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Genoa
Genoa: Materazzi nome nuovo?
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Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Sabato 02 Gennaio 2010 16:31
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Nelle ultime ore la società rossoblù sembra essersi buttata alla ricerca di un difensore centrale di esperienza, in modo da sistemare un reparto che si è lasciato fin qui perforare più spesso di quanto si sarebbe sperato.
Troppo difficile arrivare al sogno Marquez, fuoriclasse messicano del Barcellona, i nomi più gettonati al momento sono quelli di Canini del Cagliari, Fernando Meira dello Zenit e soprattutto quello di Marco Materazzi dell'Inter, uscito con prepotenza in questa giornata di inizio ufficiale di mercato.
L'interista porterebbe sicuramente l'esperienza richiesta da Gasperini, forse pure troppa visto le ormai prossime 37 primavere del giocatore. Ma per 6 mesi, in attesa del ritorno di almeno uno dei gioielli baresi Bonucci e Ranocchia, potrebbe fare al caso del Grifone e tappare una falla non completamente chiusa dalla partenza di Matteo Ferrari in estate.
Il pesante ingaggio dell'eroe degli ultimi mondiali potrebbe essere un problema, ma Genoa e Inter hanno più volte dimostrato di essere in buoni rapporti, testimoniati non a caso dall'ultimissima operazione Suazo, per cui non è escluso che le società si possano venire incontro.
Sempre che la pista Materazzi sia quella effettivamente battuta dal Grifone, o come spesso accade il presidente Preziosi non presenti invece un nome a sorpresa che possa stupire ulteriormente la tifoseria genoana.

Richol84

 
Genoa: a gennaio anche un nuovo centravanti?
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Lunedì 28 Dicembre 2009 17:19
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Le ultime indiscrezioni danno il Genoa alla ricerca di un nuovo attaccante da schierare al centro del tridente di Gasperini, forse non completamente convinto del campionato fin qui disputato da Crespo e soprattutto Floccari.
Proprio l'ex atalantino potrebbe essere in partenza, destinazioni più probabili Fiorentina e Lazio, per essere sostituito da un elemento che possa piacere maggiormente al mister rossoblù.
I nomi più stuzzicanti al momento provengono da Milano, ovvero Suazo dell'Inter e Huntelaar del Milan.
Si tratta in verità di soluzioni difficili da verificarsi, soprattutto per costi di ingaggio dei due giocatori: 2,5 milioni per il primo e ben 4 il secondo.
Per quanto riguarda Huntelaar si parla però di un accordo vicino per il prestito, con stipendio in parte pagato dal Milan.
Di certo l'arrivo di un campione come “The Hunter” porterebbe qualità al gioco offensivo genoano, anche se è lecito chiedersi se sia sensato privarsi di un investimento ingente come Floccari per andare a valorizzare un capitale altrui come l'olandese, che inevitabilmente il Milan andrebbe a riprendersi a fine anno.
Da questo punto di vista sarebbe forse più intelligente una diversa soluzione, cioè quella che prevede il ritorno di Acquafresca , giocatore già di proprietà genoana. E infatti pare che Genoa e Atalanta ne stiano parlando.

Non è però del tutto da escludere che le cose alla fine rimangono come sono. In fondo Floccari ha avuto finora poco spazio per dimostrare quello che vale veramente, perciò la società potrebbe anche decidere di puntare ancora su di lui per dare ragione alla scelta fatta quest'estate e che ha portato ad un esborso di denaro fra i più alti della storia del glorioso Grifone.

Ricoh84

 
Genoa: è fatta per Menegazzo?
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Venerdì 25 Dicembre 2009 10:48
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Sembra vicinissima alla conclusione la trattativa destinata a portare in rossoblù il primo regalo di Natale che Preziosi donerà ai suoi tifosi, cioè quella riguardante il corteggiatissimo Fernando Menegazzo.
Pochissima distanza è rimasta infatti tra le parti, come ha confermato ieri lo stesso presidente del Genoa:
Con il giocatore l’accordo c’è già, e con il Bordeaux non siamo distanti. Ci sono ottime probabilità che l’affare vada in porto ma l’annuncio verrà dato solo dopo la firma”.

