurro, giocando con le under 19, 20 e 21. Sul suo viaggio con Lippi dice che «mi ha chiesto solo come stavo e come era andata domenica», svela il romagnolo di Longiano, che però, come il suo collega di reparto Antonio Candreva, altro debuttante, non crede molto in un suo innesto nella lista dei 23 che rappresenteranno l’Italia al Mondiale sudafricano.
Per entrambi c’è la consapevolezza che l’esperienza in azzurro non frutterà una reale chance per il Mondiale in Sudafrica. Tanto che Candreva, 22enne centrocampista romano, una delle poche note liete del Livorno di Cosmi, ammette candidamente: «Scommetto di più sulla salvezza della mia squadra che sulla possibilità che Lippi mi inserisca nella rosa per il Sudafrica». E’ suo il ritorno a casa, visto che si è formato come calciatore nella Lodigiani proprio sui campi verdi della Borghesiana. «Sì, è qui che sono cresciuto calcisticamente - spiega orgoglioso Candreva al primo dei due giorni di raduno della Nazionale alla Borghesiana - e sono nato a Tor dè Cenci. Sono felicissimo di questa convocazione ma non spero di andare al Mondiale: la mia priorità è la salvezza del Livorno». Tifoso giallorosso, fan dichiarato di De Rossi, al quale manda un sincero augurio per l’operazione allo zigomo, Candreva è di proprietà dell’Udinese ma per ora congela ogni discorso sui suoi destini calcistici: prima viene il Livorno, poi tutto il resto. Segno, questo, di maturità e senso di responsabilità che può appartenere anche ai ventenni: «Non tutti i giovani sono uguali, sia io che quelli che conosco non abbiamo grilli per la testa».

 
La numerologia di Cellino: "Conti, Matri e Larrivey: decisivi grazie al 5"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 09 Novembre 2009 09:41
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Una bustina col sale prima della gara, il numero 23, Larrivey. Massimo Cellino commenta la quarta vittoria di fila con ironia. E una buona dose di superstizione: «Avete visto, è entrato Larrivey ed è arrivata la doppietta vincente. Ha segnato Conti, che ha il 5. Ovvero, la somma di 2 e 3, il numero di maglia di Larrivey. Ha raddoppiato Matri che indossa la 32: ancora una volta la somma dà 5, Avete presente la cabala nel gioco delle carte? Ebbene, va così anche con i numeri del calcio». Risate e sguardi stupiti degli inviati liguri, poco abituati alle analisi del patron.
Cellino gongola. E si gode Biondini convocato in nazionale. «Lo sapevo da venerdì ma non glielo ho detto per evitare che si emozionasse. Se lo merita, anche con la Samp è stato grandioso». E la bustina col sale? «Me l’ha data un tifoso. Ma il sale non porta bene. La storia è lunga ma vi dico solo che le cose si sono messe a posto quanto è entrato Larrivey. L’ho visto avvicinarsi al quarto uomo e ho capito che con lui in campo avremo vinto». Insomma, battute e aria di festa in casa rossoblù. Con 19 punti in classifica, ottava piazza in solitudine e un eloquente più 10 dal terzultimo posto, il Cagliari può godersi i 15 giorni di stop per la nazionale e preparare al meglio la trasferta a San Siro per il Milan. «Certo che sono contento! Con la Sampdoria non era facile e la squadra ha mostrato carattere e personalità» dice Cellino. Il numero uno rossoblù è stato interpellato anche per i gesti festosi ai gol subiti: in piedi, braccia spalancate mani con mignolo, indice e pollice spalancati: «E’ un gesto portafortuna». Simile al classico I Love You. Cellino scuote la testa: «No, è il simbolo di chi ama la musica». Ieri, in tribuna è apparso Anche Robert Acquafresca. Tra autografi, foto e abbracci, l’ex bomber ha avuto anche un breve colloquio con il presidente del Cagliari. «No, non so cosa accadrà a gennaio. Intanto, dovrei rientrare alla prossima» ha detto Bobo gol, in fase di recupero da un infortunio. Immediato l’in bocca al lupo di Cellino. Per il resto, l’attaccante dell’Atalanta non ha scucito mezzo ba al di fuori di frasi di circostanza: «Da sabato siamo in silenzio stampa. Ma l’attenzione dei tifosi e dell’ambiente di Cagliari, mi fa molto piacere».

 
Biondini, maglia azzurra da mediano
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 09 Novembre 2009 09:40
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No, Allegri non lo ha richiamato in panchina, al 47' della ripresa, per concedergli la meritata standing ovation . E neanche per perdere tempo o per far esordire Sivakov in serie A. Quando Davide Biondini ha lasciato il campo, il tecnico rossoblù lo ha abbracciato. E gli ha sussurrato in un orecchio: «Ti hanno convocato in Nazionale». Uno scherzo? Impossibile. Il guascone Allegri calciatore ha lasciato il posto al posato Allegri allenatore. Non scherza più. E, comunque, qualche minuto più tardi, arriva la conferma. «Il presidente», racconta il centrocampista rossoblù,«mi ha dato quasi per certa la notizia». Però, non è mica facile crederci. Soltanto poche settimane, dopo aver segnato contro il Genoa, rivolse un gesto volgare ai tifosi dei distinti che l'avevano fischiato sino a quel momento. Poche settimane fa tutto sembrava nero. Adesso è tutto rosa. Anzi, azzurro. «Spero», afferma quando si presenta in sala stampa, «che questa notizia non sia uno scherzo del presidente. Comunque, è già uno splendido momento per me: è bellissimo stare in attesa di una notizia come questa. E ora aspetto una conferma ufficiale». Perché sembra davvero incredibile poter indossare quella maglia che rappresenta tutto il calcio italiano. «È un sogno,sono emozionatissimo». La convocazione di Lippi è arrivata assolutamente inattesa, giura il centrocampista dai capelli rossi. «Non me la aspettavo. Certo, come tutti i giocatori, anche io sognavo di indossare quella maglia. Ma, francamente, non credevo che questo momento sarebbe arrivato proprio adesso: in Italia si sono tanti grandissimi giocatori. Meraviglioso essere inserito in quel gruppo». Lui, quella convocazione se la sta meritando tutta. Anche ieri, è stato protagonista di una prova spettacolare. Ha recuperato un numero incredibile di palloni, ha chiuso tutti i varchi, ha partecipato alla fase offensiva con passaggi e lanci intelligenti. E ha anche sfiorato il gol del vantaggio: purtroppo la sua conclusione è finita sul palo. «Sono stato un po' sfortunato: Jeda è stato bravissimo a darmi la palla al momento giusto. Ho calciato ma la mia conclusione è finita sul palo». Un dettaglio, al tirar delle somme. Quel Biondini tutto cuore ma piedi un po' quadrati, come lo apostrofava bonariamente Allegri, non esiste più: anche contro la Sampdoria ha dimostrato di saper giocare a calcio. «L'allenatore è stato molto bravo a pungolarmi, a stimolarmi per migliorare. Se sono arrivato a questo traguardo, devo tanto anche a lui. Sto crescendo e sta crescendo tutta la squadra. Stiamo facendo davvero tutti bene. E adesso, con questa sosta, abbiamo quindici giorni per preparare al meglio la partita con il Milan». In realtà, il resto della squadra avrà quindici giorni a disposizione. Perché, nel frattempo, Biondini sarà a Coverciano con la maglia azzurra.

 
Conti e Matri, red & blue pokerfaces 2-0 alla Samp, quarta vittoria di fila
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 08 Novembre 2009 19:21
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Grande vittoria del Cagliari sull'ex capolista Sampdoria, con un netto 2-0 maturato nei minuti finali grazie alle reti di Conti e Matri.
Cagliari con Biondini al posto del febbricitante Lazzari, Canini ancora una volta confermato nel ruolo di terzino destro e la coppia brasiliana Jeda - Nené in attacco.
Sotto una pioggia incessante la gara ha il primo sussulto al 4' minuto, grazie ad un tiro di Mannini bloccato in uscita disperata da Marchetti, sulla cui respinta corta Poli spara alto sulla traversa. Cassano fa praticamente ciò che vuole, cercando spesso l'uno contro uno con Canini; dall'altra parte Conti e Cossu sono avulsi dal gioco, saltati continuamente dai rilanci verso le punte (spesso fuori misura) di Lopez. Al 22' azione discussa, con Jeda che perde una palla pericolosa sulla propria trequarti, subito recuperata da Cassano che entra in area e cade a causa di una spinta dello stesso brasiliano: Gervasoni fa proseguire, nonostante le proteste dei doriani. Tra il 28' e il 30' minuto due azioni pericolose. Prima una punizione dal limite per Palombo, parata in due tempi con qualche difficoltà da Marchetti, sul capovolgimento di fronte contropiede rosssoblu orchestrato da Jeda, il quale serve Biondini che colpisce il palo a Castellazzi battuto, sulla ribattuta Dessena conclude a lato a porta vuota. Al 41' l'episodio che cambia il volto al match: Stankevicius, da ultimo uomo, stende Jeda lanciato a rete e di conseguenza viene espulso. Il primo tempo si conclude dopo un minuto di recupero, senza altre occasioni degne di nota.

Il secondo tempo dopo il cambio tra Cacciatore e Poli, si apre con tre minuti pirotecnici nei quali è soprattutto Conti che mette in seria difficoltà Castellazzi con due conclusioni, una di testa e una di piede, entrambe deviate in angolo. La pressione degli uomini di Allegri è ficcante e obbliga la Sampdoria a chiudersi nella propria metà campo: Conti e Cossu si riappropriano degli spazi e macinano gioco in continuazione. Al 19' avviene la sostituzione che decisiva: dentro Matri per Jeda. Dopo alcuni minuti in cui le due squadre danno l'impressione di accontentarsi del risultato, al 39' il Cagliari rompe l'equilibrio: è Conti, con un colpo di testa ravvicinato su tiro-cross di Agostini, che supera il portiere doriano. La Samp prova a recuperare, affidandosi al suo faro Cassano, il quale effettua un cross radente molto pericoloso, sul quale Marchetti si oppone di pugno. Ma dopo pochi minuti gli uomini di Allegri chiudono i giochi: sugli sviluppi di un calcio d'angolo dalla sinistra, Matri raccoglie il colpo di testa di Conti e supera per la seconda volta Castellazzi. Il resto è accademia, con la felicità del bielorusso Sivakov, all'esordio assoluto in campionato, subentrato all'inesauribile Biondini. Con questi tre punti, frutto della quarta vittoria consecutiva, il Cagliari sale a 19 punti in classifica, conquistando l'ottavo posto ad un solo punto da Genoa e Parma.

 
Sorpresa Biondini e Candreva: Lippi li convoca in Nazionale
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 08 Novembre 2009 19:20
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Sorprese nell'elenco dei convocati di Marcello Lippi per le due amichevoli quella di sabato a Pescara con l'Olanda e quella del 18 a Cesena contro la Svezia come da previsione non c'è il nome di Antonio Cassano ma in compenso ritorna il suo gemello Pazzini, le principali novità sono a centrocampo dove figurano per la prima volta i nomi di Candreva e Biondini, esordio con Lippi per Palladino e nuova convocazione per Galloppa, mentre c'è il ritorno di Maggio in difesa,fuori Quagliarella in attacco,l'attaccante partenopeo paga il pessimo momento di forma.La Nazionale si radunerà presso il Centro Sportivo "La Borghesiana" di Roma martedì 10 (dove nel pomeriggio alle ore 15.30 svolgerà la prima seduta di allenamento) e trascorrerà la giornata di giovedì 12 a L’Aquila come gesto di solidarietà con le popolazioni terremotate. In mattinata la squadra si allenerà allo stadio Fattori, al termine della seduta gli azzurri visiteranno la zona rossa e le case nuove consegnate agli aquilani. Successivamente è previsto il pranzo nella mensa della caserma di Coppito.

Ecco la lista dei convocati:

PORTIERI: Gigi Buffon (Juventus), Morgan De Sanctis (Napoli), Federico Marchetti (Cagliari).

DIFENSORI: Fabio Cannavaro (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Domenico Criscito (Genoa), Mattia Cassani (Palermo), Salvatore Bocchetti (Genoa), Fabio Grosso (Juve), Nicola Legrottaglie (Juventus), Christian Maggio (Napoli), Gianluca Zambrotta (Milan).

CENTROCAMPISTI: Davide Biondini (Cagliari), Mauro German Camoranesi (Juventus), Antonio Candreva (Livorno), Daniele De Rossi (Roma), Daniele Galloppa (Parma), Marco Marchionni (Fiorentina), Angelo Palombo (Sampdoria), Andrea Pirlo (Milan).

ATTACCANTI: Antonio Di Natale (Udinese), Alberto Gilardino (Fiorentina), Raffaele Palladino (Genoa), Giampaolo Pazzini (Sampdoria) Giuseppe Rossi (Villarreal).

Il raduno degli azzurri è previsto per martedì entro le 12 alla Borghesiana. Nel pomeriggio si svolgerà il primo allenamento.

 
Cagliari-Sampdoria 2-0,le pagelle
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 08 Novembre 2009 19:19
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Marchetti 6,5 - La Sampdoria lo impegna prevalentemente con tiri dalla lunga distanza mai angolati. Così la grande parata la compie dopo pochi minuti, chiudendo tempestivamente in uscita su Mannini pronto a concludere a rete.

Canini 6,5 - Ancora una bella prestazione per il centrale naturalizzato terzino. Chiude bene su Cassano, fa guardia su ogni pallone passi dalle sue parti, e partecipa con generosità alla fase offensiva.

Lopez 6,5 - Nel primo tempo sbaglia tanti palloni nell'impostazione. Nella ripresa il Capitano guida invece con sicurezza la difesa, e la sterilità di Pazzini e Cassano la si deve all'ottima prestazione sua e del reparto.

Astori 7 - Fantastico difensore centrale. Svetta sulle palle alte ridicolizzando Pazzini, esce palla al piede dalla difesa, anticipa, imposta. Sempre a testa alta. Sta diventando un cardine dello scacchiere rossoblù.

Agostini 7 - Sta disputando la migliore stagione dal 2004/2005. Corre senza soluzione di continuità, anticipa diverse volte l'ala blucerchiata e spinge costantemente sulla fascia. Deve migliorare nel cross, ma è imprescindibile per la causa del Cagliari.

Dessena 6,5 - Primo tempo opaco. Tiene troppo palla e sembra confuso. Ripresa di cuore e sostanza. Recupera tanti palloni e partecipa sempre alla fase offensiva.

Conti 7,5 - Trascinatore. Rischia il tracollo con un passaggio all'indietro avventato dopo pochi minuti dall'inizio, poi cresce fino a diventare l'uomo partita. Nella ripresa inizia subito chiamando Castellazzi a due interventi prodigiosi. Poi chiama il pressing alto della squadra in continuazione, e infine, a pochi minuti dallo scadere, trova il gol che vale tre punti. Per non farsi mancar nulla, firma anche l'assist per il raddoppio di Matri.

Biondini 7,5 - Probabilmente questa sera verrà convocato per la prima volta in Nazionale, e c'è da dire che la chiamata se la merita tutta. Migliore in campo insieme a Conti, ormai non è solo il motore del centrocampo rossoblù, ma a tratti anche un ispirato cervello. Numeri che solo due anni non sarebbero stati immaginabili da uno come lui. Continua a crescere senza fermarsi. Essenziale per il Cagliari di Allegri, allenatore a cui deve il suo salto di qualità. (dal 92' Sivakov s.v. - Esordio in maglia rossoblù. In bocca al lupo).

