L'Inter riparte da Stramaccioni

Nessuno si era illuso più di tanto, ma la sfavillante vittoria nel derby di ritorno (che ripete quello di andata) aveva fatto crescere le speranze di poter agganciare il terzo posto; un risultato che sarebbe stato straordinario tenuto conto della mediocre stagione interista. Il 3-1 subito all’Olimpico con la Lazio, relega la squadra di Moratti al 6° posto che la porta ai preliminari di Europa League, sfruttando anche l’accesso in finale del Napoli in coppa Italia con la Juve, che di fatto ha liberato un ulteriore posto per la minore competizione europea. L’incontro di Roma è sembrato una fotocopia della sfida al Tardini col Parma: in entrambe le occasione l’Inter è stata superata per 3-1, dopo aver concluso in vantaggio un primo tempo a tratti anche dominato. E come a Parma, anche la Lazio ha ribaltato il risultato nei primi minuti del secondo tempo, sfruttando tre minuti di assoluto black-out dei ragazzi di Stramaccioni, nei quali si sono rivisti errori ed amnesie di quella squadra che a inizio stagione vagava in zona retrocessione. Raggiungere il terzo posto sarebbe stato obbiettivamente un traguardo poco meritato e le prime 6-7 posizioni rappresentano l’andamento veritiero di questo campionato. Bisogna però dare merito a Stramaccioni di avere dato una scossa all’ambiente neroazzurro, rendendo la squadra ancora competitiva in questo finale di stagione; e sarà proprio il tecnico romano l’elemento su cui porre le basi per la rifondazione e tornare vincenti. Stramaccioni, subentrato a Ranieri nelle ultime nove giornate, ha dimostrato una inaspettata personalità carismatica, si è fatto subito voler bene e rispettare dai giocatori, soprattutto dai senatori, si è interfacciato in maniera intelligente con la stampa e sotto molti aspetti ricorda Mourinho, con il quale ha ammesso di essere in contatto; ha vinto alla grande il derby e sconfitto in casa l’Udinese, ha riportato la squadra a competere per il terzo posto, quando nessuno più ci credeva: non male per un 36enne alla sua prima esperienza di serie A, tra l’altro su una panchina non certo molto comoda, soprattutto nel periodo in cui è subentrato. Sul campo, Andrea Stramaccioni ha allontanato ingombranti ombre come quelle di Villas Boas, Bielsa, Prandelli o Capello.
Sul fronte mercato, invece, l’Inter è in piena attività, ma ancora nulla si è concretizzato. Se “Strama” è confermato, molte importanti pedine neroazzurre saranno destinate a cambiare aria: il primo è Lucio, una delle tante colonne del triplete e protagonista di una pessima stagione; per lui si prospetta un ritorno in Brasile. Cordoba aveva invece già preceduto il suo collega di reparto; probabile addio al calcio per il colombiano. Tra gli eroi del 2010 è in dubbio anche Maicon, più volte considerato sul piedi di partenza da circa due anni. Le ultime notizie danno invece la conferma di Sneijder, entusiasta del lavoro di Stramaccioni, ma al di là delle parole la permanenza del fuoriclasse olandese è tutt’altro che scontata; stesso discorso anche per Chivu. Anche Julio Cesar è anche in bilico, ma al momento sembra si prospetti la riconferma, mentre sono quasi certi di restare Cambiasso, Stankovic, Samuel, Milito e, ovviamente, il capitano Zanetti. Riguardo gli altri, sono sul piede di partenza Palombo e Forlan, anche se quest’ultimo desidererebbe restare; in dubbio Ranocchia e Pazzini, pedine su cui si voleva costruire l’Inter del futuro, ma vittime di una stagione da dimenticare: è giusto però che paghino due giocatori che nel 2011 hanno dimostrato il loro valore e che quest’anno hanno pagato come tutti questo disastrato campionato? Poli, Obi e Guarin sono stati invece, insieme all’inossidabile Zanetti, le uniche garanzie neroazzurre, a parte il ritorno al gol di Milito nella seconda parte della stagione. Da loro dovrebbe prendere forma la nuova Inter. Poli e Obi sono stati però spesso associati nelle trattative messe in atto per portare in neroazzurro Ezequiel Lavezzi; difficile che l’argentino non si lasci però influenzare dal Psg di Leonardo e Ancelotti che, oltre alla Champion’s League, garantirebbe al giocatore del Napoli (e al suo procuratore) un ingaggio che difficilmente Moratti potrebbe offrire. Ancora da capire invece il futuro di Castaignos e Coutinho, mentre Jonathan dovrebbe essere ancora collocato in prestito.  Più facile invece l’arrivo di Mattia Destro, rivelazione del Siena di Sannino e lanciato proprio dalla Primavera neroazzurra; quella squadra che, soprattutto con la vittoria nella Next Generation’s Cup, ha convinto Moratti a puntare su Andrea Stramaccioni per far tornare grande la sua Inter.
Alessandro Chizzini
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