Con ogni probabilità quindi il centrocampista brasiliano vestirà in questa sessione di mercato la maglia rossoblù, portando al Grifone in dote un fisico da corazziere e piedi vellutati da play maker, ovvero tutto quello che manca in questo momento alla formazione di Gasperini.
Si tratterebbe di un acquisto di grande spessore, basti pensare al fatto che finora giocava titolare nel Bordeaux, ormai prima squadra di Francia, impegnata con grande successo anche in Champions League. Riuscire a strapparlo ad una squadra di prima fascia come quella transalpina dimostra ancora una volta le ambizioni della società rossoblù, perché altrimenti non si sarebbe potuto convincere un giocatore di questo livello.
A tal proposito interessanti le parole di Nedo Sonetti, che l'aveva allenato a Catania, rilasciate al quotidiano Il Secolo XIX:
Lo consigliai io alla società siciliana, avevo visto che aveva grandi qualità. Da una situazione disastrosa, anche grazie a Menegazzo facemmo bene. Poi l’addio verso la Francia, ma avevo detto al Catania di non mollarlo, si vedeva che era buono...

Richol 84

 

 
Genoa: tempo di vacanze per dare addio ad un 2009 straordinario
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Martedì 22 Dicembre 2009 17:14
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Si è chiuso con il giallo del rinvio della partita contro il Bari un 2009 calcistico di grandi successi per il Grifone.

I consuntivi di fine anno, oltre ad aver incoronato il Genoa come la squadra che ha giocato probabilmente il miglior calcio in Italia, sono corredati da numeri significativi e dallo storico record di abbonati (24.289). Prendendo in esame le gare di campionato da gennaio a dicembre, il Genoa si classifica quinto per numero di punti collezionati (63), quarto per numero di vittorie ottenute (18), quinto per minor numero di sconfitte subite (10) e per le reti realizzate (60), settimo per minor numero di gol incassati (49).

Vacanze meritatissime insomma, che vedranno i protagonisti rossoblù dirigersi nelle più svariate destinazioni a festeggiare la fine di un anno ricco di soddisfazioni.

Dal sito ufficiale della società apprendiamo così che solo due di loro hanno puntato la prua verso lidi caldi e assolati: Palacio, nella sua Bahia Blanca, e Criscito, che assieme alla moglie Pamela sta per rifugiarsi in un lussuoso resort di Dubai. Niente Miami per Bocchetti (è un habituè), il difensore partenopeo ha scelto Londra. Anche Palladino aveva pensato alle spiagge statunitensi, poi ci si è messo l'infortunio. Crespo a Roma qualche giorno con bimbe e consorte, così come Amelia e Moretti, che il 25 si trasferirà a Firenze. Per tutti gli altri ritorno a casa, stranieri compresi. E Gasperson? Ha portato gli attrezzi del mestiere a "sciolinare". Tacchetti nell'armadio, fuori gli scarponi. Salvo contrordini, lo aspetta la Vialattea: le discese di Salice d'Ulzio e Sestriere.

Richol84

 

 
Genoa: col Bari tra presente, passato e futuro
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Sabato 19 Dicembre 2009 18:01
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La sfida di domani contro il Bari segna un importante crocevia per le prospettive rossoblù, dove presente passato e futuro si specchieranno nei 90 minuti di gioco.

Una vittoria porterebbe infatti la squadra di Gasperini nuovamente in posizioni altissime, mentre una sconfitta, data l'ammucchiata selvaggia di squadre in pochi punti, rischierebbe di far precipitare il Grifo nella poco gradita parte destra della graduatoria.

Ma non è solo una questione di classifica se la partita di domani sarà così ricca di significati. Basta scorrere i nomi delle due rose per capire che in esse si trova gran parte della storia recente del club genoano. Tralasciando ovviamente i componenti della formazione di casa, è in quella barese che si riscontrano maggiori sorprese.