Cossu 7 - Un pò isolato nella prima frazione, solito trottolino nella ripresa. Fa dannare i difensori blucerchiati, non trova il gol per un niente. Ammonito, salterà il Milan ma giocherà sicuramente contro la Juventus. Per un "casteddaio doc" come lui, forse questo è il male minore.

Nenè 6,5 - Pomeriggio in veste di uomo squadra. Pressa senza fermarsi mai, e regala alla platea diversi numeri quando và a prendere palla e far salire la squadra. Meriterebbe il gol sull'assist delizioso di Biondini che viene però intercettato dai difensori della Samp. (dall'81' Larrivey 6,5 - Voto d'incoraggiamento perchè entra, e il Cagliari sigla due gol e porta a casa i tre punti. Si impegna e lotta contro i forti difensori centrali di Delneri. Allegri lo tiene sulla corda e gli da fiducia, contando in un suo completo recupero).

Jeda 6,5 - Non è ancora ai suoi massimi livelli, ma corre meglio di quanto visto due settimane fa. Gioca per la squadra, mette sempre in ansia i giocatori doriani, e lascia il campo solo perchè Allegri non poteva rinunciare al peso di Nenè. Con il quale peraltro iniziano a scorgersi cenni d'intesa. (dal 65' Matri 7 - Sfiorerebbe la sufficienza per quanto fatto fino al momento del gol. Ma ha il merito di siglare il 2-0, chiudere a ogni velleità doriana e portarsi a 4 reti nella classifica marcatori).

Allegri 8 - L'orchestra suona la quarta, lui la dirige come un grande direttore ma anche come un attendo padre. La sua creatura lo segue fedelmente, e quando stecca lo spartito viene prontamente richiamata dalle grida toscane che provengono dalla panchina rossoblù. Voleva vincere oggi, lo voleva perchè la squadra doveva superare la prova di maturità. Il 22 a San Siro la prova definitiva per cercare di volare. Con umiltà e sacrificio, in pieno stile Allegri.

Sampdoria (4-4-2): Castellazzi 6,5; Stankevicius 4, Gastaldello 7, Rossi 6, Accardi 6 (dal 51' Franceschini 5,5); Mannini 5,5 (dall'83' Tissone s.v.), Palombo 5,5, Poli 5 (dal 46' Cacciatore 6), Ziegler 5,5; Cassano 5,5, Pazzini 5. All. Delneri 5,5.

 
Allegri: "La nostra prova di maturità"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 07 Novembre 2009 15:02
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Massimiliano Allegri lo sa bene. La partita di domani ha la sua importanza non solo nei motivi di classifica o nella difficoltà che l'avversario può causare. Ce l'ha sopratutto in quanto rappresenta un viatico che può segnare una crescita nella maturità del gruppo. La possibilità di centrare la quarta vittoria consecutiva, sfuggita l'anno scorso guarda caso contro Delneri, e la sapienza tattica necessaria per affrontare una squadra come la Samp rappresentano, come ha detto lo stesso Allegri, una prova di maturità. "Non dovremo prestare il fianco alle loro iniziative. Per noi è una prova di maturità". Le caratteristiche dell'avversario sono abbastanza chiare. "E' una squadra che cura molto la fase difensiva. Diventano pericolosi quando prendono palla e la cedono a Cassano. In avanti concedono pochissimo".

Per quanto attiene la formazione, sarà assente Lazzari, colpito dall'influenza. I dubbi di Allegri si concentrano però in attacco. "Sicuramente tornerà Dessena. I quattro difensori saranno quelli. Ho molti dubbi in attacco, stanno tutti bene. Larrivey si è ritrovato, in quella mezz'oretta che ha giocato domenica scorsa. Chiunque ci sarà, farà bene".

La partita di domani può essere vista come un trampolino dal quale spiccare il volo, ma se si guarda il calendario, le otto partite che mancano di qui alla conclusione del girone di andata saranno tutte partite difficilissime, contro avversari come Milan, Juve, Napoli, Palermo, Roma etc. Il risultato contro i doriani diventa perciò in qualche modo obbligatorio. "Saranno otto gare infernali, da qui alla fine del girone d'andata. Non dovremo però rinunciare a quelle che sono le nostre prerogative. La condizione fisica è cresciuta, i risultati lo dimostrano". L'obiettivo è il solito. Grande sacrificio e grande corsa per riuscire a mettere in campo le proprie idee e il proprio gioco. I risultati poi diranno dove questo Cagliari potrà arrivare.

 
I 20 convocati di Allegri
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 07 Novembre 2009 15:00
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Sono 20 i giocatori convocati da Massimiliano Allegri per la sfida di domenica contro la Sampdoria. Ancora una volta sono contati i difensori, date le assenze di Marzoratti e Pisano, mentre fa il suo ritorno in prima squadra il baby Ragatzu. L'assente di spicco è però Lazzari, che non ha recuperato dall'influenza e dovrà attendere il rientro dalla pausa per rivedere il campo.

Questa la lista dei convocati:

Portieri: Lupatelli e Marchetti

Difensori: Agostini, Astori, Canini, Lopez

Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Cossu, Cotza, Dessena, Parola, Sivakov

Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè, Ragatzu

 
Sampdoria, come seguirla in tv e radio
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 07 Novembre 2009 14:58
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Nuova sfida tra le mura amiche per il Cagliari di Massimiliano  Allegri che domani alle ore 15 affronterà la Sampdoria di Gigi Del Neri. I rossoblù sulle ali dell'entusiasmo per le ottime prestazioni con Genoa, Lazio e Atalanta  che hanno portato 9 punti in 3 gare si preparano ad affrontare una squadra doriana ancora stordita dal 5-1 contro la Juventus e che non è riuscita ad andare oltre lo 0-0 nella gara casalinga contro il Bari. Per seguire la partita prendete nota:

Per quanto riguarda la piattaforma dtt la partita sarà visibile su Premium Calcio24 all'interno del programma Diretta Premium per quanto rigurda Mediaset Premium, mentre su Dahlia il canale dedicato alla partita sarà Dahlia Calcio 1, infine Sky proporrà il match su Sky Calcio 3, canale 253.
Per chi volesse seguire la partita alla radio, oltre agli aggiornamenti su Radio 1 Rai con Tutto il Calcio minuto per minuto, Radiolina propone la radiocronaca in diretta affidata come di consueto alla voce di Vittorio Sanna. Su Videolina, aggiornamenti all'interno di Sport Club sugli spalti, condotto da Mara Chessa.

 
"Non temiamo il genio di Cassano"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 06 Novembre 2009 07:56
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Nessun accorgimento anti-Cassano. Il genio calcistico del fantasista pugliese sarà di scena tra 48 ore al Sant’Elia ma non sposterà di una virgola equilibri e dinamiche del gioco rossoblù. Le conferme di quanto già ribadito in settimana da Massimiliano Allegri sono arrivate ieri, a Serramanna, da parte di due pilastri della difesa e del centrocampo cagliaritano.
«Cassano, in questo momento, è uno dei giocatori più in forma del panorama nazionale italiano - hanno detto all’unisono Alessandro Agostini e Daniele Conti una volta conclusa la visita ai 600 alunni dell’Istituto Comprensivo di via Sicilia - ma noi davanti al pubblico di casa cercheremo di imporre come al solito il nostro gioco, dettando i giusti ritmi alla partita e cercando di ripetere la prestazione perfetta offerta domenica scorsa contro l’Atalanta». Un pizzico di attenzione in più verso l’attaccante blucerchiato, mago dell’assist e della giocata vincente, sarà però giocoforza uno dei dogmi pre-gara imposti dal tecnico livornese. «Potremmo sparargli» - scherza Agostini. «Avremo certamente un occhio di riguardo nei suoi confronti - puntualizza Daniele Conti - proveremo a raddoppiarlo spesso in modo da fargli giocare meno palloni possibili, non permettergli di saltare l’uomo con facilità e limitarlo nelle sue giocate di classe improvvise e imprevedibili».
La ricetta per conquistare il 12º punto consecutivo in quattro giornate di campionato non potrà prescindere però dalla corretta impostazione psicologica che si riuscirà a dare al match. «Dovremo evitare di scendere in campo più rilassati del solito - prosegue Agostini - sarebbe un grande errore perché abbiamo finalmente imboccato la strada giusta. Rallentare in questo momento di slancio sarebbe un vero peccato per la corsa salvezza».
Una cavalcata trionfale, quella delle ultime due settimane, nella quale ad aver influito è stata un po’ per tutti anche la migliore condizione fisica del gruppo. «Con la condizione personale aumenta anche il rendimento della squadra - continua il terzino toscano - e non è un caso se col lavoro e l’impegno arrivano in fretta anche i risultati». Unico fluidificante di ruolo sulla fascia sinistra e con i compagni di reparto contati a causa degli infortuni. Come si vive questa sensazione di precarietà davanti alla propria porta? «In nessun modo particolare - conclude il rossoblù - ogni partita scendiamo in campo e facciamo quello che sappiamo. Quello che è successo al termine dei 90 minuti di gioco si valuta dopo il fischio dell’arbitro».
Mentalità vincente, che anche il vicecapitano (11 stagioni in rossoblù e 278 presenze tra A e B) fa sua come il resto del gruppo. «In questi ultimi anni ci siamo tolti tante soddisfazioni grazie alla forza interiore e alla voglia di lavorare con umiltà - spiega Conti - per questo siamo sempre più consapevoli delle capacità e del nostro valore».
Anche se in mezzo al campo questo Cagliari pare ancora privo del sostituto naturale del romano. «Sono mancato in tante partite e la squadra mi sembra che abbia saputo fare bene lo stesso. Non mi reputo insostituibile e vivo la mia dimensione come quella di tutti gli altri miei compagni: una pedina in un gruppo di valore».

 
Lazzari si arrende, niente Samp
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 06 Novembre 2009 07:55
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La febbre blocca Lazzari, domenica contro la Samp Allegri dovrà fare a meno dell'ex atalantino. Niente da fare, non recupera l'esterno di centrocampo rossoblù, che anche ieri è rimasto a casa con l'influenza. Una tegola per il tecnico del Cagliari che, a questo punto, lancerà nella mischia Dessena, pienamente recuperato dopo i piccoli guai fisici della settimana scorsa. Sempre fuori, naturalmente, anche Pisano e Marzoratti, che hanno svolto lavoro differenziato. Ieri per i rossoblù allenamento pomeridiano e piccola partitella in famiglia. Oggi nuova seduta nel pomeriggio, domani in mattinata è prevista la rifinitura.
L'obiettivo principale, inutile nasconderlo, sarà quello di fermare Cassano. C'è il talento della Sampdoria sulla strada dei rossoblù: a due veterani come Conti e Agostini il compito di spiegare come potrebbe essere arginato il genio di Bari Vecchia. I due giocatori del Cagliari sono stati ospitati ieri mattina a Serramanna dagli studenti dell'Istituto Comprensivo nella nuova tappa del tour nelle scuole, organizzato dal Cagliari Calcio. Un'immersione nel tifo del Medio Campidano per il centrocampista e il difensore di Allegri, ai quali domenica spetterà un compito importante contro la seconda forza del campionato. «Come fermeremo Cassano? Sparandogli». Agostini la butta sullo scherzo, ma la quarta vittoria consecutiva fa gola e il laterale toscano si ricompone di fronte all'impegno imminente: «Dobbiamo continuare sulla stessa strada. Il lavoro porta lontano. Tutti insieme potremo fermare Cassano e la Sampdoria». Il momento è esaltante ma l'ex empolese, in Sardegna ormai da sette anni, non si scompone: «Vietato rilassarsi», sottolinea, «manteniamo i piedi per terra, molto meglio». In difesa i giocatori sono contati ma Agostini non sente questo senso di precarietà: «No, non ci pesa essere così pochi, anzi, in situazioni del genere la carica è anche maggiore».
Da un amico all'altro, da Agostini a Conti, altro leader storico della squadra: «La nostra forza è il gruppo. Chiunque venga chiamato in causa, fa bene». La vittoria sull'Atalanta ha dato una spinta enorme. «Sicuramente, adesso la nostra mentalità dovrà rimanere immutata anche contro la Sampdoria: umiltà e voglia di vincere dovranno essere le stesse anche in questa nuova sfida». Occhio di riguardo per Cassano? «Senza dubbio», conclude il vice capitano del Cagliari, «salta l'uomo con grande facilità e può far vincere una partita da solo, con i suoi colpi».
SAMPDORIA Amichevole infrasettimanale per la squadra di Del Neri, che ieri ha affrontato i dilettanti del Vado a Bogliasco. I blucerchiati si sono imposti per 3-0, con le reti di Gastaldello, Tissone e Cassano. Al test non ha preso parte il centrocampista Mannini, che ha sostenuto un lavoro differenziato. Assenti anche gli infortunati Padalino e Semioli.

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"Per fermare Cassano ci vuole la ragnatela"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Giovedì 05 Novembre 2009 07:52
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Assist alla stessa stregua di un gol. Per Antonio Cassano è diventata un'abitudine. Domenica sarà al Sant'Elia, con la sua Sampdoria. "Giocatore che determina un risultato"ha detto Allegri, diretto interessato dato l'avvicinarsi del confronto, che tuttavia non pensa assolutamente a preparare qualcosa di particolare per mettergli la museruola. C'è già però chi l'ha affrontato in campionato. Che può dare delle "dritte" importanti al tecnico del Cagliari. E' il caso di alcuni ex allenatori, che si sono transitati sulla panchina rossoblù. Tutti con un denominatore comune. Non sono riusciti ad aver ragione della formazione blucerchiata. Ed è stato difficile raccoglier punti. Ha centrato l'impresa solo Davide Ballardini che, alla guida della Lazio, all'ottava giornata, ha impattato per 1 a 1. "Giocare di squadra, per limitarne la verve - è la ricetta dell'attuale allenatore della compagine romana - Senza stravolgere i meccanismi difensivi. Un giusto assemblaggio fra reparti, con i centrocampisti che danno una mano pure in fase di non possesso, può essere importante. Poi è evidente che, a sviluppare certe situazioni, può essere l'episodio, anche fortunato". Chi invece è stato travolto, con il Bologna, è Franco Colomba. Meteora alla corte celliniana, che ha avuto il contatto più recente con la squadra di Gigi Del Neri. La Sampdoria gliene ha rifilati quattro (a uno). "Era in una giornata di particolare vena -dice Colomba -Distribuì gli assist vincenti ai compagni. Io preparai, inizialmente, una sorta di gabbia attorno a lui, conoscendone le qualità. E lavorando pure di squadra. Quello che è importante è sbagliare poco. Se ti allunghi, e a noi capitò per cercare di recuperare il risultato, lui attacca gli spazi ed è un suicidio. Quando ha campo è immarcabile ". Chi invece non ha troppa voglia di parlare di calcio è Marco Giampaolo. Da poco avvicendato sulla panchina del Siena. Anche per lui quattro sberle (a una), rifilategli dai blucerchiati alla quarta giornata. "Gara nata male e finita peggio. Per tentare di bloccare Cassano è necessaria una ragnatela, meglio se supportata dagli aiuti in mezzo al campo". Non poteva mancare il giudizio di Eugenio Fascetti. Il tecnico che l'ha plasmato e lanciato nel calcio che conta. In quel di Bari. Correva la stagione 1999-2000. "E' sempre un talento.-ha detto-Però nella Sampdoria, ultimamente, l'ho visto cambiato. Pare quasi sedato. Non è più geniale e irriverente come prima. Resta però uno di quei giocatori che, in qualsiasi momento, ti inventa la giocata giusta".