Ex come Andrea Masiello, Daniele De Vezze, Giuseppe Greco, Alessandro Parisi, Matteo Paro e Cristian Stellini hanno segnato, chi più chi meno, le vicende rossoblù nella faticosissima risalita dalla C alla A. Come dimenticare per esempio i due gol di Stellini nel fondamentale play off di C contro la Salernitana? C'è chi giura che senza di essi si sarebbe messa a repentaglio l'esistenza stessa del Grifone.
Ma nel Bari ci sono anche giocatori di cui il Genoa controlla ancora il cartellino e che potrebbero tornare presto alla base: Meggiorini, ma soprattutto i due talenti della difesa Bonucci e Ranocchia, cercati ormai da mezza Europa.Menzione particolare anche per un centrocampista che direttamente non ha mai vestito la casacca a quarti rossoblù, ma che ne ha comunque segnato la storia in un'importantissima occasione. Si tratta di Riccardo Allegretti, autore del gol su punizione contro il Piacenza, allora con la maglia della Triestina, che permise a Genoa e Napoli di tornare in serie A a braccetto nella memorabile partita del 10 Giugno 2007 a Marassi. Nessun dubbio che domani, prima della gara, ci saranno applausi per tutti.
 
Oltre il danno anche la beffa Pallladino out 2 mesi
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Sabato 19 Dicembre 2009 10:01
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Nera in tutti i sensi la partita con il Valencia per il Genoa non bastasse l'eliminazione è arrivato anche l'infortunio di Raffaele Palladino, il giocatore ha riportato una lesione di secondo grado del legamento collaterale del ginocchio sinistro che lo terrà fuori   dalle sei alle otto settimane. L’ipotesi peggiore, due mesi fuori, porta a Genoa-Udinese del 21 febbraio. Palladino si era fatto male in modo simile l’anno scorso per un’entrata durissima di Rivalta dopo Genoa-Atalanta.

 
Genoa: la grande attesa per l'Europa
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Mercoledì 16 Dicembre 2009 19:46
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Domani sera il Grifone sarà impegnato in uno dei match più importanti della sua storia recente, di sicuro il più prestigioso: la sfida dentro/fuori col Valencia valida per l'ingresso nelle fasi finali dell'Europa League. A Marassi infatti si svolgerà l'incontro forse più interessante dell'intero turno europeo, sia per il blasone delle contendenti, sia per l'incertezza del risultato e del suo essere cruciale per le sorti del girone, uno dei pochissimi se non l'unico a vedere ancora i giochi completamente aperti: nessuna squadra è infatti ancora sicura di passare il turno delle quattro, e solo lo Slavia Praga è matematicamente tagliato fuori.

Il Valencia è sicuramente favorito sia dal momentaneo primato in classifica (9 punti contro 7 di Lille e Genoa) sia dal fatto che contro i rossoblù avrà ben due risultati su tre favorevoli, mentre il Genoa dovrà assolutamente vincere. Unica eccezione è sperare nell'improbabile vittoria dello Slavia a casa del Lille, risultato che permetterebbe domani anche un pareggio per garantire il passaggio del turno sia alla squadra italiana che a quella spagnola.

Occorrerà così una prestazione di livello per gli uomini di Gasperini, chiamati anche a cancellare quella decisamente opaca che ha portato alla sconfitta contro la Lazio.

Scaramanticamente i tifosi genoani sperano che come al pesante 2-1 inflitto dal Livorno era subito seguita la vittoria trionfale del derby, adesso succeda la stessa cosa contro Villa e soci.

 
Genoa: chi a difendere la porta rossoblù?
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Martedì 15 Dicembre 2009 16:07
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Quest'estate una delle operazioni più clamorose del calciomercato italiano fu lo scambio di portieri tra Genoa e Palermo, risoltosi in una sola giornata con evidente soddisfazione di entrambe le parti.
Su sponda genoana la cosa venne giustamente considerata in modo ancora più vantaggioso, poiché si era riusciti a scambiare un portiere che rifiutava di rinnovare (Rubinho), quindi perdibile a zero euro, con uno forse anche più forte (Amelia), della stessa età, che solo l'anno prima era stato pagato più di 7 milioni da Zamparini. Quando poi il brasiliano, dopo sole cinque giornate, venne messo fuori squadra da Zenga dato il suo scarso rendimento, sembrò chiaro a tutti che l'affare in estate l'aveva fatto solo il Genoa. 
In realtà da tre partite a difendere la porta genoana si è ritrovato sorprendentemente il sempreverde Alessio Scarpi, 36enne leader dello spogliatoio fin dai tempi della serie C ma che sicuramente era dato da tutti in partenza come affidabilissimo dodicesimo e nulla più. Tutto questo senza in verità che Amelia avesse in precedenza demeritato sul campo. Cosa è successo?
Gasperini in queste partite ha spiegato di voler dare una possibilità a Scarpi per dimostrare di non essere un “soprammobile”, e di essere comunque soddisfattissimo delle sue prestazioni. Cosa tra l'altro suffragata dai fatti e dalle prove più che buone dello stesso Scarpi in queste recenti occasioni.
Si tratterebbe così di semplice scelta tecnica.

 
Il Genoa perde ancora pensava al Valencia???
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Lunedì 14 Dicembre 2009 08:47
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Contro una Lazio falcidiata da infortuni, squalifiche, violentata da
contestazioni interne e con un allenatore con più di un piede nel baratro il
Genoa non riesce a fare meglio che perdere tre punti importanti nel cammino che
porta al piazzamento per l’Europa che conta. Partita non entusiasmante più per
colpa degli ospiti che della squadra biancoceleste che fa quel che può,
considerando anche che alcuni giocatori sono costretti per motivi contingenti a
giocare fuori ruolo e che per altri, trattandosi quasi di ultima spiaggia,
rischiano il meno possibile. Le ginocchia tremolanti e la pochezza delle forze
messe in campo (salvo rare eccezioni come le due punte, un terzino adattato a
centrocampo e un buon Del Nero, il resto visto in campo non promette nulla di
buono) fanno il resto. Dall’altra parte una squadra con un occhio all’
appuntamento suggestivo, stimolante e decisivo di giovedì prossimo in Europa
League contro il Valencia e alcune scelte del suo allenatore per lo meno
azzardate. In più, o meglio in meno, una supponenza e presunzione che già in
altre trasferte si erano manifestate negli uomini allenati da Gasperini. In
casa leoni assatanati, in trasferta pulcini bagnati, coniglietti che di rosso
hanno solo un quarto della maglia e non certo lo spirito battagliero che li ha
resi protagonisti in molti incontri disputati a Marassi. Due fuochi d’artificio
illuminano immediatamente il match: due lampi nel buio, si scoprirà più tardi.
Occasione per Zarate che di testa sbaglia incredibilmente solo davanti a Scarpi
e occasione colossale per Marco Rossi che non sfrutta un delizioso assist di
Milanetto sprecando malamente. Poi noia totale in cui si annotano solo gli
infortuni (e conseguenti sostituzioni) di Brocchi da una parte e Milanetto dall’
altra. A rimetterci sarà il Grifone, visto che Zapater continua quel suo
percorso involutivo personale che sembra non trovare fine e invece Del Nero
entra subito in partita giocando con fantasia e umiltà al servizio della
squadra. Partita che si trascina stancamente con una Lazio impotente con due
punte irriconoscibili (Zarate sfiora il ridicolo in molte circostanze
addirittura tentando di scartarsi da solo e Rocchi sembra un ex prossimo al
ritiro) e arroccata nella propria metà campo per paura di ferirsi e un Genoa
spuntato che prova a punzecchiare la retroguardia biancoceleste riuscendo solo
a procurarle un fastidioso solletico. Quando mancano pochi minuti all’
intervallo ci pensa Kolarov a inseguire un pallone dopo un rimpallo, farlo suo
e dopo una battaglia a spallate con il timido Moretti infilare Scarpi con un
potente e preciso diagonale dalla sinistra.