 
Allegri ha l'imbarazzo della scelta
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Giovedì 05 Novembre 2009 07:51
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Aspettando la seconda in classifica con un piacevole imbarazzo della scelta. Ovunque, meno che in difesa. Ma i mezzo e in attacco Max Allegri si può sbizzarrire. Anche per una concomitante crescita psicofisica degli attori principali. Da Biondini a Lazzari senza scordare Conti: la cerniera-pensatoio del Cagliari lievita.
E le tre vittorie di fila danno dati eloquenti. A 76 ore dalla sfida alla Samp di Del Neri, il tecnico ragiona sul dispendio fisico e sulle condizioni del collettivo. Intanto, Lazzari sta a casa per la febbre mentre Sivakov è stato chiamato dall’under 21 del suo paese. Per Pisano e Marzoratti ancora lavoro differenziato.
La frenata di Allegri. Il livornese non ha dubbi: «Guai a rilassarci». Il messaggio al gruppo è nitido. I 16 punti in 11 gare sono un tesoretto strepitoso. Il Cagliari ha vinto tre volte fuori, più un pari a Livorno, e due in casa: il Sant’Elia fa stava diventando il tabù da sfatare. Poi, con il Genoa c’è stata la svolta. E adesso, dalla Liguria arrivano i cugini. «La Samp? Affrontarla è motivo d’orgoglio per tutti noi. Non sono secondi in classifica per caso». Allegri non ha torto. E la sfuriata di Cassano dopo i fischi e i mugugni della tifoseria, subito ricomposta alla ripresa degli allenamenti, non promette bene. Domenica saranno 90’ complessi.
Centrocampo a go-go. Allegri ha sottolineato la forza di poter impiegare con profitto e in qualsiasi momento Barone e Parola. Ha ricordato che Dessena si è riposato per quasi due partite. Inoltre, c’è Brkljca che sgomita per fare i primi minuti in serie A. E gli altri volano: Conti, Lazzari, Biondini hanno mostrato una forma che ricorda i tempi migliori. Facile ipotizzare per i liguri qualche novità.
Un attacco ritrovato. I quattro gol di Nenè hanno ridato il sorriso al presidente Cellino. Ora, il patron aspetta Larrivey. Ma anche la gara di Matri ha avuto un ruolo decisivo per scardinare l’Atalanta. Infine, Jeda. Il brasiliano ha tirato il fiato: «Dal 15 luglio non aveva mai saltato neanche un’amichevole» ha spiegato Allegri. E ci sono anche Ragatzu e Gallon, fiore all’occhiello del vivaio.
Sivakov in nazionale. Mikhail «il biondo» è stato convocato per l’under 21 della Bielorussia che martedì 17 novembre per le qualificazioni agli Europei, gioca a Tirana con l’Albania. Sivakov raggiunge i compagni lunedì.
Il tour delle scuole. Daniele Conti e Alessandro Agostini sono i protagonisti della tappa dello «Stadio dei bambini - Tour delle scuole». Stamani alle 10.30 sono all’Istituto Comprensivo di Serramanna, in via Sicilia. Notiziario. Ieri, al centro tecnico «Ercole Cellino», doppia seduta. Al mattino, palestra e lavoro propiocettivo. Di pomeriggio, riscaldamento, possesso e non possesso palla con partitina finale. Ancora differenziato per Pisano e Marzoratti. Ieri, forfait Lazzari, a casa con la febbre.

 
Cagliari, le radici della rinascita
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Giovedì 05 Novembre 2009 07:50
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Intorno alle squadre di calcio - non solo il Cagliari, quindi - si fa sempre un gran parlare di obiettivi: scudetto, Europa, salvezza. Come se indicarne uno potesse aiutare a raggiungerlo. Ed ecco che la domanda più gettonata tra quelle rivolte a Allegri è: dove può arrivare il Cagliari? Inevitabile la sacrosanta irritazione dell'allenatore rossoblù, che preferisce tenere i piedi per terra, nonostante le tre vittorie consecutive e la possibilità di centrare il poker, con la Sampdoria, domenica al Sant'Elia.
Fissare un obiettivo è ozioso. Le squadre di serie A si possono grosso modo dividere in tre gruppi. Quelle che lottano per lo scudetto (Inter, Juventus, Milan), quelle per l'Europa (Roma, Fiorentina, Sampdoria, Napoli, Genoa, Lazio, Palermo e Udinese), quelle per la salvezza (tutte le altre, Cagliari compreso). Travasi da un settore all'altro sono possibili, ma non più facili, se si fanno proclami. E allora, l'obiettivo del Cagliari è uno solo: salvarsi giocando bene e affrontare tutte le partite per vincere.
Un piano ambiziosissimo, perché non sono poche le squadre che stentano e che non hanno ancora trovato l'assetto: dalla Roma alla Lazio, dal Milan alla Juventus. Allegri, dopo qualche difficoltà iniziale, dovuta ai radicali cambiamenti impressi alla sua squadra, ha trovato la strada giusta, come dimostrano i risultati e la qualità del gioco espresso nelle ultime apparizioni.
E ciò è reso ancor più evidente da un fatto: l'intelaiatura è talmente solida, che il rendimento non cambia a seconda degli interpreti. L'esempio più eclatante è quello di Biondini. Pareva che il Cagliari non potesse fare a meno di Dessena (peraltro bravissimo), invece adesso è il “rosso” centrocampista a sembrare un intoccabile. E che dire di Nenè, inserito occasionalmente in squadra e capocannoniere rossoblù con quattro gol?
Troppo spesso, nell'analizzare una partita o il rendimento di una squadra, ci si perde in particolari: se avesse giocato questo, se fosse toccato a quell'altro. La realtà è che occorre una serie di fattori: una società seria, un allenatore capace di proporre uno spartito valido, un gruppo di giocatori dotato di entusiasmo e qualità. Non ci sono dubbi che la Roma concluda il campionato davanti al Cagliari, ma ci sono ancor meno dubbi che il Cagliari sia una squadra e la Roma no. Questo perché i giallorossi sono più forti individualmente ma non sono sostenuti da un progetto tecnico valido, come dimostrano le dimissioni di Spalletti.
Per concludere, due parole su Allegri. Negli ultimi tempi Cellino ha insistito a dire che sia un allenatore bravo ma non fenomenale. Non è così. Allegri è sopra la media, come dimostra la sua capacità di affermarsi nello spogliatoio non per il curriculum (c'erano l'Aglianese e il Sassuolo nel suo passato, mica il Real Madrid) ma per le conoscenze dimostrate nel lavoro quotidiano. Certo, la società è stata brava a metterlo in condizioni di esprimere le sue qualità, a perenne conferma che una squadra vera può nascere solo se le varie componenti sono capaci di interagire.

 
I piccoli passi di Allegri
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 04 Novembre 2009 10:10
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La Sampdoria, la sosta, poi il ciclo terribile. Dopo le tre splendide perle contro Genoa, Lazio e Atalanta il tecnico del Cagliari Allegri guarda al futuro con la tranquillità dei forti. I rossoblù volano, l'allenatore toscano non perde la testa, passare dall'esaltazione alla disperazione in serie A è molto semplice: «I rischi ci sono ma se affrontiamo le gare una per volta e con la giusta determinazione, possiamo stare tranquilli, il Cagliari continuerà a fare bene». Esiste il rischio di attraversare un periodo di rilassamento? «Non credo», sottolinea Allegri, «questa squadra ha un pregio, difficilmente perde di vista l'obiettivo principale. La forza per raggiungere i risultati dipende anche da questa nostra prerogativa». Umiltà da vendere, unita ad una forza di volontà enorme: due frecce nella faretra del tecnico di Livorno, che nel giro di due stagioni ha plasmato il Cagliari a sua immagine e somiglianza.
IN CRESCITA «Sappiamo di non dover lasciare niente al caso», continua, «nella scorsa stagione quando abbiamo allentato l'attenzione sul campionato, abbiamo anche subito sconfitte e gol in serie. La maturità in tal senso può esserci utile». Il Cagliari è in una posizione di classifica privilegiata, gioca bene e in campo si comporta al meglio, l'atteggiamento di crescita è palese: «Il campionato è ancora molto lungo, abbiamo fatto dei passi importanti, però ora non dobbiamo rilassarci, né distoglierci dal nostro obiettivo principale, che resta la salvezza». Un passo per volta, quindi, domenica ecco un altro appuntamento probante al Sant'Elia contro una delle squadre che gioca meglio a calcio: «La Sampdoria è una delle formazioni più forti del campionato, in avanti ha giocatori importanti, come Cassano che dovremo limitare con la forza e la partecipazione del gruppo».
ELOGI PER TUTTI La classifica è esaltante, modestia di rito a parte anche Allegri spende volentieri due parole di elogio per i suoi giocatori: «È un Cagliari nettamente migliorato rispetto alle prime esibizioni. Lo spirito di sacrificio aggiunto ad una crescita della condizione fisica ci ha aiutato. Persino contro il Chievo la squadra mi è piaciuta, specie per la maturità mostrata prima del gol. Poi Marcolini è stato bravo a trovare il pareggio, e da quel momento la gara si è fatta in salita». L'uomo della settimana è senza dubbio Nenè, autore della sua prima doppietta italiana: «Sta crescendo ed è migliorato» dichiara Allegri, «ma può fare molto meglio, deve migliorare il suo italiano per esaltare la sua crescita calcistica e trovare un ambientamento soddisfacente. Ma sono contento anche degli altri attaccanti: Larrivey quando è stato chiamato in causa ha fatto bene, così come sono soddisfatto degli altri reparti. In tanti devono migliorare, per esperienza e condizione fisica, Dessena, Barone, Lopez, Lazzari, tutti, comunque, stanno dando un apporto importante». Resta il problema di una difesa in emergenza, Marzorati e Pisano sono ancora out, a gennaio sarà necessario intervenire sul mercato: «Vedremo il da farsi, adesso siamo contati e lì dietro non possiamo far rifiatare nessuno ma nel gruppo c'è entusiasmo e questa è una buona medicina per risolvere anche le situazioni più complesse».
NOTIZIARIO Ieri i rossoblù hanno ripreso gli allenamenti, Marzorati, sempre alle prese con un affaticamento muscolare, e Pisano hanno lavorato a parte. Oggi è in programma una doppia seduta, mentre l'amichevole di domani è saltata: il Cagliari svolgerà un normale allenamento pomeridiano.

 
Sivakov in Under 21
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 04 Novembre 2009 10:08
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Mikhail Sivakov, giovane centrocampista bielorusso del Cagliari, è stato convocato dalla sua nazionale Under 21 per disputare una partita valida per le qualificazioni agli Europei, il 17 novembre a Tirana contro l'Albania. Sivakov rimarrà a Cagliari fino alla partita di domenica contro la Sampdoria, per aggregarsi ai connazionali il 9 novembre.

 
Stadio, il Sant'Elia resta pubblico
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 04 Novembre 2009 10:08
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Verso la concessione. Lo stadio resterà pubblico. Scoppia la pace al vertice tra Cellino e Floris. Dopo un anno di tira e molla le parti si riavvicinano. Ma l'ipotesi dell'acquisto dell'area, sembra tramontata. In via Roma si lavora per una concessione di lunga durata dello stadio Sant'Elia al Cagliari. E l'area dovrebbe dunque rimanere pubblica. Il problema ora sono i tempi. Perchè la proprietà pubblica dell'area impone una gara europea per l'appalto di costruzione (o ristrutturazione) dello stadio, dilatando inevitabilmente i tempi per le lungaggini della burocrazia. Da qui lo scetticismo di molti. Situazione confusa. Perchè lunedì l'ufficio
Espropriazioni del Patrimonio ha chiesto al Servizio Demanio regionale modifiche al vincolo di destinazione pubblica dell'area
dello stadio. Massimo Cellino arriva al Comune poco prima delle 13 e lascia il palazzo dopo un'oretta di colloquio con il primo cittadino. Chi frequenta palazzo Bacaredda dice di averlo visto più disteso rispetto alle ultime visite. Anche Cellino sembra soddisfatto. «Non ho mai visto Floris tanto determinato a costruire lo stadio come questa volta», ammette il patron rossoblù, «a
questo punto per me va bene qualsiasi cosa: alienazione o concessione. Mi va bene tutto. E sono pronto», conclude, «a fornire
tutta la documentazione necessaria. Sono nelle mani del sindaco». Poche parole anche da parte di Emilio Floris: «Non è più ora di parlare, ma di fare», sintetizza il primo cittadino. E lunedì è arrivata alla Regione la richiesta da parte del Comune di modifica dei vincoli di inalienabilità. La legge regionale (la numero 35 del 1995) allo stato attuale impone alla Ras di cedere a prezzo simbolico solo le aree con destinazione pubblica e in virtù di questa norma, l'alienazione sembra sfumare, salvo une tempestiva delibera ad
hoc della Giunta Cappellacci. In caso di no di viale Trento la soluzione potrebbe essere la gara pubblica per la progettazione, la costruzione e la gestione del nuovo impianto e una concessione duratura. Possibile la soluzione del project financing già prevista nel piano trienneale delle opere pubblich.

 
Allegri: "Sorpreso, ma non troppo"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 04 Novembre 2009 10:07
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Le tre vittorie consecutive dimostrano come il Cagliari abbia preso piena consapevolezza delle proprie possibilità, e soprattutto abbia ritrovato il gioco spumeggiante dello scorso campionato. Un exploit del genere ha in un certo senso sorpreso anche il tecnico Massimiliano Allegri. «Non mi aspettavo un simile rendimento, ottenuto, fra l’altro, nello spazio di una sola settimana».
«Certo - ha detto Allegri - dentro di me ci speravo. Ora però non dobbiamo allontanarci da quello che è il nostro vero obiettivo, ovvero ottenere la salvezza senza soffrire».
- Rispetto alle prime partite dove è cresciuta

Le tre vittorie consecutive dimostrano come il Cagliari abbia preso piena consapevolezza delle proprie possibilità, e soprattutto abbia ritrovato il gioco spumeggiante dello scorso campionato. Un exploit del genere ha in un certo senso sorpreso anche il tecnico Massimiliano Allegri. «Non mi aspettavo un simile rendimento, ottenuto, fra l’altro, nello spazio di una sola settimana».
«Certo - ha detto Allegri - dentro di me ci speravo. Ora però non dobbiamo allontanarci da quello che è il nostro vero obiettivo, ovvero ottenere la salvezza senza soffrire».
- Rispetto alle prime partite dove è cresciuta maggiormente la squadra?
«Anzitutto nello spirito di sacrificio dimostrato da ognuno dei giocatori, a questo va unito il miglioramento della condizione fisica. Ma avevamo offerto ottime prestazioni complessive anche prima di domenica e mi riferisco alla gara col Chievo, dove eravamo stati puniti soltanto dalle prodezze di Marcolini».
- Secondo lei Nenè quale grado di ambientamento ha raggiunto nel calcio italiano?
«Sinceramente non saprei quantificare la percentuale esatta, ma posso dire che i quattro gol messi a segno sinora dimostrano come sia decisamente a buon punto. Certo deve ancora migliorare in diversi aspetti. In ogni caso sono molto contento per lui».
- Con l’Atalanta avete espresso di gioco davvero notevole.
«Eppure per i primi trenta minuti le cose non erano andate esattamente così. Anzi erano stati caratterizzati da un sostanziale equilibrio. L’avere trovato il gol ha contribuito alla crescita della manovra e successivamente a rendere impeccabile anche la gestione della palla».
- A parte Nenè come ha visto il reparto offensivo?
«Matri è andato bene, così come Jeda e Larrivey, quest’ultimo nella mezz’ora in cui è stato impiegato ha fatto buone cose, si è creato due opportunità per segnare e questo è un segnale da interpretare positivamente. Soprattutto perchè consente al ragazzo di acquisire una maggiore fiducia nelle proprie capacità».
- Continua invece l’emergenza in difesa.
«Purtroppo durerà sino a domenica inclusa, perchè né Pisano né Marzoratti recupereranno per la gara con la Sampdoria. Fortunatamente ci verrà incontro la sosta».
- Sarà necessario tornare sul mercato?
«Pisano, quando rientrerà, sarà il nostro vero acquisto visto che finora non ha mai giocato, poi magari a gennaio con la riapertura del mercato vedremo se si potrà trovare un rimedio»:
- Sta pensando a quali accorgimenti adottare per fermare Cassano?
«Fermarlo è praticamente impossibile soprattutto se è in giornata di grazia, cercheremo di limitare il suo raggio d’azione e questo bisogna farlo con l’aiuto di tutti. Lui è un giocatore completo sotto tutti gli aspetti, è un autentico genio, ha forza fisica e una tecnica mostruosa. Dovremo superarci per renderlo inefficace».


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maggiormente la squadra?
«Anzitutto nello spirito di sacrificio dimostrato da ognuno dei giocatori, a questo va unito il miglioramento della condizione fisica. Ma avevamo offerto ottime prestazioni complessive anche prima di domenica e mi riferisco alla gara col Chievo, dove eravamo stati puniti soltanto dalle prodezze di Marcolini».
- Secondo lei Nenè quale grado di ambientamento ha raggiunto nel calcio italiano?
«Sinceramente non saprei quantificare la percentuale esatta, ma posso dire che i quattro gol messi a segno sinora dimostrano come sia decisamente a buon punto. Certo deve ancora migliorare in diversi aspetti. In ogni caso sono molto contento per lui».
- Con l’Atalanta avete espresso di gioco davvero notevole.
«Eppure per i primi trenta minuti le cose non erano andate esattamente così. Anzi erano stati caratterizzati da un sostanziale equilibrio. L’avere trovato il gol ha contribuito alla crescita della manovra e successivamente a rendere impeccabile anche la gestione della palla».
- A parte Nenè come ha visto il reparto offensivo?
«Matri è andato bene, così come Jeda e Larrivey, quest’ultimo nella mezz’ora in cui è stato impiegato ha fatto buone cose, si è creato due opportunità per segnare e questo è un segnale da interpretare positivamente. Soprattutto perchè consente al ragazzo di acquisire una maggiore fiducia nelle proprie capacità».
- Continua invece l’emergenza in difesa.
«Purtroppo durerà sino a domenica inclusa, perchè né Pisano né Marzoratti recupereranno per la gara con la Sampdoria. Fortunatamente ci verrà incontro la sosta».
- Sarà necessario tornare sul mercato?
«Pisano, quando rientrerà, sarà il nostro vero acquisto visto che finora non ha mai giocato, poi magari a gennaio con la riapertura del mercato vedremo se si potrà trovare un rimedio»:
- Sta pensando a quali accorgimenti adottare per fermare Cassano?
«Fermarlo è praticamente impossibile soprattutto se è in giornata di grazia, cercheremo di limitare il suo raggio d’azione e questo bisogna farlo con l’aiuto di tutti. Lui è un giocatore completo sotto tutti gli aspetti, è un autentico genio, ha forza fisica e una tecnica mostruosa. Dovremo superarci per renderlo inefficace».



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Bomber autentico
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Martedì 03 Novembre 2009 11:45
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Sbuffa, fa “no” con la testa,sbatte le braccia sui fianchi, applaude i compagni, dà “5”, in campo ha sempre la amminata veloce, nervosa. Gesti esplosivi quando manca la parola. Con gli occhi cerca Jeda. E poi: "In ogni posto in cui vado mi dicono “in bocca al lupo” - dice esterrefatto Nenè in portoghese - ma cosa vuol dire? Strizza gli occhi preoccupato per cercare di capire. Non ride mai. Pernora comunica così. E coi gol. E se pensate che in 322 minuti totali ne ha realizzato 4, cioè uno ogni 80 minuti, si deduce che per ora questo ragazzo dalla faccia spigolosa, abbia la media da bomber puro. Non sarà un giocoliere del calcio, ma un alchimista sì: trasforma palloni in punti. Quattro gol e tre vittorie. Sacro dono, braccia al cielo e canzoni mistiche brasiliane per ringraziare chi di dovere. Lo aveva sempre sognato. Arrivare in Italia ed ergersi a protagonista. Detto fatto. A fine gara, dopo la doppietta contro l'Atalanta si presenta ai giornalisti ancora con quell'aria da bambino imbronciato. "Sono contento". Dalla faccia chi l'avrebbe mai detto. Dopo undici giornate di campionato la sua seconda gara da titolare e la doppietta che inizia ad annichilire l'eredità ingombrante. Cercare di subentrare, nel cuore dei tifosi, a Robert Acquafresca. Ma Nenè ha già fatto mille conquiste."Il mio predecessore ha fatto bene a Cagliari. Ma le nostre caratteristiche sono differenti e a me piace essere me stesso", ha detto con decisione l'attaccante. Un anno fa a Madeira, dove tutti lo chiamavano “El tigre” per quei 20 gol da capocannoniere lusitano e per il tatuaggio da “cattivo” sul braccio. "Bella ma troppo isolata, Madeira. L'inverno è terribile. Poca gente in giro e molta noia. A Cagliari si vive notevolmente meglio. Anche nei ristoranti si mangia con discreta qualità".

Raffinato e all'apparenza spaesato, ma la su vita in città va già meglio. E preso subito sotto l'ala protettrice del connazionale Jeda, ha mostrato di sapersi adattare al calcio d'oltreoceano. "Anche se devo dire di aver trovato, in Italia, una situazione del tutto differente. Anzitutto nell'organizzazione delle partite, qua è tutto portato all'eccesso. Poi la preparazione: ho faticato parecchio
a tenere i ritmi, soprattutto nei primi giorni. Non ero abituato a questi tipi di allenamento ". Uno scontro frontale con
una realtà diversa: "Certo più professionale anche rispetto al Brasile". Poi ci sono stati quei dieci giorni persi, a luglio, nel bel mezzo del ritiro pre-campionato. Un po' galeotti e che hanno avuto il potere di destabilizzare il rendimento del giocatore. Erano serviti per tornare in patria ed espletare le pratiche burocratiche per regolarizzare il trasferimento nell'isola. "In effetti, concordo con il mio allenatore, che lo ha sempre rimarcato. Il fatto di non essermi allenato ha inciso, ed anche parecchio, sul rendimento iniziale. Pian piano, però, la condizione è tornata. Non sono ancora ai miei massimi livelli, ma conto di arrivarci a breve". Per ora resta la soddisfazione dei complimenti da parte del presidente Cellino. "Lui mi ha voluto, lui mi ha fatto il contratto. Spero di regalargli altre
gioie".

 
Cellino: "Il mio Cagliari dei miracoli"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Martedì 03 Novembre 2009 11:44
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«Dopo l’Atalanta volevo fare i complimenti a Biondini, poi ho lasciato perdere: avrei dovuto farli a tutti, da Cossu che sembrava Maradona a un Matri super. Ho un gruppo positivo, chi non dà in campo, dà fuori. E se la squadra gioca come sa, fa paura». Massimo Cellino non si nasconde. A 24 ore dalla terza vittoria di fila, il patron del Cagliari taglia corto: «Il 3 a 0 è stata la risposta giusta. Prima, in casa eravamo senza il giusto equilibrio»
«La squadra, diversa da quella dell’anno scorso e senza Acquafresca, aveva fretta e poco cinismo. Con l’Atalanta siamo cresciuti. Ora, si lavora per acquistare solidità».
- Presidente, cosa valgono 16 punti in dieci partite?
«Un bel gruzzolo per la salvezza. Ma sono realista: tenere la squadra in A in una regione con tante difficoltà quale è la Sardegna, non è facile. L’avversario più scarso guadagna 30 milioni di euro in più. Ecco perché non posso distrarmi e permettermi il lusso di godere: per stare a galla vanno curati i dettagli 365 giorni l’anno».
- C’è un trucco?
«Sì, essere bravi a risolvere anche le piccole cose dei giocatori, dalle trasferte ai rimborsi ai palloni. Fesserie che pesano sul rendimento. Li vediamo belli e forti, ma sono ragazzini fragili».
- Un esempio?
«Capire che per Nené è vitale avere la famiglia vicino. O che Marchetti, che fa cose lontane dal suo dna tecnico, non è sereno. Risolti i problemi abbiamo ritrovato Marchetti e intuito cosa può dare Nené: se fa la metà dei gol (20, ndr) che ha fatto in Portogallo, siamo a posto.
- Ma perché non le piacciono i “ragionieri”?
«Preferisco le squadre che osano e hanno cuore. Allegri deve dare voglia e determinazione per vincere con la testa e senza scomporsi».
- Presidente, giù la maschera: ha mai rischiato l’esonero?
«Max è un ragazzo educato e intelligente, raro nel mondo del calcio. Poteva andare alla Lazio, è qui per rimanere. Tre partite fa mi parlavano di esonero. Ho detto che se l’avessi cambiato non sarebbe stato per le sconfitte. E potrebbe accadere solo se dovessi rendermi conto che sta perdendo la sua identità e il contatto con la realtà».
- Insomma, il Cellino divora allenatori è in pensione?
«E’ cambiato il calcio, sono cambiato io e sono più sicuro delle scelte. Ma quando sei convinto di averlo capito e la volta che sbagli di grosso».
- Conti: pare di nuovo quello decisivo. O no?
«Non giudico Conti per un momento no. Sono uomini mica computer. Quest’estate la Fiorentina avrebbe dato un sacco di soldi a me e a lui. E’ voluto rimanere. E io sono felicissimo».
- Larrivey, perché non decolla?
«Verrà fuori ma non è facile giocare con i fischi. Qui hanno fischiato Suazo, Dario Silva, Dely Valdez, criticato Conti e Canini».
- «Cellino, sta con Lippi o con Cassano?
«Con Lippi, rispetto chi fa le scelte e se ne assume le responsabilità».
- Capello dice che il calcio italiano è in mano agli ultrà. Giudizio?
«Ha detto delle verità, ma avrei apprezzato di più se le avesse dette quando allenava in Italia».
- Le piace Mazzarri?
«E’ un ottimo allenatore, ma a Napoli le colpe non erano di Donadoni. Era da mesi che dicevo a De Laurentis di prendere il timone».
- Tra Ferrara e Leonardo, chi preferisce?
«Dico che Milan e Juve hanno fatto scelte coraggiose e senza arroganza, costruendo la squadra con il tecnico che si adegua».
- Chiudiamo con Mourinho: le è simpatico?
«No, potrebbe fare molto meglio. Ma deve piacere a Moratti».

 
Il Cagliari riscopre il centravanti
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Martedì 03 Novembre 2009 11:43
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Il Cagliari riscopre il centravanti, quello vecchia maniera: alto, forte, bravo di testa, un po' goffo lontano dall'area, micidiale, invece, nei sedici metri. L'ultimo esempio in rossoblù è quello di Dely Valdes, mentre Rolando Bianchi fu ceduto troppo presto perché si affermasse. Non un attaccante moderno, mobile, abituato a partire dalle zone laterali per poi convergere (come Acquafresca), capace di non dare punti di riferimento.
No, stiamo parlando del classico “pennellone” che punti di riferimento ne dà eccome. Il problema, per i difensori, è che una volta individuato non è detto che riescano a fermarlo. Chiedetelo a Consigli, portiere dell'Atalanta, le cui mani sono state superate di venti centimetri dalla zazzera bionda del nostro eroe, oppure a Talamonti, difensore della stessa squadra nerazzurra, che gli stava incollato ma che non ha potuto evitare il tocco decisivo di Anderson Miguel Da Silva, in arte Nenè, come lo chiamava la madre, che quel nome lungo proprio non riusciva a pronunciare.
È diventato l'idolo dei tifosi rossoblù prima ancora che segnasse i suoi quattro gol, gli ultimi due nel giorno della millesima partita del Cagliari in A, coincisa con la trecentesima vittoria nella massima serie. Anzi, prima ancora che iniziasse a giocare. Per quella strana alchimia che lega i tifosi ai propri beniamini, eletti tali, a volte, anche in assenza di specifiche virtù. La forza del nome, che evoca quello di Claudio Olindo de Carvalho, Nenè, appunto, un grandissimo che si è cucito sulla maglia l'unico scudetto del Cagliari e che ha giocato in rossoblù più partite di tutti: 311. Nenè, l'attuale, è brasiliano come l'originale, e dei brasiliani ha tutti i tratti comuni: devotissimo (è un atleta di Dio, come Kakà e Lucio), legatissimo alla famiglia, al suo Paese (ma la saudade per adesso non si è fatta sentire) e con alle spalle una storia comune a tanti ragazzini brasiliani.
Nato nella megalopoli di San Paolo (venti milioni di abitanti, un traffico inimmaginabile, al punto che la compagnia aerea brasiliana TAM effettua un collegamento aereo con un B737 dall'aeroporto Guarulhos, periferia nord, a quello di Viracopos, a sud), là è cresciuto, con nel cuore il Palmeiras (squadra fondata da emigrati italiani con il nome di Palestra Italia), dove non ha mai giocato e alla quale ha segnato il suo primo gol da professionista con la maglia del Santos, il mitico club di Pelè. E, naturalmente, non poteva che muovere i primi passi nel mondo del calcio come tutti i ragazzini brasiliani. «Ero un bambino calmo, non creavo problemi», ha raccontato a Roberto Montesi per la rivista del Cagliari “Cuore rossoblù”. «Mi bastava avere un pallone tra i piedi per essere felice. Giocavo per strada, scalzo, in un pezzetto di asfalto, con uno di quei palloni di plastica, che volavano via non appena calciati. Come porte usavamo due pietre. Squadre formate da tre o quattro giocatori, non c'era molto posto in campo. Terminavo le giornate con i piedi distrutti».
Dai e dai calci al pallone di plastica, finisce al Santos, poi al Riachuelo, al Boca Junior Sergipe, al Santa Cruz, al Cruzeiro, all'Ipatinga e, infine, al Nacional Madeira in Portogallo. Qualcuno lo indica a Cellino, che chiede informazioni a Suazo, l'anno scorso al Benfica: «Lo prenda, è fortissimo». Detto fatto. Che cosa lo ha spinto all'acquisto?, chiesero a Cellino. «È nato il 28 luglio, come me. Potevo farmelo sfuggire»? No di certo. Così il Cagliari riscoprì il centravanti.

 
Domani la ripresa, dietro l'angolo la Samp
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 02 Novembre 2009 19:50
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Consueto lunedì di riposo per il Cagliari, mai come questa volta meritato. I rossoblù hanno raccolto nove punti nella settimana di fuoco che ha visto Lopez e compagni sconfiggere Genoa e Atalanta al Sant'Elia, e la Lazio all'Olimpico. Una sette giorni in cui solo la schiacciasassi Inter è riuscita a tenere testa al ruolino di marcia della Allegri Band. Ciò che di buono è stato fatto và però messo subito da parte, in quanto domenica prossima è prevista una nuova sfida da vincere per dare continuità ai risultati ottenuti e mettere altri mattoncini nella costruzione della salvezza anticipata che consentirebbe poi di rivolgere la testa ad altri obiettivi.

La seconda partita consecutiva al Sant'Elia vedrà di scena sul campo cagliaritano la Sampdoria di Cassano e Pazzini, i gemelli del gol che stanno facendo sognare Genova con l'applicazione delle idee del mago Del Neri. I blucerchiati, dopo una partenza a razzo, hanno subito nelle ultime due giornate un lieve rallentamento, frutto della sconfitta a Torino contro la Juventus e del pareggio casalingo contro il Bari, con tanto di recriminazioni giustificate di Ventura e dei suoi giocatori. La società di Garrone mantiene comunque saldo il secondo posto, in coabitazione con la Juventus. Ma la trasferta di Cagliari si annuncia insidiosa, in quanto le energie spese in ques'inizio di stagione sono state tante, e i genovesi guardano alla pausa per la nazionale come a una fonte a cui abbeverarsi per ritrovare le giuste forze.