 
Gasperini: una telenovela molto fiction e poco reale.
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Giovedì 10 Dicembre 2009 15:26
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Ieri sera durante la trasmissione We Are Genoa sull'emittente ligure Telenord è intervenuto telefonicamente il presidente Preziosi, il quale stuzzicato sul suo discusso rapporto con Gasperini ha così commentato:
“Il rapporto umano che ci lega è fortissimo. E' chiaro che in caso di occasioni professionali particolari, se lui lo richiedesse, non sarei certo io a impedirgli di coglierle, ma personalmente spero fra qualche anno di vederlo ancora sulla panchina del Genoa. Lui poi sa che con un po' di pazienza, tempo e fortuna anche qui proveremo a fare qualcosa di importante.
La nostra attuale sintonia è dimostrata dal fatto che ieri ci siamo sentiti per parlare di mercato e siamo d'accordo su tutto. E' venuto il momento di provare ad aumentare la qualità della rosa con qualche innesto mirato, e stavolta, al contrario di ciò che potrebbe essere successo in estate, ogni acquisto verrà assolutamente condiviso tra me e Gasperini.”Se un uomo orgoglioso come il re dei giocattoli si espone così sulla questione, facendo addirittura quasi un mea culpa sulla conduzione dell'ultima campagna acquisti (che nonostante avesse tenuto in minor considerazione rispetto al passato i dettami del tecnico si sta rivelando comunque azzeccata in quasi tutte le sue componenti, lo dimostra la classifica pari a quella dello scorso anno), significa che ogni illazione sul deterioramento del legame tra i due viene inesorabilmente spazzata via.
Preziosi dà praticamente carta bianca al suo tecnico, assegnandogli non più solo potere assoluto in ambito tecnico tattico, ma anche responsabilità da manager a tutto tondo.
Gasperini infatti ha sempre aspirato ad un ampliamento delle proprie mansioni, e le uniche esternazioni pubbliche di apparente disagio provengono proprio dalle sue rimostranze riguardo alla poca voce in capitolo durante l'ultima sessione di calciomercato. Inutile dire che dopo queste parole del suo presidente il tecnico rossoblù, ospite nell'occasione negli studi della trasmissione, è apparso sui monitor assolutamente raggiante.
Lui stesso inoltre ha dichiarato durante il programma di non aver aspirazioni particolari di panchine di grandissime squadre, e come nella sua vita è sempre rimasto volentieri anche molti anni nelle piazze in cui si è trovato bene (5 anni a Palermo e a Pescara da giocatore, 9 anni nelle giovanili della Juventus da allenatore) nonostante avesse avuto possibilità più prestigiose, allo stesso modo ora non sente il bisogno di lasciare una piazza come Genova finché sentirà la gratificazione e l'apprezzamento per il suo lavoro.
Così, nonostante i media continuino ad accostarlo alle panchine di Juve, Inter, Fiorentina e addirittura Manchester United, o a millantare fantomatiche liti furibonde tra allenatore e presidente (l'ultima proprio domenica lanciata da Sconcerti a Sky, poi come sempre smentita dalla realtà dei fatti), l'impressione sostenuta da basi più verosimili al momento è che il consorzio Preziosi-Gasperini-Genoa possa continuare ancora per molti anni, con la felicità di tutto il Popolo Rossoblù e dei diretti interessati.

Ricoh84

 
Genoa Parma finisce in parità
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Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Lunedì 07 Dicembre 2009 08:24
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Risulta difficile commentare una partita in cui uno dei protagonisti assoluti sia stato, suo malgrado, il pessimo arbitro di giornata capace di commettere in novanta minuti tanti errori quanti non se ne erano visti a Marassi in sette giornate precedenti. Si comincia con un Genoa all’assalto che segna quasi subito con un’azione personale di Palacio che infila il portiere gialloblù con un preciso diagonale. Poi solo Genoa e, come già accennato, un arbitro che tenta in tutti i modi di contrastare gli avanti della squadra di casa permettendo qualunque scorrettezza ai difensori parmensi. Annullato anche un gol al Grifone per dubbio fuorigioco di Palladino. In una sporadica azione di contropiede il Parma trova casualmente il pareggio con Biabany bravo a sfruttare un errore di piazzamento difensivo dei rossoblù e infilare l’incolpevole Scarpi. Il primo tempo finisce in parità con i tifosi di casa e quei pochi capaci di seguire la loro in trasferta increduli, anche se per motivi diametralmente opposti. Il secondo tempo inizia come il primo, con il Genoa all’attacco e il Parma capace solo di pungere in contropiede. Cosa che puntualmente avviene con doppietta di Biabany sempre bravo a sfruttare l’ennesimo errore difensivo della retroguardia genovese. Il Genoa pensa che la beffa sia durata abbastanza e così si getta in avanti a testa bassa e in pochi minuti raggiunge il pareggio con una bella conclusione di Palladino da fuori area che sorprende l’incerto Mirante. I continui assalti del Grifone si spengono sulle decisioni assurde della terna arbitrale che, tra l’altro, annulla un gol regolarissimo a Milanetto. Incredibile l’errore di arbitro e guardalinee nell’occasione. Il Genoa fino alla fine tenta il colpo risolutore ma la sfortuna e l’imprecisione impediscono che il risultato cambi. Da segnalare anche gesti non propriamente amichevoli di Panucci ai suoi ex tifosi.Finisce così in parità un match che il Genoa avrebbe meritato di vincere. Un Parma discreto ma nulla di più. Un Genoa capace di creare molte occasioni da gol vanificate di poco o per colpa dell’arbitro. Mai ci è capitato di tirare in ballo l’uomo con il fischietto in bocca ma questa volta ne ha davvero combinate troppe (e tutte a senso unico) perché non possa ergersi a protagonista negativo di questa sfida. Le due squadre continuano, seppur con obiettivi diversi, il loro cammino offrendo comunque spettacolo e gol. Lo spettatore neutrale ne avrà senz’altro beneficiato.

 

 
Cronaca di un capolapvoro: Genoa batte Samp
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Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Lunedì 30 Novembre 2009 08:26
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Gasperini spiazza Del Neri e sorprende il popolo rossoblù sin dall’inizio, con uno schieramento atipico: finto centravanti e due punte vere sulle fasce a sfruttare il più possibile la profondità. Sculli si rivelerà alla fine una delle armi più efficaci per l’esito del match. Quando le squadre entrano in campo le due tifoserie hanno già da tempo cominciato la loro personale battaglia. Questa volta, a fine partita, il Genoa stravince non solo sugli spalti ma anche in campo, rifilando un 3-0 memorabile. Oltre ad essere il risultato più largo di tutti i tempi in un derby vinto dal Grifone, sottolinea la supremazia totale della squadra allenata da Gasperini in ogni zona del campo. Amelia passa più tempo a cantare e saltare insieme con i propri tifosi che a cercare di parare quei pochi, innocui palloni che arrivano dalle sue parti. Samp al tappeto fin dai primi minuti e ridicolizzata nel finale con un Genoa che potrebbe rendere ancora più corposo il risultato.

Dopo l’indiscutibile rigore segnato da Milanetto e decretato dall’arbitro per un netto fallo di Ziegler su Palacio lanciato a rete, è ancora il Genoa a sfiorare il raddoppio in molte occasioni. Solo i legni si oppongono con ardore e coraggio ai tentativi rossobù mentre né centrocampisti né difensori di marca blucerchiata riescono ad arginare le folate degli avversari che imperversano su entrambe le fasce. Dominio assoluto che sembra vacillare proprio all’ultimo minuto della prima fazione, quando dopo una punizione battuta velocemente dalla Samp ma nettamente lontana dal punto di battuta, Biava scivola e tocca il pallone con la mano. Già ammonito, deve abbandonare il campo per una evitabilissima ammonizione. Nell’intervallo il popolo rossoblù come in un lunghissimo replay rivive le immagini del primo tempo appena vissuto e si spella le mani per il gran gioco espresso ma nutre comunque una certa apprensione per l’inferiorità numerica. I doriani invece possono solo sperare che la pausa serva a svegliare i propri beniamini, protagonisti di quarantacinque minuti anonimi giocati senza grinta, senza classe, senza idee e soprattutto senza cuore.