Contro la Sampdoria Allegri potrebbe ritrovare sulla corsia di destra Lino Marzoratti, a cui si aggiungeranno i recuperi di condizione di Jeda e Dessena, rimasti a riposo nella vittoria di ieri contro l'Atalanta. Niente da fare invece per Pisano, il cui lavoro differenziato proseguirà con il fine di mettersi a piena disposizione del mister per la gara immediatamente successiva alla sosta, l'affascinante sfida del Meazza contro il Milan di Leonardo.

L'appuntamento per la ripresa degli allenamenti è fissato per domani alle 15.30 nel centro sportivo di Assemini. L'entusiasmo e la serenità del gruppo saranno la molla su cui Allegri dovrà lavorare per presentare una squadra che sia ancora una volta in grado di sorprendere al cospetto della rivelazione Sampdoria.

 
Cellino: "Squadra che mi somiglia, gioca con il cuore"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 02 Novembre 2009 14:31
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Ha visto la partita e poi si è rinchiuso nel suo stanzino per guardare un po' di tv. Resta, però, da capire che cosa abbia visto. Lasciando lo stadio, Massimo Cellino lancia una frase assolutamente criptica. «Ma Colomba, l'allenatore del Bologna, stava imitando Emilio Floris?». Nessuno, in quel momento, ha ancora visto i riflessi filmati delle partite. E il presidente rossoblù spiega il significato della sua domanda mimando: porta la mano al viso e la sposta mimando un naso che si allunga. Quello che accadeva a Pinocchio ogni volta che diceva una bugia. Tutto chiaro, no? La questione stadio brucia, brucia tantissimo. «Quando chiedono sessanta milioni, stanno chiudendo automaticamente qualunque discorso». Cellino è rassegnato: il nuovo Sant'Elia, almeno nell'area occupata da quello attuale, non si farà. «E di questo Floris risponderà ai suoi elettori». Il presidente se ne fa una ragione. «Quando non si parla di stadio, il Cagliari finisce sempre con il vincere. Proprio come è accaduto anche contro l'Atalanta».
Una battuta anche per liquidare le mille partite in serie A e le trecento vittorie conquistate dai rossoblù nel massimo campionato. «Mille partite? Io ne ho fatto solo quattrocentocinquanta». Quella di ieri, comunque, è stata davvero una bella vittoria. «Devo fare i complimenti a Biondini, a Marchetti. Anzi, devo farli proprio a tutta la squadra». La prova dei rossoblù lo ha entusiasmato. «Questa è una squadra che gioca con il cuore. Somiglia proprio al suo presidente». D'altronde, come poteva giocare male il Cagliari contro l'Atalanta? «Questa volta non c'erano cugurre : non le ho fatte venire». Tutto studiato con precisione. Nonostante gli acciacchi. «Sono arrivato giovedì e non mi sono ripreso ancora dal fuso orario. E, per di più, ho una rinite allergica che mi sta facendo impazzire».
Il tre a zero sull'Atalanta è una buona medicina contro qualunque malanno. Anche se Cellino vola ancora basso. «Quando vedo la classifica, continuo a guardare le squadre che stanno dietro di noi». Be', sette punti di vantaggio sulle terzultime autorizzerebbero un po' d'entusiasmo in più. «La classifica inizierà a piacermi di più quando i punti di vantaggio saranno venti». I sogni di gloria, per il momento, restano nel cassetto: Cellino non ha ancora voglia di lasciarsi andare all'entusiasmo. In fondo, soltanto otto giorni fa, prima delle tre vittorie consecutive con Genoa, Lazio e Atalanta, il vantaggio dei rossoblù sulla zona a rischio era tutt'altro che rassicurante.
E allora non resta che godersi le soddisfazioni arrivate dalla vittoria sulla squadra di Conte. La doppietta realizzata da Nené, per esempio: un'altra delle scommesse vinte da Cellino. «Non avevo dubbi sul fatto che Nenè avrebbe fatto bene». A convincerlo, però, non sono stati filmati o relazioni degli osservatori. «Nenè è nato il 28 luglio: le persone nate in quel giorno non possono non fare bene». Piccolo quiz: quale altro personaggio del Cagliari è nato lo stesso giorno? Massimo Cellino, la risposta è esatta.

 
Il Cagliari vola grazie a Nenè
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 02 Novembre 2009 14:29
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Il Cagliari balla sui numeri. Ieri giocava la millesima partita in serie A, battendo l’Atalanta ha firmato la vittoria numero 300 nella massima serie. Per riuscirci ha impiegato 12 minuti, quelli finali del primo tempo: dal 33’ al 45’, annichilendo letteralmente l’Atalanta. Grande protagonista Nenè che ha rotto l’equilibrio della partita con la sua prima doppietta in serie A. Un rigore procurato da Lazzari e trasformato da Matri ha chiuso la partita.
La settimana d’oro del Cagliari insomma si è conclusa alla grande. Dopo aver battuto domenica scorsa il Genoa con molta sofferenza, e aver violato il campo della Lazio mercoledì, ieri una vittoria senza discussioni, come recita il punteggio. Tre successi di fila che hanno avuto immediati riflessi sulla classifica: dalla zona retrocessione, la squadra di Allegri si trova proiettata addirittura in nona posizione, di nuovo ai confini dell’Europa come ormai ci si era abituati nella scorsa stagione.
Ieri Allegri ha apportato giusto un cambio in attacco. Il tecnico ha voluto dare un turno di riposo a Jeda, che ha sempre giocato, ma ha anche voluto provare in avvio la soluzione Nenè e Matri insieme, con il brasiliano prima punta. Per il resto obbligata conferma della difesa, visto che gli uomini sono contati, e anche del centrocampo schierati a Roma.
L’inizio della partita non è stato dei migliori. Sì il Cagliari ha provato a forzare i tempi con le giocate di Cossu e le accelerazioni di Lazzari. Ma l’Atalanta di Conte ha ben presto preso in mano il pallino del gioco, spezzando con il suo diligente pressing le iniziative avversarie, tenendo palla e tentando improvvise sortite in avanti. La partita è andata avanti così per circa una mezzoretta. Sembrava insomma la classica gara rognosa, in cui il Cagliari avrebbe dovuto soffrire parecchio per venire a capo dell’avversario. A spezzare l’inerzia del confronto ci ha pensato Nenè. Il brasiliano si è procurato al 33’ un calcio d’angolo con una ficcante azione sulla sinistra. Il conseguente corner è stato battuto da Cossu e sullo spiovente lo stesso Nenè ha compiuto un prodigioso stacco deviando il pallone di testa in anticipo sulle mani protese di Consigli. Il gol ha cambiato ovviamente la storia dell’incontro. L’Atalanta ha abbozzato una timida reazione ben controllata dai rossoblù che dopo tre minuti sono riusciti nuovamente ad andare a segno: azione di Biondini sulla destra, palla a Cossu che sul fondo finta il cross di destro poi ritorna sui suoi passi e spedisce in area di sinistro un invitante traversone su cui è ancora Nenè il più lesto: il brasiliano tocca morbidamente il pallone e lo spedisce ancora in rete.
Un «uno due» terribile per la squadra di Conte che assiste ormai annichilita al monologo cagliaritano. I rossoblù, a quel punto, giocano sul velluto e riescono anche a triplicare grazie a una nuova azione promossa da Cossu che ha servito in area Lazzari. Il fantasista cagliaritano è stato steso senza tanti complimenti da Peluso. Per l’arbitro nessun dubbio: rigore netto. Una settimana fa contro il Genoa, assente Jeda, si incaricò della trasformazione Nenè. Stavolta il brasiliano, evidentemente appagato, ha lasciato la piazzola di tiro a Matri che ha saputo trasformare con freddezza, dando al punteggio i contorni di un trionfo.
Il Cagliari vola e sembra aver preso lo stesso piglio di un anno fa: dopo un avvio balbettante, una buona metà di stagione che ha fruttato la salvezza con largo anticipo. La storia si sta ripetendo...



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Acquafresca: "Peccato non esserci"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 31 Ottobre 2009 10:50
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Un amarcord triste per l'ex bomber. Robert Acquafresca domani non sarà a Cagliari, in quel "suo" Sant'Elia che tante soddisfazioni gli ha regalato nella breve ma intensa parentesi rossoblù. Il giovane attaccante torinese non attraversa un bel periodo e la stagione in nerazzurro, dopo le mille promesse finora non mantenute, si è tinta di un colore scuro a tinte ancora più fosche.
Cinque presenze in campionato, una in coppa Italia con un gol, 444 minuti giocati e un infortunio che ha liberato la verve realizzativa di Tiribocchi: per Acquafresca la stagione nell'Atalanta è cominciata molto male. In campionato non ha ancora segnato, due settimane fa è arrivato anche lo stiramento alla gamba destra che lo costringerà a stare fuori per almeno altri venti giorni; a poche ore dalla sfida contro il Cagliari Robert ha la voce triste di chi è in credito con la fortuna: «Per me questo non è un bel periodo», ha ribadito Acquafresca che, da ex di turno e protagonista annunciato di una sfida come quella contro la squadra di Conte, si è trasformato in un giocatore malinconico.
Alle luci della ribalta dovrà necessariamente prediligere un allenamento differenziato a Zingonia in compagnia di Ventrone, l'ex preparatore juventino che è solito torchiare i nerazzurri alla maniera del sergente maggiore Hartman nel film Full Metal Racket, grazie anche all'aiuto di due grandi casse che "sparano" la colonna sonora del film di Kubrick, mentre in campo prosegue l'allenamento. «Mi sarebbe piaciuto ritrovare gli amici di Cagliari», sottolinea l'attaccante «ma mi devo curare e devo pensare soprattutto a ritornare in forma». Come sono lontani i tempi d'oro nell'Isola, pochi mesi per precipitare in una situazione di malessere che solo il tempo e i gol, a questo punto, potranno capovolgere. Prima le sconfitte in serie, poi la sfortuna sotto rete, 15 giorni fa il problema fisico. Dall'investitura interista sembra sia passato un secolo. Da quel momento sono cominciati i guai per l'ex rossoblù: «Voglio guarire bene», conclude Robert «per salutare gli amici ci sarà sempre tempo».
Acquafresca non sarà l'unico assente tra i bergamaschi: Barreto (lunedì verrà operato a Roma per ridurre la microfrattura del quinto metatarso del piede sinistro), Ferreira Pinto, Manfredini e forse Radovanovic (lieve distorsione alla caviglia) non giocheranno contro il Cagliari. L'altro ex rossoblù Bianco, invece, potrebbe partire dalla panchina. Oggi in mattinata rifinitura a porte chiuse.

 
Cagliari non ti distrarre
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 31 Ottobre 2009 10:49
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Max Allegri non fa tabelle. E tocca ferro. Ma alla vigilia della partita con il Genoa si è lasciato sfuggire un dato: “Nelle quattro partite che ci sono da qui alla sosta per la nazionale, non sarebbe male fare cinque punti”. L’Italia di Lippi blocca il campionato fra tre domeniche. I conti sono presto fatti: con l’Atalanta, domani, e la Samp, domenica prossima, il Cagliari può mettere altra fiducia, e punti utili per soffrire meno, in cascina.
Tutto ciò è faciliotato dalle due vittorie consecutive che in quattro giorni hanno allontanato dubbi e perplessità dalla squadra. Ovviamente, sarebbe sciocco illudersi. O pensare che la resa psicoagonistica raggiunta, sia tale da mettere al riparo da un campionato schizofrenico, duro e ricco di sorprese.
Umili e coraggiosi. Quel che si è visto all’Olimpico è il Dna di Conti e soci. La constatazione è utile per proseguire senza tentennamenti sulla strada del sacrificio e della fatica. Allegri non ammette renitenti. Chi indossa la maglia deve sputare sangue. Il tutto, dando il massimo per una manovra rapida e priva di cali di concentrazione. Con un plauso alla panca: Dessena, Lazzari, Biondini, Barone e Nené sono i primi riferimenti del tecnico. La risposta è più che positiva.
Atalanta, test speciale. L’asticella nei prossimi dieci giorni è destinata a salire. Al Sant’Elia la prova con l’Atalanta - battuta mercoledì notte dal Livorno, complice una papera di Consigli - va presa con le molle. Sarà fondamentale la qualità della prestazione. Con il team di Conte, i rossoblù ripassano il primo comandamento: in casa, guai a lasciare punti alle dirette avversarie per la salvezza. Chievo e Siena, hanno già preso. Per Allegri è basilare la preparazione della gara: la gioia per i 6 punti in due turni ravvicinati, va gestita con attenzione.
La Samp e la solidità del gruppo. Con 14 punti in 10 giornate il Cagliari ha rimesso in sesto le forze dopo un avvio altalenante. Alcuni degli uomini chiave - Lopez, Conti, Biondini, Agostini - hanno mostrato smalto e grinta. La Samp di Del Neri, attualmente terza in classifica nonché bastonata dalla Juve, ha fin d’ora i panni della squadra che potrà dare una misura al Cagliari ritrovato.
La festa del rock. Massimo Cellino è tornato in Italia. Si sta godendo il buon momento della squadra. E per festeggiare, nulla di meglio che fare il bilancio dei primi mesi di attività dell’Accademia della musica. Fondata dal patron rossoblù, la scuola è intitolata alla mamma, Fanny Silesu, figlia del grande compositore Lao. Ieri notte, la club house del centro “Ercole Cellino” di Assemini ha ospitato una serata nel nome del rock e dell’Accademia. Con il presidente e la sua band, i Maurilios, si sono esibiti allievi e altri artisti. Performance talentuose e passionali per un rock fresco e innovativo. Ma la parte del leone è andata anche alle hit amate da Cellino: Eagles, Santana e Bob Dylan.

 
Su Radio Bonaria Anteprima Calcio con TuttoCagliari
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 31 Ottobre 2009 10:47
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Come ogni sabato, anche oggi alle 13 (e in replica alle 16), va in onda sulle frequenze di Radio Bonaria (fm 104.600) "Anteprima calcio". In studio Fabrizio Boi, che con il direttore responsabile di TuttoCagliari.net Christian Seu analizzerà il momento del Cagliari alla luce della duplice affermazione contro Genoa e Lazio e in vista del doppio appuntamento casalingo contro Atalanta e Sampdoria.

 
Allegri: "La formazione? Ho ancora dubbi in avanti"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Mercoledì 28 Ottobre 2009 07:17
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Consueto incontro con la stampa per mister Allegri, alla vigilia del match che vedrà i rossoblù affrontare la Lazio all'Olimpico, terra di conquista l'anno scorso. Ricordando il 4-1 di gennaio, il tecnico livornese commenta: "Arrivammo al massimo della forma e supportati dai risultati". Ben diversa la situazione attuale: "Stavolta sarà tutt'altra partita. Mi aspetto una Lazio aggressiva, che vorrà riscattare gli ultimi risultati negativi".

Allegri guarda comunque il bicchiere mezzo pieno di questo altalenante avvio di stagione: "Noi cercheremo come al solito di fare la nostra parte. C'è lo spirito giusto. I ragazzi attraversano un buon momento. Domenica hanno saputo reagire alle difficoltà nella maniera migliore. Abbiamo 10 punti, un buon bottino, considerando che sono cambiati gli equilibri, e Lopez è rimasto fuori un mese".

Per quanto riguarda la formazione da opporre ai biancocelesti, sicura la conferma in blocco della retroguardia, anche per la forzata assenza di Marzoratti, mentre i dubbi sono in attacco. "Nenè ha giocato bene, ma non disputava una partita intera da cinque mesi; Matri e Jeda sono in buona condizione, e ho pronto Larrivey, che vedo in palla. Deciderò domani mattina dopo l'ultimo allenamento".

 
I convocati per la trasferta a Roma
Teams - Cagliari
Scritto da Vincenzo di Massa   
Martedì 27 Ottobre 2009 12:36
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Massimiliano Allegri ha comunicato la lista dei convocati in vista della trasferta partenza prevista questo pomeriggio per Roma, dove domani i rossoblù affronteranno la Lazio in notturna. Fra i 20 che partiranno non c'è il nome di Lino Marzoratti, che non ha recuperato dall'affaticamento muscolare e dovrà quindi rimanere fermo ai box. Canini è pronto a essere dirottato nuovamente a destra, ma non è del tutto esclusa un ipotesi differente, con l'adattamento di Dessena al ruolo di terzino, provato spesso in allenamento in quella posizione al pari di Sivakov, per il quale tuttavia è improbabile un esordio in A in un ruolo non suo. Per il resto nessuna novità di rilievo. Rimane a Cagliari anche Ragatzu.

Questa la lista dei convocati:

Portieri: Lupatelli e Marchetti

Difensori: Agostini, Astori, Canini, Lopez

Centrocampisti:
Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Cossu, Cotza, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov

Attaccanti:
Jeda, Larrivey, Matri, Nenè

 
agente canini
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Martedì 27 Ottobre 2009 11:44
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Michele Canini è tornato. Dopo essere stato a un passo dalla cessione negli ultimi giorni di calciomercato estivo, il difensore del Cagliari è rimasto in rossoblù. Inizialmente relegato in panchina da Allegri, è ritornato in campo dopo l'infortunio rimediato da capitan Lopez a Firenze e non ha deluso. In coppia con Astori ha disputato grandi partite e domenica contro il Genoa si è cimentato nel ruolo di terzino destro, al posto dell'infortunato Marzorati. Una prestazione ottima, che lascia ben sperare. Visto l'ottimo momento del difensore bresciano. parla  Renzo Contratto, agente del giocatore rossoblù: "Michele sta bene ed è contento. Sta giocando con continuità, con un rendimento notevole, consono ai suoi standard. Anzi, credo abbia ancora dei margini di miglioramento".

Canini ad agosto fu vicinissimo alla Lazio di Ballardini, tecnico che stima tanto il difensore, dopo averlo allenato alla Sambenedettese e al Cagliari. Alla fine però Michele rimase in Sardegna e la trattativa si arenò. Un discorso che, forse, potrebbe riaprirsi a gennaio: "Michele ha un contratto fino al 2011 e a Cagliari sta bene. Certo, con queste ottime prestazioni si potrebbe magari aprire qualche margine di trattativa con qualche club. Ma ancora è troppo presto per parlarne".

 
Cellino :"Bravo Allegri"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Martedì 27 Ottobre 2009 11:41
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Appuntamento all'Olimpico, domani per la sfida in casa Lazio. Contro Davide Ballardini, fresco ex alla corte di Massimo
Cellino. È pronto alla trasvolata oceanica, ma da Miami il presidente non si perde una puntata delle vicende cagliaritane.«Ero certo che ci saremmo ripresi - ha detto il numero uno di viale La Playa - La squadra aveva già dimostrato, in altre occasioni, di essere in grado di battersi contro chiunque. Purtroppo non sempre siamo riusciti ad avere la giusta concentrazione. E le mie critiche,
nei confronti della squadra, che avevo espresso al termine della sconfitta casalinga con il Chievo erano giustificate, dato che
non avevo visto la necessaria determinazione da parte dei giocatori. Do merito all'allenatore di aver gestito in maniera
encomiabile il momento di difficoltà, dopo le due sconfitte consecutive che potevano creare una situazione difficile. Si sa
che quando i risultati non arrivano, i malumori possono intaccare un ambiente, comunque sano». Pare soddisfatto dell'affermazione contro il Genoa. Tre punti importanti e Sant'Elia finalmente violato. Anche se permane l'emergenza in difesa,
dove Allegri si ritrova con gli uomini contati. Si paventa, da più parti, l'arrivo di qualche rinforzo. qualcuno addirittura si propone, senza mezzi termini. «Anzitutto voglio chiarire una cosa - prosegue il presidente - Sento da più parti che a gennaio
il Cagliari ritornerà sul mercato. Non mi pare proprio il caso di mettere in giro queste voci. Siamo una squadra completa
in ogni reparto. Se si va a spulciare la rosa, si noterà che non ci sono particolari buchi nell'organico. Il Cagliari è formazione
costruita per raggiungere l'obiettivo minimo della salvezza. Meglio se con qualche giornata d'anticipo, come è accaduto l'anno scorso. Non c'è alcun allarme che coinvolga il reparto difensivo. Si tratta di una situazione contingente. Sarà poi il tecnico a valutare quali accorgimenti adottare per non alterare gli equilibri del reparto». Poi una tiratina d'orecchie al pubblico, in generale. «Mi da fastidio una cosa. Lo scetticismo da parte della gente verso questi ragazzi. Che vanno aiutati e sostenuti. A Cagliari si va
controcorrente rispetto a tutti gli altri stadi italiani. Dove si ha la massima fiducia nel lavoro della società. Capita a tutti di attraversare momenti difficili e delicati durante un'intera stagione. Ma alla fine i reali valori vengono a galla». Anche oltreoceano
sono arrivati gli echi della contestazione da parte di una frangia del pubblico, situata nel settore distinti, che ha avuto come
conseguenza la reazione, forse esagerata, di Davide Biondini, dopo il gol del primo pareggio rossoblù. «Certamente
io credo che si sia trattato solo di una parte di quel settore dello stadio. I veri tifosi avranno invece certamente gioito». È
ancora tutt'altro che in via di definizione la vertenza-stadio. Su questo argomento Cellino resta tuttavia abbottonato. Non
vuole esprimersi. «Al mio ritorno in Italia dovrò definire la situazione personalmente. Per ora non posso dire nulla, poichè
ho avuto impegni in America che non mi hanno consentito di seguire l'evolversi della situazione».


 
e' un Cagliari tosto
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Martedì 27 Ottobre 2009 11:40
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Ci vuole pazienza, fiducia, compattezza e, soprattutto, una convinzione: il Cagliari ha come unico obiettivo la salvezza e i risultati straordinari dello scorso campionato vanno archiviati, se non si vuole perdere contatto con la realtà. Questo ha detto la partita con il Genoa, che ha sancito il primo successo interno della stagione dopo le tre sconfitte consecutive con Siena, Inter e Chievo Verona. È stata una vittoria sofferta, che i rossoblù hanno conquistato con le armi solitamente a disposizione delle squadre di provincia: umiltà, cuore, determinazione, capacità di non arrendersi. Il Genoa, pur in crisi, dispone di un potenziale tecnico non paragonabile a quello messo a disposizione di Allegri.
A NERVI TESI Per l'allenatore rossoblù è stato un week-end campale.
L'immagine di Allegri che dava le spalle a Nenè mentre calciava il rigore del 2-2 è emblematica: troppe tensioni, troppi mormorii, troppa insofferenza, anche da parte di settori del pubblico (in particolare quello dei distinti, al quale si è rivolto polemicamente Biondini dopo aver segnato il gol dell'1-1), che Allegri ha elegantemente ripreso nel dopo partita. In giro c'è qualche commentatore poco limpido che adombra presunte incomprensioni tra Cellino e il suo allenatore, con l'obiettivo di minare l'ambiente rossoblù e promuovere qualche candidato alternativo. Una manovra subdola che, per fortuna, trova poca presa in un ambiente compatto come una biglia di vetro. Pesava, inoltre, l'incapacità del Cagliari di spezzare il tabù Sant'Elia, che ha resistito sino all'87', quando Lazzari ha infilato in porta la palla del 3-2. «Meritato», ha detto Allegri, in un dopo gara innervosito dalle insinuazioni del tecnico genoano Gasperini, in grave difficoltà a giustificare con Preziosi (che non lo ha mai amato, nonostante le parole melliflue degli ultimi anni) le tre sconfitte consecutive con ben undici gol sul groppone.
A MUSO DURO Il Cagliari ha reagito alle difficoltà con determinazione, riuscendo persino ad attenuare i nefasti effetti del doppio infortunio del terzino destro. A Pisano, all'ultimo momento si è aggiunto Marzoratti, costringendo Canini a giocare in una posizione per lui inusuale, dove peraltro se l'è cavata più che dignitosamente. Il doppio svantaggio avrebbe stroncato un toro, invece, il Cagliari con molto cuore ha risalito la china, sino a compiere il sorpasso finale. Il Sant'Elia ha giustamente tributato ai rossoblù un lungo applauso finale. Ma prima?
LE DIFFICOLTÀ Dal settore distinti è piovuto qualche fischio di troppo, che hanno irritato i giocatori e l'allenatore. Per questo Allegri, nel dopo gara, ha ricordato che questo sarà un campionato di sofferenza, con alti e bassi e con un unico obiettivo: la salvezza. Le imprese dello scorso anno non possono essere ripetute, perché la squadra è meno ricca di quella dello scorso anno e perché i cambiamenti della formazione-base, per motivi vari, sono stati notevoli. Ecco perché serve pazienza da parte di tutti, a iniziare dalla società per proseguire con il pubblico. Allegri riuscirà a tenere la squadra ben oltre la linea di galleggiamento (adesso è quindicesima con quattro punti di vantaggio sul terzultimo posto) e a gennaio la società potrà apportare i ritocchi necessari. La difesa è corta e il deficit è evidenziato dagli infortuni. Il centrocampo è ricco di uomini ma male assortito, perché c'è meno qualità dello scorso anno, limite al quale Lazzari, bravo ma non ancora continuo, non riesce per il momento a sopperire completamente. E per quanto riguarda l'attacco, l'errore è stato evidente: per sostituire Acquafresca si è puntato su Larrivey, reduce da un'esperienza negativa in Italia, e su Nenè, neofita del campionato italiano. Allegri sta ancora cercando di capire chi dei due possa garantire il numero di gol necessari per salvarsi.
LO SCENARIO I tifosi, dopo le gioie della passata stagione, sognavano piazzamenti Uefa e cose del genere. Niente di più sbagliato. La strada per arrampicarsi sino a quelle vette è lunghissima e molto ripida.
Le gerarchie del campionato sono cristallizzate, per fare il salto di qualità, servirebbe rinforzare la società e dotarla di mezzi finanziari superiori. Come? Con uno stadio di proprietà che possa essere una fonte di reddito e con una diversa ripartizione dei diritti televisivi.
Questioni complesse, forse irrisolvibili. La vicenda del Sant'Elia forse sarà senza fine, mentre i nuovi diritti tv difficilmente determineranno la svolta. Le differenze tra ricchi e poveri resteranno immutate. Così va il mondo del calcio. E non solo quello.



 
Cambi azzeccati, grande maturità
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 26 Ottobre 2009 08:34
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Matri-Nenè nasce quasi per caso. E sembra già una bella trovata. Allegri taglia la testa al toro: «A me sono piaciuti tutti»,
ha commentato a fine gara. Dopo però, aver confessato da qualche volto amico in tv: «Quello di Matri per Jeda è stato
un cambio fortunato», mica studiato. Eppure sembra che i due si completino a vicenda.«Jeda era stanco e mi serviva la
velocità di Matri perchè avevano tre difensori ammoniti, ma non volevo togliere Nenè, un punto di riferimento in attacco
». Tatticismi e modestie a parte, stavolta Allegri passerà una bella serata. «Sono contento della reazione psicologica della
mia squadra dopo due svantaggi. Siamo rimasti compatti nonostante loro non ci facessero giocare e abbiamo dimostrato
maturità». L'impeccabile eleganza nei gesti del tecnico scardinata nei minuti finali. Sbraitava e si agitava. «Non è che
marcavo stretto il quarto uomo, è che mancava poco e il risultato oggi era troppo importante...». Un 3-2 secondo Gasperini “rubato”
per aver “intimorito l'arbitro”. «Vorrei rubarli ogni domenica così i tre punti, se l'allenatore del Genoa ha detto questo si prenderà le sue responsabilità. I miei ragazzi non hanno intimorito nessuno e se noi andassimo a recriminare ciò che ci è successo in tante gare diventerebbe noioso e di cattivo gusto. Il loro gol era arrivato in maniera occasionale. Non trovavamo spazi, con un
avversario che si metteva nella metacampo con dieci uomini a marcare a tutto campo. Abbiamo ribaltato la partita due volte,
durante l'intrevallo avevo solo chiesto ai ragazzi di stare tranquilli». Si sente ancora in campo. «E mi sono stancato di
sentire paragoni con la squadra dello scorso anno, quella favola è finita il 31 maggio ora ci sono altri .30 punti da fare».
La testa è già a mercoledì, contro la Lazio. «Spero di recuperare Marzoratti, aveva un problema muscolare». Ieri sostituito
da Canini. «Astori è mancino, Lopez non era al cento per cento e mi sono fidato di lui». una vittoria che vale un premio importante
per la sua 200 panchina da tecnico professionista: «Non lo sapevo, ma questo può solo voler dire che si invecchia»

 
La prima volta di Nenè al S'Elia
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 26 Ottobre 2009 08:34
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Alzi la mano il tifoso rossoblù che, in quel fatidico minuto 33 della ripresa, non ha avuto paura. L'arbitro concede il calcio di rigore al Cagliari, sulla palla si buttano Matri e Nenè che discutono su chi deve battere. Si forma un capannello con tanti rossoblù, arriva Conti che cerca di fare da paciere tra i due litiganti, Matri si rassegna, con rabbia, butta il pallone in terra e Nenè, finalmente, va a battere.
In quelle situazioni, nelle quali si accumula tensione, il rigorista rischia la figuraccia. Ma lui, Nenè, si dimostra implacabile: calcia alla destra del portiere, colpisce il palo e il pallone finisce in rete. Tutto semplice, a sentire l'attaccante brasiliano. «Ho parlato con Matri», racconta, «perché entrambi eravamo nella lista dei rigoristi. E poi ho calciato». E quella palla che è andata a sbattere sul palo? «Sapevo che sarebbe entrata: ho deciso di tirare in quel modo perché avevo davanti un portiere alto. Se, contro un avversario così, si calcia rassoterra e a fil di palo, difficilmente si sbaglia».
Mica male bagnare l'esordio casalingo da titolare con un gol. «Una splendida emozione cominciare dal primo minuto nel proprio stadio. Uno stadio, tra l'altro, molto caldo che fa sentire a proprio agio i giocatori». Varrebbe la pena ripetere quell'emozione in altre occasioni. «Finalmente mi sento pronto per giocare con continuità. Anche se so che ho ancora tanto da imparare. E, soprattutto, che devo impegnarmi in allenamento per convincere l'allenatore a farmi giocare».
In fondo, non è mica facile passare da un campionato di seconda fascia come quello portoghese a uno dei top europei, la serie A italiana. «Infatti sto lavorando per cercare di adeguarmi alle nuove esigenze. In particolare, in Italia il contatto fisico è molto più frequente. E si gioca con una velocità decisamente superiore rispetto a quella del Portogallo».
Ma lui, Nenè, sembra avviato sulla strada giusta: in fondo, dopo il gol che ha regalato la vittoria al Cagliari nella trasferta di Bari, ieri ha segnato la sua seconda rete con la maglia rossoblù. «Perché mi sto abituando a questo nuovo modo di giocare per me. E perché sto riuscendo a entrare nei meccanismi della squadra. Ma, lo ripeto, so che devo fare ancora tanta strada».
Quel gol, magari, potrebbe valergli la conferma di un posto da titolare per l'incontro di mercoledì prossimo, la trasferta all'Olimpico contro la Lazio. «Non sono certo io che devo decidere. A me spetta soltanto di impegnarmi per conquistare la fiducia dell'allenatore». Conta, in realtà, poco chi parte titolare e chi resta in panchina. Molto più importante sarà cercare di conquistare un risultato positivo contro la formazione di Ballardini, reduce dalla sconfitta sul campo del Bari. «Ci aspetta una partita molto difficile», avverte l'attaccante brasiliano. Che non si preoccupa esclusivamente del valore degli avversari. «Per riuscire a ribaltare il risultato della partita con il Genoa abbiamo utilizzato molte energie. Adesso, in questi giorni, dobbiamo preoccuparci di recuperare tutto quello che abbiamo speso».