 
Il Tempo di una Sigaretta e il Genoa batte il Siena
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Lunedì 09 Novembre 2009 08:36
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Il tempo di una sigaretta. Così cantava un certo Fred con baffi neri e diabolici occhi che sembravano ridere sempre. Il tempo di una sigaretta. Questo è il tempo che dura la partita. Qualche boccata nell’aria fredda di un Marassi ripetutamente schiaffeggiato dalla pioggia ed ecco che subito si alzano le braccia al cielo. Azione da rivedere più volte per la bellezza, la velocità e l’impotenza della difesa ospite di fronte a tali giocate e che porta alla prima marcatura genoana. Milanetto inventa un passaggio filtrante che libera Mesto dentro l’area, rapida giravolta di quest’ultimo con conseguente cross morbido in area con il pallone intercettato di testa da Palacio che colpisce il palo e sulla respinta si avventa rapido e preciso Crespo che insacca di prepotenza. Applausi, urla di gioia e la sigaretta si spegne lentamente. Primo tempo giocato praticamente ad una porta da parte di un Genoa deciso più che mai a prendersi l’intera posta in palio. Ci pensa ancora Crespo, abile ad insaccare dopo un tiro di Palacio parato a fatica da Curci, a segnare il secondo gol. Per il terzo bisogna aspettare un’incursione furiosa di Mesto che lascia al solito Palacio il compito dell’assist. Puntuale all’appuntamento in area di rigore Palladino in versione centravanti. Non smette di piovere ma cessa invece la rabbia agonistica di un Genoa che sembra pago, quando raggiunge sorridente gli spogliatoi. L’allenatore ospite tenta di mescolare le carte con una ripresa molto più spregiudicata e se non altro i suoi ragazzi hanno il merito di trovare in pochi minuti due gol che potrebbero riaprire la partita. Prima l’appena entrato Paolucci si beve due avversari e una volta in area conclude con un diagonale non irresistibile ma efficace. Poi l’esperto Maccarone colpisce al volo in area e segna con un bel diagonale. Sembra un copione già visto. Il Genoa che non sa vincere senza soffrire, l’avversario di turno che si galvanizza quando sembrava definitivamente spacciato. Ma basta il tempo di una sigaretta ed ecco che Floccari rimette il risultato al sicuro con un tiro che sfiora il palo e si insacca alle spalle dell’incolpevole Curci. La sigaretta si spegne, questa volta si getta via ancora fumante. Altri applausi, altra esultanza. Un Genoa così fa sognare i propri tifosi. Troppo devastante il suo attacco perché il Siena possa sperare di uscirne indenne. Troppo organizzato per poter impensierirlo più di tanto. Più del tempo di quella, sempre quella, sigaretta che ora esce dallo stadio formando piccole nuvole di fumo tra la pioggia battente. Ed ora la sosta tanto attesa. Tempo di recuperare le forze. Tempo per rivedere gli infortunati correre in allenamento. Tempo di meditare sul proprio futuro. Ma senza cullarsi sugli allori, il tempo non sarà molto. Come cantava quel meraviglioso mascalzone, c’è soltanto il tempo di una sigaretta.