 
Allegri esalta la squadra: "Vittoria di carattere"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 26 Ottobre 2009 08:32
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Duecento candeline da professionista con tre punti in doppia rimonta come regalo. Massimiliano Allegri festeggia in bellezza. Il “suo” Cagliari ritrova carattere e cuore per rimettere in sesto una partita che il Genoa si era ritrovata spianata da un deviazione involontaria di Dessena. Il tecnico del Cagliari parte da qui, dal primo episodio negativo: «Anche stavolta ci hanno punito dopo un mezzo tiro in porta. Però, sono contento per la reazione dei ragazzi. Siamo rimasti tranquilli, abbiamo ragionato e non ci siamo buttati giù. Questa vittoria l’abbiamo conquistata sul campo».
Pazienza se in sala stampa Gasperini sbraita contro Gava e i suoi collaboratori: «No comment» taglia corto Allegri. Ma i tifosi non scordano che l’anno scorso il Cagliari subì un’ingiusta espulsione di Cossu e giocò, e perse, in 10 per oltre un’ora. Di fatto, un motivo in più per gioire. «Mi è piaciuta la compattezza, abbiamo mostrato maturità ed è arrivata l’intensità che ci ha sempre contraddistinto. E’ stato una sorta di test da superare».
In breve, la prima vittoria casalinga stagionale, è una sorta di ricompensa per un gruppo che si è mostrato solido al momento giusto. «Proprio alla vigilia di questa partita abbiamo parlato con i ragazzi dell’avvio disastroso dell’anno scorso. Poi, abbiamo messo su un filotto positivo fino alla trentaduesima. Ma quella è stata una bella favola che si è chiusa il 31 maggio. Quest’anno ci sono sei nuovi giocatori, è tutto diverso e più complicato, basta vedere il Livorno che è andato a vincere all’Olimpico con la Roma. Per mantenere la categoria - spiega Allegri - si deve lottare sempre, e sarà molto più difficile anche perché la quota salvezza sarà intorno ai 40 punti. Dovremo abituarci a soffrire e i ragazzi vanno aiutati sempre».
Sulla partita, poche storie. L’allenatore livornese la prende larga. E parte dalla reazione decisa e ordinata di Conti e soci. «Mi è piaciuto il modo di ripartire nonostante lo svantaggio. Sul saper riprendere il filo del gioco in qualsiasi situazione di sofferenza, abbiamo lavorato in settimana. E la risposta è arrivata come volevamo. Ci è andata bene e sonso più che soddisfatto». In sintesi, una vittoria costruita nei dettagli: «Ero fiducioso, nel primo tempo abbiamo fatto bene e ho pensato che avremmo trovato il vantaggio prima dell’intervallo. Poi, il Genoa ha difeso con dieci uomini dietro la palla nella propria metà campo. Ma alla fine la nostra forza è stata premiata».
Inevitabile il richiamo ai cambi, argomento “caldo” fin dal dopo Catania. «Jeda è uno di quelli che ha giocato di più, ed era un po’ stanco. Ho lasciato Nené per tenere un riferimento alto al centro dell’area. Dessena era un po’ in difficoltà e con Matri, visto che loro avevano tre giocatori ammoniti, ho cercato la forza e la velocità. Forse, per una volta sono stato anche un po’ fortunato». Fortuna e audacia. Con una voglia di essere spregiudicati, propositivi. Allegri annuisce. E tira dritto: «Ripeto, vorrei che anche i tifosi capissero che i ragazzi non hanno mai fatto mancare l’impegno. Talvolta si sbaglia, ma l’errore tecnico fa parte delle cose. Invece, quel che noi dobbiamo capire, tutti assieme, è quanto sia complessa la corsa per stare in serie A. Ma stavolta - ha concluso Allegri - la squadra va applaudita».





 
Biondini: "Zittiti quelli che offendevano mia mamma"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Lunedì 26 Ottobre 2009 08:30
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L'autore del primo gol dei rossoblù Davide Biondini analizza la gara vinta con il Genoa: "E' stata una vittoria importante, soprattutto per come è venuta. Nel primo tempo, noi facevamo la gara e loro sono andati in vantaggio su mezzo tiro. Avevamo iniziato a pensare che fosse una domenica stregata, ma poi abbiamo saputo reagire, prendendoci questi tre punti che fanno bene al morale. Un successo che abbiamo voluto ad ogni costo". L'esultanza polemica: "Ce l'avevo con quelle persone che hanno insultato mia madre e mi hanno dato del venduto per tutto il primo tempo. Non mi sembrava giusto. Chiedo scusa perchè non dovevo farlo e non mi rivolgevo a tutto lo stadio, però non ho saputo rimanere zitto".

 
Cagliari all'assalto del Sant'Elia
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 25 Ottobre 2009 07:16
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Settimana da capogiro, inizia oggi al Sant'Elia contro il Genoa (seguiranno le sfide mercoledì con la Lazio e quattro giorni dopo con l'Atalanta ) un tour de force che potrebbe segnare il campionato del Cagliari. Avanti senza paura, il messaggio lanciato anche ieri da Allegri che spera, in un colpo solo, di sfatare il tabù casalingo (tre sconfitte su tre sinora) e spazzare via sul nascere i segnali di crisi riapparsi contro Chievo e Catania. Così si affida alla fame di gol di Nenè, per la prima volta in campo dal primo minuto. In difesa torna capitan Lopez, giocherà in coppia con Canini. A centrocampo Biondini rileverà Lazzari.
Squadre ferite allo specchio. Paradossalmente lo è soprattutto quella ligure (che pure occupa il sesto posto in classifica) reduce da due sconfitte consecutive pesantissime, prima contro l'Inter a Marassi in campionato (0-5), poi sul campo del Lilla in Europa League (3-0). In pratica il Genoa ha subito otto gol in sei giorni senza segnarne nemmeno uno. Eppure Gasperini sembra intenzionato a dare fiducia al blocco difensivo titolare (Biava, Moretti, Bocchetti) e semmai cambiare il puntale del tridente d'attacco. Crespo al posto di Floccari, molto più di un'idea quella che l'allenatore del Genoa cova praticamente da venerdì mattina. Pochi minuti ma buoni evidentemente per l'argentino (in rete contro Roma e Juventus) che ha recuperato in extremis da un infortunio e dovrebbe essere affiancato dagli esterni Sculli e Palladino. Centrocampo a quattro, invece, composto da Rossi, Zapater, Juric e Mesto.
Anche Allegri prova a dare una scossa dopo lo scivolone-beffa di Catania. A guidare l'assalto del Cagliari alla porta difesa da Amelia sarà quasi certamente Nenè, sempre applauditissimo dal pubblico del Sant'Elia ogni volta che subentra e finalmente titolare. Coppia tutta brasiliana là davanti, al trequartista Cossu il compito di innescarla. Matri e Larrivey in panchina, ma pronti a entrare nella ripresa.
Novità anche in difesa. Lopez ha smaltito il dolore alla caviglia destra (che si trascinava dalla gara del 13 settembre a Firenze), ma a cedergli il posto non sarà Canini (cambio della guardia scontato soltanto un mese fa), ma Astori. Mutano le gerarchie, insomma, nel cuore della retroguardia. Confermatissimo, invece, Agostini terzino sinistro, dall'altra parte del campo Marzoratti sostituirà ancora una volta Pisano, unico rossoblù infortunato.
Si trascinerà sino all'ultimo momento il ballottaggio tra Biondini e Lazzari per il ruolo di mezzala sinistra. Stavolta, però, il centrocampista romagnolo parte favorito e alla fine dovrebbe spuntarla. Completano il reparto il regista Conti e l'interno destro Dessena. Cagliari nuovo per trasformare la casa delle streghe di nuovo in un bunker.

 
L'ottimismo di Gasperini
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 25 Ottobre 2009 07:15
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Ottimismo. Sembra essere questa la parola chiave in casa Genoa dopo le due pesanti sconfitte con l’Inter e con il Lille. Un concetto espresso dal presidente Preziosi e ribadito ieri da Gasperini. «Il presidente è stato molto positivo - ha detto l’allenatore -. In questi momenti bisogna cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno. Siamo ancora in corsa in Europa e in campionato siamo sempre nella parte sinistra, a ridosso delle prime».
Nel bicchiere mezzo pieno ecco quindi la prestazione del primo tempo in Francia: «Non c’è dubbio che sia stato un risultato negativo, ma noi dobbiamo cercare di ripartire proprio dalle poche note positive, come il gioco nei primi 45’. Ecco, a Cagliari avremo l’occasione giusta per reagire. Credo che se giocheremo tutti i novanta minuti di domani come nel primo tempo a Lille potremo dire d’aver risposto nel modo giusto».
Ambiente compatto e nessuna voglia di sentir nominare la parola crisi. «I tifosi sono stati fino ad ora straordinari, la società capisce il momento difficile, adesso la palla passa a noi e dovremo fare una buona gara a Cagliari». Un Genoa discontinuo ma che in passato ha già dimostrato di saper reagire, come a Bologna dopo la sconfitta di Valencia: «Giocando così spesso possono venire a mancare un po’ di energie, ma la prima cosa da fare è mantenere il nostro equilibrio».
«Il problema rischia di essere più mentale che fisico. Quando subiamo gol rischiamo di perdere fiducia, ma è anche vero che in alcune gare abbiamo saputo recuperare e ribaltare il risultato. L’importante è non perdere la fiducia in noi stessi».

 
Il Cagliari non può più sbagliare
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Domenica 25 Ottobre 2009 07:14
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Vietato sbagliare. La sfida rossoblù promette grinta, fantasia e solidità. Ma questo pomeriggio bel calcio o meno, il Cagliari non può fare sconti. Poco importa che il Genoa sbarchi in Sardegna in cerca di riscatto. La sfida tra Allegri e Gasperini si annuncia tosta per entrambi. I liguri hanno sulla groppa i 5 gol presi dall’Inter e i 3 beccati giovedì dal Lilla.
Allegri chiede intensità ed è certo di una prestazione positiva. Indirettamente, mette spalle al muro il gruppo: “I ragazzi hanno valori tecnici e morali. Sono fiducioso”. La sensazione è che il faccia a faccia con il Genoa sia un test ad alzo zero. Tra l’altro, la classifica, se non si fanno almeno 5 punti prima della sosta del 15 novembre, comincerebbe a diventare fastidiosa. Gli ospiti si presentano senza Criscito e con Crespo in panca. Il Cagliari schiera capitan Lopez al centro della difesa. Al suo fianco, uno tra Canini, favorito, e Astori. Dubbi anche in mezzo e in attacco. A sinistra, Biondini è un filino in vantaggio su Lazzari. In avanti, Matri se la gioca con Nenè e Larrivey. Allegri, premesso del triplice impegno in sette giorni (mercoledì notte all’Olimpico con la Lazio, domenica c’è l’Atalanta al sant’Elia), ha annunciato il turn over.
E l’importanza dei cambi a gara in corso. Marchetti, Marzoratti, Lopez, Agostini, Dessena, Conti, Biondini, Cossu, Jeda e Matri dovrebbero partire dal via. Tra i 20 convocati c’è anche il croato Brkljca. Per il resto, con Massimo Cellino impegnato a Washington per la Lega in un incontro di gala con Barack Obama, atmosfera calda quanto basta per intuire la voglia di riscatto di Marchetti e soci. In settimana, errori e disattenzioni, l’ultima quella di Catania, sono stati esaminati nei dettagli. Allegri chiede cattiveria e cinismo sotto porta. Ma raccomanda prudenza e cautela: il Genoa gioca e fa giocare ma ha nella rapidità e nel fraseggio collettivo, specie dalla cintola in su, la sua forza principale. Sarebbe stolto non saper gestire eventuali situazioni di vantaggio, come è capitato col Chievo. E sarebbe altrettanto riprovevole cacciarsi nei guai alla ricerca del gol a tutti i costi.
«Quest’anno conquistare la salvezza è ancora più difficile. Si deve arrivare a quota 40 e spesso va bene anche il pareggio» ha ripetuto il tecnico rossoblù. Traduzione: se si fossero difesi i pareggi con Chievo e Catania, il Cagliari avrebbe 9 punti e sarebbe una storia meno inquietante. Cossu e soci, con 7 punti, gli stessi dell’anno scorso, sanno di dover voltare pagina. In particolare, la svolta passa per la prestazione di Conti, Jeda, Agostini e Biondini: un quartetto che conosce a memoria modulo e atteggiamento positivo. Il campionato non dà tregua e non permette pause. Una ragione di più per ripartire da un approccio meditato e gagliardo. Con quell’incoscienza “intelligente” che piace tanto ad Allegri. Un mix che ha regalato pagine indimenticabili lo scorso anno.

 
Allegri ne convoca 20 per il Genoa
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 24 Ottobre 2009 15:35
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Massimiliano Allegri ha convocato 20 giocatori per la sfida di domani contro il Genoa. Non c'è Ragatzu, impegnato oggi con la Primavera che se la vedrà con il Piacenza.

Questa la lista dei convocati:

Portieri: Lupatelli e Marchetti

Difensori:
Agostini, Astori, Canini, Lopez, Marzoratti

Centrocampisti:
Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Cossu, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov

Attaccanti:
Jeda, Larrivey, Matri, Nenè

 
Allegri: "Mi attendo una grande partita
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 24 Ottobre 2009 15:35
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Entrambe reduci da due sconfitte, entrambe vogliose di riscatto, entrambe in grado di mettere in pratica un piacevole gioco di squadra. Cagliari e Genoa arrivano alla sfida del Sant'Elia con umori e motivazioni simili, con i padroni di casa che devono riscattare le sconfitte con Chievo e Catania, e i grifoni che devono mandare un segnale dopo gli 8 gol incassati nelle due partite contro Inter, 0-5 a Marassi, e Lille, 3-0 in casa dei francesi nell'incontro di Europa League. Per questi motivi Massimiliano Allegri è sicuro che in campo si vedrà una grande partita. "Loro hanno spirito di sacrificio, giocano l'uno per l'altro. Il collettivo è la loro forza, inutile fare i nomi dei singoli. Noi dobbiamo mettere in campo le nostre caratteristiche, che finora non sono bastate, dando grande intensità. Mi attendo una grossa prestazione da parte nostra".

Del tutto fuori dalla realtà attendersi da Allegri un cambio di modulo dati i risultati non ecclatanti. "Non avrebbe senso. Posso alternare un paio di pedine, ma il modulo rimane invariato". E proprio la scelta degli interpreti del 4-3-1-2 verrà fatta domani, dopo le ultime riflessioni sulla partita, e la considerazione dei prossimi incontri ravvicinati contro Lazio e Atalanta. I dubbi sono comunque circoscritti ai ballottaggi soliti. Canini-Astori per la difesa, Lazzari-Biondini per il centrocampo, e Matri-Nenè per l'attacco. Certo del posto il Capitano Lopez, pienamente recuperato. "Giocheremo tre partite in una settimana, dunque bisognerà dosare le forze. Sicuramente rientrerà Lopez. Per l'altro posto di difensore centrale, sono in ballottaggio Canini e Astori".