Roberto Tarli

 
Genoa-Lille 3-2
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Venerdì 06 Novembre 2009 10:14
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Si parte dalla fine, con i giocatori in maglia rossoblu che inseguono a braccia aperte il loro compagno entrato da poco, nudo di fronte al pubblico amico, che sfoga la sua gioia in un urlo liberatorio. Sculli ha appena segnato il gol del definitivo 3-2 con un violento tiro in diagonale dopo sontuoso stop in area qualche attimo prima che l’arbitro fischi la fine della contesa. Prima, oltre alla pioggia battente ed incessante che perseguita il campo di gioco e i suoi protagonisti dal primo all’ultimo minuto della gara, si era visto un buon Genoa e un piccolo Lille. Prima, c’erano stati cori di incitamento per giocatori che sono o diventeranno punti fermi nell’economia del gioco di questo Genoa che sta ritrovando forza, spettacolo e soprattutto fiducia nei propri mezzi. E così ecco che si intonano a gran voce i nomi di Palladino, di Palacio, di Crespo, di Marco Rossi. Prima, un possesso passa sterile di una squadra modesta tecnicamente quanto forte atleticamente aveva tenuto in leggera apprensione i padroni di casa, attenti più che altro a non cascare nella provocazione dei francesi. Il Lille naviga nei bassifondi della Ligue 1 Francese e si intuisce chiaramente il perché. Tuttavia in Europa non hanno ancora perso una partita e sono gli stessi ad aver maltrattato il Grifone nella sfida precedente dove, con tre sonori schiaffoni, hanno stravinto la partita. Prima c’era stato il gol di Palacio a sbloccare il risultato, prima c’era stato il raddoppio di Crespo in mischia a siglare il raddoppio della squadra padrona di casa. Dopo, l’esultanza del popolo rossoblu che ha vissuto un’altra serata indimenticabile di gioia, esaltazione, rabbia, tristezza, delusione, incredulità, sofferenza, esplosione di piacere. Una serata da Genoano, insomma. Niente di meno, niente di più di questo. Chi esce dallo stadio si rende conto che questo è e sempre sarà il suo destino. Vivere intensamente tutte le emozioni che può regalarti una partita. Tutte, senza privarsene di alcuna. Prima e dopo, dunque. Il durante dura circa otto minuti. Otto minuti in cui il Lille trova casualmente il gol della speranza sugli sviluppi di un calcio d’angolo e conseguente papera di Scarpi. Otto minuti in cui un pallone in area finisce tra i piedi di un avanti francese che prova la conclusione. Deviazione fondamentale di un difensore rossoblu che fa schizzare la palla laddove questa volta l’incolpevole portiere genoano non può arrivare. Il piccolo spicchio di tifosi di marca francese esulta quasi incredulo alla doppia rimonta. Otto minuti in cui si passa dalla tranquillità di una partita già vinta alla consapevolezza che se il risultato rimarrà di parità per il Genoa le possibilità di proseguire il suo cammino europeo saranno ridotte al lumicino, se non finite definitivamente. Ma ecco che (mentre i francesi si mangiano la erre e questa volta sono loro con visi contorti e attoniti), torna l’immagine festante del Ferraris, l’urlo pauroso ed affascinante insieme di tutti gli spettatori che accompagnano un incontenibile Sculli nel suo spogliarello improvvisato. La maglia che salta, i tifoni che saltano, i tre punti che arrivano e i francesi che, tolto quel durante, prima e dopo hanno capito anch’essi che questo Genoa ha nettamente meritato la vittoria e adesso crede fermamente nel passaggio del turno di Europa League. Tre punti fondamentali per il cammino europeo di una squadra che non finisce mai di stupire. E pazienza se bisogna sempre vivere quegli otto minuti di follia collettiva. Importante è come si esce dal campo. A testa alta, saltando come quel ragazzo di Locri che segna un gol che rimarrà a lungo, qualunque sia il destino in Europa, negli occhi lucidi di pioggia di chi l’ha visto e vissuto con l’intensità del Genoano, destinato da sempre a soffrire e gioire insieme, godere e penare, in questa eterna lotta tra Amore e Morte che mai lo abbandonerà.

Roberto Tarli

 
Palermo Vs Genoa
Teams - Genoa
Scritto da Vincenzo di Massa   
Martedì 03 Novembre 2009 11:51
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La sfida tra due delle squadre più spettacolari dell’intero campionato si
conclude con un risultato a porte inviolate per puro caso e per le splendide
parate dei due numeri uno. Ci si aspetta la sfida a distanza di centro metri
tra Amelia e Rubinho e invece sono Sirigu da una parte e Scarpi dall’altra a
sfoderare due prestazioni maiuscole che contribuiscono in larga parte al
raggiungimento del risultato finale. Inizio palpitante del Palermo che, spinto
dal pubblico di casa, per un buon quarto d’ora assedia il fortino rossoblu. Ci
provano in molti, in maglia rosanera, con tiri da lontani, percussioni sulla
fascia e cross pericolosi e addirittura soli davanti dal portiere come nell’
occasione di Miccoli che tenta di scartare Scarpi ma rimedia soltanto un calcio
d’angolo. Il Genoa ribatte con azioni ficcanti soprattutto sulla fascia destra
e diventa pericoloso in particolare con i tiri di Palladino e Rossi in
rapidissima successione, entrambi sventati egregiamente dal portiere
palermitano. La ripresa invece mostra la squadra di casa in netta difficoltà
nel costruire azioni da gol rispetto a quanto accaduto nel primo tempo e un
Grifone deciso a prendersi con gli artigli tre punti fondamentali. I cambi
effettuati dai due allenatori premiano di più la sagacia tattica di Gasperini
che inserendo un fresco Sculli e un rivitalizzato Crespo rischia in diverse
occasioni di passare in vantaggio. Sempre attento e decisivo il solito Sirigu.

 


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