Nonostante tutto la squadra è comunque tranquilla e fiduciosa, consapevole di poter recuperare il terreno perso nelle ultime gare, correggendo magari gli errori che fino ad ora si sono rivelati decisivi. "Mi fa rabbia aver lasciato dei punti per strada, soprattutto il modo nel quale li abbiamo persi. Per delle ingenuità e degli errori evitabili".

 
Riva: "Cagliari e Genoa si somigliano"
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Scritto da sardaccio   
Sabato 24 Ottobre 2009 11:07
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Buone notizie per Criscito e Bocchetti. Se i due Grifoni continuassero a giocare a livelli elevati, Lippi potrebbe convocarli nel "listone" per i mondiali in Sudafrica del prossimo anno. A rivelarlo in esclusiva a Pianetagenoa1893.net è Gigi Riva, oggi team manager della Nazionale con un passato da strepitoso attaccante del Cagliari dello scudetto del 1970 e prestigioso bomber in azzurro, che ha spiegato che il commissario tecnico segue entrambi con grande attenzione. "Rombo di tuono" ha anche presentato al nostro giornale la gara di domani tra la formazione sarda e il Genoa.

Quali sono le caratteristiche del Cagliari?
«La sua migliore arma è la velocità. E' una squadra che gioca un buon calcio e bisogna essere fisicamente all'altezza per affrontarla».

Il Genoa può farlo?
«Ha già giocato giovedì scorso in Europa League: i tempi di recupero sono molto stretti. E' chiaro per il Genoa l'impegno è un po' in salita: dovrà fare una grande prestazione».

Quest'anno però la squadra di Allegri non ha convinto tra le mura amiche…
«L'anno scorso al Sant'Elia non passava nessuno: invece quest'anno i sardi hanno vinto poco. Se trova però una formazione che non ha una condizione atletica buona è chiaro che diventa molto difficile fare punti a Cagliari».

Tornando al discorso velocità, non le sembra che le due squadre si somiglino molto sotto questo punto di vista?
«Sono due formazioni che si assomigliano nel senso che usano il collettivo come arma per il proprio gioco. Nessuna possiede un giocatore che possa risolvere da solo la gara».

Secondo lei quali sono i giocatori che ritiene più interessanti nella rosa del Grifone?
«Innanzitutto Criscito che fa parte della rosa della Nazionale: è un ragazzo valido che è piaciuto a tutti. Poi c'è Crespo che è sempre un attaccante molto pericoloso».

E nel Cagliari?
«Sicuramente Cossu. E' un giocatore che possiede fantasia, sa svolgere i raddoppi ed effettuare grande movimento».

A proposito di Criscito e di Bocchetti, entrambi nel giro azzurro, avranno buone possibilità di essere convocati da Lippi per i mondiali in Sudafrica del prossimo anno?
«So che Lippi li segue molto da vicino perché sono due ragazzi molto interessanti per il futuro a breve. Hanno la possibilità, mettendosi in mostra in campionato, di poter giocare eventualmente il mondiale: è chiaro però che tutto dipende da loro».

 
Cagliari, la strada del riscatto
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 24 Ottobre 2009 11:05
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Più attenzione, soprattutto nei minuti finali, quando la fatica annebbia la mente, e più cattiveria. Il bel gioco va bene ma, per salvarsi, occorre anche una certa aggressività nella fase di non possesso. Il Cagliari cerca di ritrovare lo spirito giusto per riprendere la corsa salvezza, bruscamente interrotta con il Chievo Verona e, ancor più, a Catania, dove è stato capace di farsi infilzare da un avversario decotto. Errori gravi, da non ripetere contro il Genoa, che domani si presenterà con le ossa rotta dopo aver beccato cinque gol dall'Inter in campionato e tre dal Lilla in Europa League. I disagi del Grifone non tranquillizzano Allegri e la sua banda. Essi sanno bene che il Genoa deve imprimere una sterzata e lasciarsi alle spalle il momento-no. Anche perché Enrico Preziosi sta già dando segni di nervosismo nei confronti del suo bravo allenatore, Gasperini, sinora al riparo dei turbamenti presidenziali solo in virtù dei risultati straordinari ottenuti sulla panchina genoana.
CATTIVERIA È un tasto sul quale ha battuto spesso Allegri. A Firenze, sarebbe servita una chiusura più decisa su Vargas, che invece ha avuto la possibilità di indirizzare sulla testa di Gilardino il gol della vittoria viola. Stessa cosa a Catania, dove Morimoto ha giostrato a suo piacimento sulla linea di fondo, sino a pilotare sul capo di Martinez il pallone del primo successo in campionato dei siciliani. Due errori gravi, a cui va aggiunto l'atteggiamento assunto contro il Chievo Verona. Il Cagliari non era in buona giornata dopo tre partite di alto livello con Inter, Bari e Parma. Anziché suicidarsi, consegnandosi al contropiede veneto, i rossoblù avrebbero dovuto controllare il match e portare a casa un pareggio non disprezzabile. Quindi, attenzione sino al triplice fischio dell'arbitro perché il patatrac può verificarsi anche nelle più sonnacchiose delle partite, come ha dimostrato l'amaro finale di Catania.
LA FASE OFFENSIVA In questo il Cagliari è bravo, non c'è alcun dubbio. E gli errori tecnici, numerosi a Catania, fanno parte del gioco. Quello che conta è che i rossoblù, dal primo all'ultimo, quando hanno il pallone tra i piedi, hanno un atteggiamento propositivo, cercano la giocata determinante. Quindi, verticalizzazioni, cambi di gioco, passaggi rischiosi per servire il compagno meglio posizionato per finalizzare l'azione. Molti errori sono frutto della voglia di giocare della squadra e questo è un fatto positivo. Molto meglio sbagliare nel tentativo di fare qualcosa piuttosto che vivacchiare a furia di passaggi laterali. Ecco perché Allegri è soddisfatto del rendimento di Lazzari ma anche dei progressi di Biondini, cresciuto notevolmente nel corso delle ultime due stagioni, e che non si limita più a fare il cursore ma cerca di partecipare alla manovra. Il problema sta nel tenere costantemente nel vivo del gioco Jeda e Cossu, due piedi buoni che devono sostenere il peso maggiore della manovra d'attacco.
IL NON POSSESSO Il Cagliari è ammirevole per partecipazione collettiva alla fase difensiva, meno sotto il profilo della determinazione e della concentrazione. Ci sono giornate, come con il Chievo e con il Catania, in cui va portato a casa il risultato, anche se il gioco non è stato particolarmente brillante. Constatato che non si è riusciti ad avere ragione dell'avversario con il gioco, si deve conquistare almeno un pareggio, aumentando la determinazione soprattutto nei minuti finali. Si immagini una classifica con i due possibilissimi pareggi con Chievo e Catania. Il Cagliari avrebbe nove punti e si troverebbe al quattordicesimo posto, in compagnia del Chievo. Sarebbe tutta un'altra storia. A volte, pochi punti fanno la differenza.
LE ATTENUANTI È evidente che il lavoro di costruzione della squadra non è concluso e che il cantiere rossoblù è aperto. Ciò pare assurdo a oltre tre mesi dall'inizio della stagione. Ma il Cagliari e il suo allenatore hanno diritto alle attenuanti generiche e specifiche. A qualcuno sarà sfuggito, ma il Cagliari è nettamente diverso rispetto a quello dell'anno scorso. Per motivi vari, Allegri ha dovuto sostituire ben sei titolari rispetto allo scorso campionato: Pisano, Lopez, Bianco, Fini, Biondini e Acquafresca, rimpiazzandoli con diverse modalità con Marzoratti, Canini, Astori, Dessena, Lazzari e Matri (o Larrivey). Una rivoluzione silenziosa. Ovvio che serva tempo e non può sorprendere il fatto che Allegri abbia impiegato più del previsto a individuare la strada giusta. Domani con il Genoa, ci saranno aggiustamenti che, si spera, servano a trovare l'assetto. Ma a gennaio qualche cosa andrà fatta anche in sede di calciomercato.


 
Quattro pilastri per il Cagliari
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 24 Ottobre 2009 11:03
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Va bene o va male che il Genoa, atteso domani al Sant’Elia, ne abbia presi tre dal Lilla in Europa League? E la vittoria della Lazio - che aspetta il Cagliari nel turno infrasettimanale di mercoledì - capace di imporsi con Rocchi al 92’ (2 a 1 sul Villareal), che valore può avere per il match con i rossoblù? Sul tema, Massimiliano Allegri ha sempre dato una risposta univoca: «Tutte le partite sono diverse.
«In campo - dice l’allenatore del Cagliari - si pensa a giocare, che si sia reduci da un risultato positivo o meno». I rossoblù dalle sfide del giovedì di Europa League hanno tratto indicazioni sui prossimi avversari. Due sfide delicatissime. Si parte con i Gasperini boys. Domani, i 90’ sono molto importanti per entrambi i team. I liguri vogliono riscattare i cinque gol e la figuraccia rimediata in campionato con l’Inter. La batosta in Coppa ha completato il quadro.
Il Cagliari non può permettersi altre leggerezze. L’errore di Agostini e Conti, prima, e Astori e Canini, poi, che ha dato allo scadere i tre punti immeritati al Catania. In settimana, Cossu e soci sono riandati sulla prestazione del Massimino. La registrata è stata generale: equilibrio tra i reparti, intensità e qualità della manovra, approccio da rivedere. Allegri insiste su una partenza caparbia. Chiede ai suoi la conclusione in porta fin dai 25 metri. Al Cagliari manca attenzione dietro e cinismo in avanti. Senza, la lotta salvezza si complica.
Conti, Jeda, Biondini e Agostini: il Cagliari ha bisogno che i pilastri del gruppo si ritrovino al meglio e in fretta. Sia per la quantità, sia per la qualità.
E per Conti c’è anche un discorso di leadership da ribadire con una prestazione gagliarda. Fondamentali sia nella fase offensiva, sia in quella senza palla, il quartetto è nevralgico per la condotta psicoagonistica dell’intera squadra. La partita di domani con Floccari (vecchio pallino di Massimo Cellino) e compagni, è un test da non sbagliare.
Come sempre il tecnico livornese tiene tutti in ballo. Ma Lopez pare essersi ripreso la maglia da titolare dopo aver visto la partita dalla panchina in Sicilia. La distorsione alla caviglia è in archivio. A fargli posto, uno tra Canini e Astori, con quest’ultimo in leggero svantaggio. Poche sorprese a centrocampo. O meglio, Allegri tiene d’occhio le condizioni di Biondini ma Lazzari dovrebbe partire dal via. L’ex atalantino vanta talento e tecnica, «il rosso» al top è basilare in copertura. Il croato Brkljca potrebbe essere al debutto in casa, e anche Barone accelera. Si vedrà. In attacco Matri, sfiancatosi a Catania, è insidiato da Nené. Larrivey sta a guardare.
Discorso diverso per Jeda e Cossu. Il carioca, con tre reti bomber della squadra, non passa un momento strepitoso. Ma è quasi insostituibile. Cossu, invece, è illuminato come non mai. Ma viene sostituito quasi sempre per «stanchezza». Forse, solo Marchetti può permettersi un mezzo sorriso: è lui il miglior portiere della scorsa serie A. L’ha deciso una giuria di 600 preparatori di portieri italiani. La premiazione avviene domani prima della gara con il Genoa.

 
Martorelli: "Jeda resta a lungo. Stovini rifiutò Cagliari"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Sabato 24 Ottobre 2009 11:02
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"Jeda da poco è diventato comunitario e questo può aprire orizzonti importanti per il suo futuro. Ma non si muoverà da Cagliari prima della conclusione della stagione". Lo ha dichiarato a Itasportpress Giocondo Martorelli, agente dell'attaccante brasiliano. Il procuratore cura anche gli interessi di Lorenzo Stovini, che "ha rifiutato proposte importanti arrivate da piazze prestigiose come Cagliari e Torino".

 
Mario Ielpo: "Non prevarrà la paura di perdere"
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 23 Ottobre 2009 17:36
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Cagliari e la Genova rossoblù sono due delle piazze che hanno visto protagonista Mario Ielpo, portiere che da qualche tempo ha intrapreso la carriera da avvocato. In esclusiva per Pianetagenoa1893.net, l'ex giocatore analizza il momento delle due squadre e dei due estremi difensori.


Domenica al Sant'Elia si troveranno di fronte Cagliari e Genoa, due squadre che nell'ultimo periodo hanno accusato qualche battuta d'arresto di troppo. La paura di perdere prevarrà sulla voglia di vincere?

"Non credo, sono formazioni che hanno una precisa impostazione e quindi giocheranno la partita secondo le rispettive caratteristiche. Il Cagliari è ormai abituato ad avvii di campionato in sordina, anche se poi, a lungo termine è sempre riuscito ad emergere. Il Genoa, invece, prima delle sconfitte con Inter e Lille, aveva disputato una prima fase di stagione molto positiva. Di solito le squadre di media caratura, dopo un'annata ottima, ne disputano un'altra sottotono. Soprattutto ne risente il rendimento in campionato e questo fatto è dovuto a precisi motivi: la disabitudine a giocare su più fronti ed il fascino che riveste una manifestazione europea. L'esempio dello scorso anno dell'Udinese è lampante, con periodi di black out in campionato, e risultati molto confortanti in Europa League. Non si tratta però di una regola, bensì di una tendenza. Lo dimostra il Genoa di quest'anno che, in campionato, è andato al di là delle più rosee previsioni, mentre in coppa ha ottenuto risultati inferiori rispetto a quel che mi sarei atteso. Il k.o. con il Lille non l'avevo messo affatto in preventivo".

Lei è un doppio ex della sfida di domenica. Quale esperienza ricorda con maggior piacere?

«A Cagliari ho vissuto più tempo, ottenendo anche maggiori soddisfazioni in termini di risultati. A Genova, invece, resta il rammarico per aver perso la serie A per un solo punto ma in quel caso le responsabilità maggiori sono da cercare fuori dal campo...".

Cagliari - Genoa è anche Marchetti contro Amelia, due dei portieri che ambiscono alla convocazione per i prossimi mondiali...

"In questo momento l'estremo difensore del Cagliari è estremamente favorito anche se, nell'arco di un campionato, tutto può accadere. Marchetti è esploso lo scorso anno ed è in continua crescita mentre Amelia da qualche tempo sta fornendo un rendimento costante, senza particolari picchi".

E dallo scambio Amelia - Rubinho secondo lei ci ha guadagnato il Genoa o il Palermo?

"Ci ha rimesso Rubinho. E' sempre rischioso cambiare ambiente quando si gioca ad alti livelli. Può essere un'arma a doppio taglio. Eloquente è il caso di Shevchenko che, da quando ha lasciato il Milan qualche anno fa non è più riuscito a tornare al top".

 
Allenamento del venerdì Tattica e partitina
Teams - Cagliari
Scritto da sardaccio   
Venerdì 23 Ottobre 2009 17:33
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Allenamento del venerdì pomeriggio per i rossoblu.

Una seduta resa difficoltosa dall'inclemenza del vento, che ha soffiato fortissimo su Assemini dall'inizio alla fine,

Il programma prevedeva partitina in famiglia e prove tattiche in vista della gara di domenica.

Ancora una volta, l'unico indisponibile è stato Francesco Pisano. Il terzino selargino ha svolto lavoro differenziato.

Domani mattina è prevista la rifinitura. Gallon, Cotza e Ragatzu giocheranno con la Primavera, impegnata ad Assemini contro il Piacenza.

 
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